Tempio Pausania, Ciao Bruno!

Tempio Pausania, 14 mag. 2018-

Era una persona buona, educata, sensibile, capace di catturare l’attenzione attraverso la parola che usava sempre con garbo e profondo rispetto. Bruno Mossa, 62 anni ci ha lasciati, dopo un periodo in cui la sua vita aveva preso una direzione ostinata e contraria. Lui che aveva un’anima nobile, di non comune attitudine alla creatività e all’estro, non attraversava un periodo favorevole, e spesso si accompagnava da solo, circondato da amici che gli sono stati vicini e che lo hanno così ricordato appena saputa questa triste notizia.

“Forse mi rimane il rimorso di non aver interpretato correttamente la tua imperscrutabile solitudine morale e intellettuale che negli ultimi tempi ti aveva un po’ allontanato dalla realtà e dalla normalità. Non riesco ad esprimere diversamente quella tua solarità e solenne scherzositá che riuscivi a infondere in tutti noi, attraverso l’esaltazione di poesie, musiche, film, barzellette, e storie vere. Storie da te vissute realmente con una costante di comicità e tragedia allo stesso tempo. Con sarcasmo mirato allo sprezzo e all’apprezzamento dei sentimenti umani e delle goffaggini che hanno da sempre accompagnato le nostre avventure (Giovanni Maria)

Un uomo che aveva abilità e destrezza con la parola, frutto di uno spessore intellettuale elevato e di una cultura che spaziava dall’arte alla musica ed a tutti i campi dello scibile.

Io lo ricordo ancora giovanissimo, ad una Festa dell’Unità che si svolgeva a Tempio quando il paese era diviso tra democristiani e comunisti. Forse il 1975, o giù o su di lì, nella palestra delle scuole elementari che ancora era un semplice campo di pallacanestro. Un cantautore che era stato chiamato a quella festa, popolare e molto partecipata, di una Tempio che era anche vita politica attiva che cercava in quel partito un fiero baluardo al dominio democristiano di questo paese. Lo chiamarono sul palco, e fu proprio l’artista nazionale a farlo, e lui cantò una sua canzone accompagnandosi con la chitarra, lo strumento della ribellione e della protesta che aveva in Francesco Guccini il capofila riconosciuto di quel tempo. Emozionatissimo si esibì e fu applaudito. Forse aveva in serbo di intraprendere una carriera artistica, forse era solo un momento, o forse era un modo per dire ci sono anche io. Bruno aveva l’anima dell’artista, introverso e pensieroso che nei tempi nostri esprimeva sui social con una penna attenta e mai fuori dalle righe. Sapeva raccontare intime riflessioni con densità e profondità, senza mai sbordare.

L’ultima volta che ho avuto modo di parlarci fu anni fa alla presentazione del libro di Giuseppe Pulina, La Cura, quando ci fu un reading di musica nel quale si esibì uno dei suoi figli, bravo musicista. Lo aveva di fianco a me, parlavamo sottovoce, mentre io riprendevo l’evento per raccontarlo poi sul web. Se ne stava in piedi appoggiato su un muro a sentire la musica e le parole che Giuseppe aveva voluto per quella stupenda creatura che fu quel libro.  Mesi fa lessi di lui, di un’altra avventura dalla quale era scappato via e ci scambiammo delle parole dalle quali percepii la sua mai persa attitudine al linguaggio corretto e alla disinvoltura consona delle espressioni che usò.

I funerali di Bruno si svolgeranno domani martedì 15 maggio, alle ore 9.50 partendo dalla sua abitazione in via Luigi Gana, a Tempio per a chiesa di San Giuseppe. Lo piangono Antonella, i figli Mario Gerolamo e Federico. Lo piangiamo tutti, perché Bruno era un uomo di rara autenticità e di grande intelligenza.

Riposa in Pace Bruno.

Antonio Masoni

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