Tempio Pausania, Abali Basta incontra i sindaci dell’Unione. Continua l’opera di vigilanza del presidio ad opera del comitato di cittadini.

La vertenza sanitaria, ancora lontana dall’essere risolta, ha visto oggi l’incontro col solo sindaco e presidente dell’Unione Biancareddu

Tempio Pausania, 28 dicembre 2018-
Dopo la chiusura del presidio di occupazione, il Comitato Abali Basta ha deciso di proseguire la sua lotta a salvaguardia dell’ospedale di Tempio. La vertenza, ora in mano a 11 sindaci del territorio che se non dovessero assolvere al loro compito, hanno assunto la decisione di dimettersi su richiesta del presidio, è ora affidata alla tempistica assicurata dall’assessore Arru.

Entro il 15 gennaio si dovrebbero concretizzare le risposte scritte del documento di sintesi, pervenuto al prefetto di Sassari e ai sindaci del territorio venerdì 21 dicembre scorso. In caso contrario il comitato agirà ancora con metodi sempre leciti affinché quanto la legge 2017 di riordino della rete ospedaliera ha sancito, venga messo in pratica.

L’incontro, oltre al rinnovato impegno dei sindaci, rappresentati dal Presidente dell’Unione dei Comuni in carica, Andrea Biancareddu, ha visto alcune riflessioni e considerazioni dei presidianti ed alcune notizie arrivate al sindaco di Tempio dai dirigenti dell’assessorato sardo alla Sanità con cui il primo cittadino si è giorni fa sentito. La NON presenza degli altri 10 sindaci dell’Unione, è stata per alcuni motivata da problemi di carattere familiare e personale, per altri non ha avuto alcuna spiegazione mentre il Presidente ANCI, nonché sindaco di Bortigiadas Emiliano Deiana, ha fatto pervenire un messaggio nel quale motivava la sua assenza e delegava, così come tutti gli altri, il Presidente Biancareddu a rappresentarlo.

Crediamo che la data “presunta” del 15 gennaio 2019, entro cui Arru dovrebbe far pervenire il referente/responsabile/primario nominato per il servizio di Chirurgia ed anche i due posti letto di terapia semi intensiva, siano un punto di partenza e non di arrivo. Le richieste, infatti, vertevano anche sul Punto Nascite, madre della vertenza dei presidianti e sulla conferma della struttura complessa di otorino di cui si vuole vedere nei fatti la decisione assunta col documento dell’assessore. Così come si vuole vedere la nomina dei posti vacanti per quanto attiene agli altri servizi ospedalieri, sia medici che infermieristici, che risultano nominati nel documento assessoriale ma di cui ancora non si è visto granché a parte qualche nuovo arrivato a tempo determinato come tecnico o infermiere.

Dal comitato Abali Basta giunge una rinnovata carica di forza e vigore qualora le cose non andassero secondo la direzione tracciata e di cui il documento dell’assessore Arru è solo una velata ipotesi sospesa tra il dire e il fare. Prima i fatti, poi si deciderà se e come continuare la battaglia che terminerà solo quando Arru o il suo successore, concederà quanto la legge di riforma della rete ospedaliera ha ampiamente previsto.

Fino ad allora, guardia alta e vigilanza accorta su tutto quello che si muoverà da Cagliari e dal territorio.

ABALI BASTA!!

Antonio Masoni

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