Tempio: un frigo vuoto come la politica di questi tempi. Situazione allarmante e senza vie d’uscita.

Tempio Pausania, 11 maggio 2014-

” Un frigo vuoto, una realtà di oggi, di questi tempi che fanno pensare molto ma che risolvono poco. Situazione comune nelle case di milioni d’italiani ed in particolare in quelle dei sardi, sempre in coda nei dati sulla occupazione e al vertice in quelli sulla crescita smisurata della povertà. Avrei un solo desiderio, poca cosa direte voi, ma è quello di veder soffrire allo stesso modo chi sbandiera soluzioni da una vita e ne avrebbe la possibilità. Oramai pochi di noi, certo non sono tra questi, è ottimista sulla uscita da questa indigenza e da questa continua ascesa della disoccupazione e della povertà.

Il frigo appartiene ad una vecchia di Tempio. Il nome? Non ha importanza, potrebbe essere una delle tantissime di Tempio che sopravvivono con pensioni da fame (vero Claudia Lombardo che ti sei fatta una legge ad hoc e te ne sei andata in pensione con oltre 5000 euro al mese a soli 41 anni?). Quali riflessioni vi induce il sapere che più di300 persone a Tempio ricevono la busta della Caritas ogni giorno? O le oltre 100 famiglie di Calangianus? E potrei continuare per tutti i paesi della Gallura, quella terra che Cagliari vede come opulenta e benestante e che invece sta soffrendo quanto e più delle altre. Aggiungo, qualora ve ne fosse bisogno, il mio disgusto per questa politica di bla bla bla che fanno il paio con chi ancora crede in loro e che li vota e che li adora e che li idolatra e che li osanna. Possiate subire un giorno ciò che state facendo subire a tutte quelle persone col frigo vuoto e con le bollette da pagare e con gli affanni della salute e con la sola dignità che resta nel loro cuore. Quando vi guardate allo specchio la sola cosa che vi renderà onore e forse anche speranza in noi altri è uno sputo che getterete in alto per farvelo cadere dentro quei vostri occhi spenti, chiusi al prossimo e aperti solo quando li sgranate dinanzi ai soldi che vi mette in tasca. Con disprezzo assoluto, Antonio Masoni”

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