Tempio Pausania, Ciao Giacomo!

Tempio Pausania, 1 ago. 2017-

Ricordare Giacomo Carta è per me un dolore forte, anche se purtroppo atteso. Un forte legame mi univa a lui e alla sua famiglia, da quando quel campo di via Settembrini, diventato successivamente quel che oggi si conosce, cioè un parcheggio, era il luogo di aggregazione di tutti noi appassionati di tennis. Lo conobbi là, in quel posto di ritrovo che per noi era più di una struttura per praticare uno sport. Via Settembrini era incontro, risate, chiacchiere e momenti di spensierata gioventù diventata, sino alla sua eliminazione fisica per far posto ad un anonimo posteggio, l’appuntamento quotidiano fisso per raccontare e raccontarci. Giacomo veniva col fratello Tore, tennista bravo, divertente e sempre pronto al cosiddetto cazzeggio di allora. Giacomo era affezionato a tutti noi, e con me il suo amore era lampante, tanto che il povero padre, scomparso qualche anno fa, mi diceva sempre che lui parlava sempre di me e quando uscivano assieme desiderava incontrarmi. E spesso questo succedeva, ovunque. Ed erano abbracci ed affettuosità, spontanei e veri come solo chi sente un vero trasporto per qualcuno può esprimere.

“Sai che parla sempre di te e di quei tempi del tennis?” diceva papà Carta, anch’egli un grande combattente come Giacomo (Jack per me), tenace e sorridente padre che ovunque portava con se, a braccetto,  quel fagottone pieno d’amore per la vita e per il prossimo. Un uomo che dopo la pensione diventò un volontario serio e preparato verso il disagio, e anche con gli altri era lo stesso splendido amore che aveva per Giacomo. Un uomo eccezionale.

Jack era malato, da sempre, e negli ultimi anni la sua sindrome lo aveva castigato con le sue inevitabili conseguenze cardiache. Soffriva, e si vedeva lampante anche il declino e la fragilità del suo incedere, più incerto man mano che passava il tempo.

Mi riempiva di baci, ci volevamo bene. Per me era sempre un bellissimo incontro perché a Jack ero legato davvero. Un’anima pura, semplice ed educata, rispettosa e mai una sola volta di troppo. Era un’anima fragile però, di quelle che la vita ha bastonato, anche se tenace e forte. Jack era uno che ha sempre sorriso a tutti. In fondo era quella la vita che aveva trovato ed ha saputo amarla sino all’ultimo. Grazie Jack, di quello che hai saputo dare a tanti di noi, a quelli che hanno incrociato la tua strada e che hanno avuto il dono e l’enorme piacere  di conoscerti. Non scordo ora né mai quell’ultimo abbraccio alla Fonte Nuova e il tuo bacio. Tuo padre ti chiese: “Lo riconosci?”. Tu, già molto sofferente per quel cuore che mostrava i suoi limiti, facesti un “si” con la testa e poi con quella bocca spalancata nel sorriso più bello che ho ricevuto. Poi fu un tenero e stritolante abbraccio, come solo tu sapevi darmi. Mi sciolgo in lacrime ora, ma sono contento di piangerle per te, grande e prezioso uomo, oggi e per sempre memoria e ricordo che porterò con me sino alla fine.

Condoglianze a mamma Caterina, ad Annella con Mario Marchesi, Antonella con Tore Addis ed a Tore con Giovanna e a tutti i nipoti

Ciao Giacomo!

I funerali saranno mercoledì 2 agosto, alle 10.30, con partenza da via Marconi 18 verso la cattedrale di San Pietro

 

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