Tempio Pausania, « Aspettavo l’esame dopo 5 mesi di attesa, mi presento e mi dicono che…»

Tempio Pausania, 1 ott. 2018-

« Dovevo fare un POLISONNOGRAMMA attraverso l’ospedale di Tempio, avevo l’appuntamento per il 28 settembre, preso il 20 aprile di quest’anno, mi presento e mi dicono che l’apparecchio dell’esame è rotto », così ci scrive una signora residente a Tempio da anni che era riuscita a farsi dare un appuntamento per un esame specifico che si chiama polisonnogramma. In cosa consiste tale esame?

wikipedia: Polisonnografia è il termine comunemente usato per indicare una registrazione simultanea di più parametri fisiologici durante la notte, mediante un polisonnigrafo. Normalmente nel corso del test vengono registrati due o più canali EEG, vari canali elettromiografici, i movimenti di torace e addome, il flusso oronasale, la saturazione di ossigeno nel sangue. Le informazioni provenienti dall’elettroencefalogramma (EEG) vengono utilizzate, in questo tipo di registrazione, prevalentemente nella differenziazione dei vari stadi del sonno. Tuttavia la registrazione EEG continua durante la notte, soprattutto quando effettuata su più derivazioni EEG, ci può dare utili informazioni sull’integrità e lo sviluppo del sistema nervoso centrale eventualmente da approfondire con studi di impronta prettamente neurologica.

« Soffro di apnee notturne e volevo avere questo esame specifico che normalmente viene eseguito qui a Tempio, in ambulatorio. Viene dato l’apparecchio, lo stesso si applica la notte prima di andare a dormire, la mattina dopo si riporta in ospedale viene registrato dallo specialista pneumologo il suo contenuto relativo al mio sonno disturbato».

Un esame semplice tutto sommato nella sua fase di preparazione. Tutto si complica però perché la signora non sa che quello strumento è fuori uso, nessuno l’ha avvertita del disguido. Fa due ore di attesa nell’ambulatorio al 5° piano e poi viene avvertita che lo strumento è rotto. Pare dipenda dal CUP centrale di Olbia informare di eventuali disagi, qui al CUP di Tempio non ne sanno nulla. Un altro tassello si aggiunge al mosaico di questa situazione paradossale, ogni giorno resa ancor più complicata perché qui i medici non c’entrano nulla, non spetta a loro disdire appuntamenti, la palla rimbalza da uno all’altro, ma alla fine a rimetterci sono sempre i pazienti, costretti a rinviare esami o a rivolgersi ad altri ospedali con la ben nota situazione di aggravio di tempo e di spese. 

Vorremmo raccontare anche episodi edificanti, e ce ne sono legati all’impegno dei sanitari che cercano di farsi in quattro per mantenere in piedi quello che è ancora efficiente, ma purtroppo siamo sempre qui a raccontare storie del tutto estranee alla medicina, semmai in questo caso imputabili alla mancanza di tempestiva comunicazione con chi, come nel caso della signora, anziana e  affetta da altre patologie, voleva solo essere avvertita.

« Mi creda – conclude – non ce l’ho con i medici o gli infermieri, sono arrabbiata perché c’è sempre qualcosa di rotto nel nostro ospedale, e manca anche il contatto diretto con noi pazienti che vorremmo solo essere avvisati quando qualcosa non è possibile farla. La ringrazio del suo interessamento, farò una segnalazione di protesta alla direzione sanitaria perché questi disservizi, del tutto evitabili, non debbano succedere mai più a chi si rivolge ad un ospedale».

Quanto riferito nell’articolo ha anche le foto della prescrizione, della data di prenotazione e del giorno dell’appuntamento che non abbiamo pubblicato.

Antonio Masoni

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