Tempio Pausania, Carnevale 2017, atto finale: ” La classe est pas l’eau”, chiusura che conferma l’edizione eccezionale di quest’anno.

Tempio Pausania, 28 feb. 2017-

Le Carrascialine sul palco guidate da Korin Podesva.

La classe non è acqua, si dice quando un qualcosa riesce alla perfezione ed è frutto di un talento ed una vocazione unici. Il Carnevale 2017, nel suo atto finale di martedì 28 febbraio conferma questa simpatica dicitura che indica, nel nostro caso, una innata predisposizione all’organizzazione di un evento che oggi ci viene invidiato, tale è la forza straordinaria di unire e di connettere un territorio intero a questa città. La Gallura tutta si è mossa per il suo Carnevale, un pezzo pregiato del repertorio di una terra meravigliosa ed unica, da qualsiasi parte la si voglia vedere, nei suoi pregi come anche nei suoi difetti.

Re Giorgio Trump e la miss (Elisabetta Altea)

 

Est pas l’eau, quel corredo cromosomico che fa diventare carrascialai anche quando si sta dentro la pancia delle mamme, quando appena si riesce a camminare già lo si fa a passo di carnevale, un’andatura tra lo scanzonato e il poco sobrio, quasi una presa in giro che cresce poi con l’età e si fortifica non appena i genitori portano i bimbi alla prima sfilata. Un colpo di fulmine, immediato e contagioso, come una malattia  che entra dentro e non esce più, che ti fa sentire malinconico quando vivi fuori e non puoi esserci. Perché Lu Carrasciali si sa…è così, ti scorre dentro miscelato al sangue e ti maschera persino i dolori e le sofferenze. A Carnevale non devi pensare mai alle cose brutte perché sarebbero tali e tante che già sono un fardello da portare per tutto l’anno. Al gallurese togliete tutto ma guai se vi azzardate a levargli il carnevale, farebbe una rivoluzione.

Due bambini della Mascara Gaddhuresa

Il gallurese nasce già con questi principi e, a giudicare dall’edizione appena finita, bisogna dire che gli stessi si sono ancor di più rafforzati e radicati.

Simone Sanna (Donald Trump) con la sua Melania e la guardia del corpo

Questa è stata la migliore edizione di questi ultimi anni, e non lo dicono i numeri da bacheca, di presenze e figuranti ma la gioia che si vedeva negli occhi degli spettatori. uno spettacolo magnifico, da incorniciare con legno di noce pregiata e arricchirlo delle frasi migliori per accompagnarne il ricordo.

Il gruppo dei tangheri

Il video vi racconta la sfilata di oggi, quasi per intero, dalle prime comparse in via Angioi sino ai fuochi d’artificio finali.

Spendo una parola per il processo che nel video vedrete integrale. Stupendo, come altri del trio Achenza, il bravo e preparato conduttore delle tre sfilate, Pischedda e Anfossi, impareggiabili intrattenitori capaci di raffinatezze lessicali tra il rimato antico e il dialetto armonioso ed unico che in questa terra si parla ancora. Grande davvero la loro ironia, mai sgarbata e sempre efficace, loro sanno colpire senza affondare il coltello con sproloquio e vituperio gratuito. Anche in questo caso possiamo affermare “la classe est pas l’eau”, con tutto il poco rispetto per Abbanoa che ha rovinato anche un’altra delle poche cose che questo paese vantava.

gruppi estemporanei che sfilano in via Angioi e nel Corso.

Raccontarvi altro sarebbe inopportuno, perché oggi, così come giovedì e domenica, hanno parlato le emozioni della gente, la loro giusta allegria, le splendide coreografie, le canzoni di Maradona con gli anni diventato un istituto di questa città, ormai degno della tutela Unesco per la sua simpatia e la verve che mette dentro le canzoni che lo hanno reso celebre, scritte da un altra istituzione di Tempio, quel Giuseppe Anfossi che tomo tomo, cacchio cacchio, è anch’egli insostituibile.

foto galluranews

La chiudo qui e vi lascio al video. Prima però vi ringrazio per la grande attenzione che avete riservato a questo spazio in questi rumorosi giorni di Carnevale (anche per il sottoscritto numeri da record), e mi auguro per il bene di Tempio e dell’intero territorio che da domani si ritorni a parlare dei temi scottanti che ci si appresta a vivere, primo tra tutti il nostro ospedale.

Gliela incarto….ma si! Però da domani si pensi a dipanare alcune delle matasse intricate che aspettano questa città.

Antonio Masoni

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