Tempio Pausania, il procuratore Fiordalisi contesta la perizia su Quirra e sulle conseguenze del disastro ambientale.

Tempio Pausania, 18 giugno 2014-

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foto archivio sardinia post

Il procuratore della Repubblica Domenico Fiordalisi, che nel 2011 ha aperto l’inchiesta sui cosiddetti veleni nel poligono militare di Quirra, ha contestato questa mattina, davanti al Gup del Tribunale di Lanusei, la perizia che, in sostanza, esclude il disastro ambientale nell’area e nelle zone limitrofe del poligono. In particolare, ha espresso rilievi sulla metodologia adottata dal superperito Mario Mariani. Il professore nella sua perizia ha sostenuto che i valori presenti nell’area vicino al poligono eccedenti i limiti di legge come il torio e l’uranio non siano ascrivibili alla sola attività militare, così come l’arsenico, in quest’ultimo caso per via della presenza nella zona di una miniera, quella di Baccu Locci.

Fiordalisi ha contestato il fatto che Mariani non avrebbe letto e tenuto conto della letteratura internazionale, nel caso specifico americana e inglese, inerente la ricerca dell’uranio impoverito. Ma secondo il procuratore ci sono stati anche altri rilievi sulla metodologia seguita nel campionamento delle acque e del terreno e ancora sulle anomalie dei precedenti studi della società Sgs e dell’Università di Siena di cui ha tenuto conto il professore per i suoi studi. Dopo l’esposizione del superperito Mariani e del procuratore Fiordalisi davanti al Gup sarà il turno delle parti civili, complessivamente 38. Presenti oggi in Aula a Lanusei tutti i difensori dei 20 indagati e i rappresentanti di vari movimenti antimilitaristi e ambientalisti.

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