Tempio Pausania, Dalla provincia di Sassari al Sulcis Iglesiente, continui e drammatici tagli alla Sanità. Una riforma che sta mettendo in ginocchio l’intera isola.

Tempio Pausania, 29 lug. 2018-

Leggendo alcuni comunicati stampa sui riflessi della riforma ospedaliera,  viene fuori un quadro devastante per l’intera isola. Da nord a sud, da est ad ovest, la falce sta passando senza risparmiare nessuno. Nella provincia di Sassari, relativamente al Santissima Annunziata di Sassari, diversi sono i tagli ai servizi di sempre. In due note delle forze politiche di opposizione alla giunta Pigliaru, emergono alcuni di questi tagli che riguardano sia Sassari che l’inter territorio del Sulcis Iglesiente.

Oggi parlare di sanità pubblica ha assunto la descrizione della morte, ospedali che devono fare i conti con tutte le deficienze che anche nelle note sottostanti vengono riportate. Utenza che è nel caos perché disorientata dalle incredibili disavventure anche per fare esami prima possibili, servirsi delle strutture private perché alcuni di questi esami non vengono più eseguiti, di nascere nel proprio ospedale  non se ne parla neppure, restano solo i problemi che si accompagnano alle ristrette finanze della maggior parte delle famiglie che, o dispongono di soldi oppure non possono, né potranno, curarsi. Un bel risultato da un giunta che doveva essere vicina alla gente e ai suoi bisogni e invece se ne allontana sempre più trasferendo i problemi connessi al settore privato della sanità che, “notoriamente”, è a favore del popolo (sigh!).

I comunicati ricevuti

Dal quartier generale ai piedi di viale San Pietro – cuore pulsante della Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari – affilano il bisturi. La scure dei tagli è pronta ad abbattersi sugli ospedali sotto l’egida dell’ateneo turritano. La riduzione prevede il drastico ridimensionamento di 30 posti letto nel reparto di Medicina interna del Santissima Annunziata. Non finisce qui. La mannaia andrà a colpire pesantemente anche la Clinica San Pietro con il decremento di 30 posti letto nel reparto di chirurgia. Da qui l’interrogazione urgente del vicepresidente del Consiglio regionale Antonello Peru e del numero due della commissione salute Edoardo Tocco. I consiglieri degli azzurri evidenziano il rischio per il panorama sanitario del nord Sardegna.

“Il calo dei posti letto nei presidi ospedalieri di Sassari – rimarcano i due esponenti dell’aula di via Roma – segnalano la spoliazione delle strutture sanitarie, costrette a subire delle cure dimagranti a causa di un riordino scellerato, con ripercussioni negative sui pazienti. La giunta Pigliaru sta umiliando il territorio, rendendo difficile la vita dei malati in cura nelle strutture sanitarie”.

Il taglio prolungato dei posti letto nei nosocomi di Sassari determinerà effetti devastanti:

“La politica del ridimensionamento – concludono Peru e Tocco, che preannunciano un sopralluogo negli ospedali di Sassari – sarebbe dovuta essere accompagnata da una crescita dei servizi territoriali per i pazienti non in fase acuta. Un risultato che non è stato ancora centrato. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, con le barelle in ospedale e centinaia di pazienti che ogni giorno attendono un posto letto nei presidi. Senza poi dimenticare le migliaia di sardi che scelgono di curarsi in altre regioni“.

Una mozione sullo stato di abbandono dei presidi ospedalieri tra Iglesias e Carbonia con insufficienza dell’organico delle corsie, ha portato le strutture sanitarie nel caos. In opposizione si chiede il cambio ai vertici delle Assl.
 “Si assiste al progressivo smantellamento della sanità pubblica nel territorio che copre il distretto tra Carbonia Iglesias, con la carenza di diverse figure professionali ed un’emergenza che diventa  irreversibile nel periodo estivoE’ solo la prefazione della mozione del capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu, che fotografa un quadro allarmante degli ospedali in carico all’azienda socio sanitaria e auspica un azzeramento dei vertici della Assl. 
“La funzionalità all’interno dei diversi reparti è messa a rischio dalle criticità inerenti l’organico. Mancano medici, infermieri e operatori nelle corsie dei nosocomi”.
La musica è sempre la stessa, dal Cto al Santa Barbara di Iglesias per poi passare al Sirai di Carbonia:
“Siamo di fronte ad un’emergenza senza fine riguardante i servizi sanitari sul territorio di Carbonia Iglesias, con il depotenziamento ininterrotto dei reparti ospedalieri che incide negativamente sui pazienti – vedasi il caso di un ultraottantenne arrivato al pronto soccorso del Cto, poi trasferito al Sirai di Carbonia e parcheggiato nella sala gessi dell’ospedale di via Dalmazia –  costretti ad estenuanti attese ed umiliazioni oltreché a sofferenze interminabili. Senza poi tralasciare – continua l’esponente dei centristi – la preoccupazione degli operatori, che devono registrare la mancanza di una governance sulla riorganizzazione dell’organico”.
L’elenco delle disfunzioni è infinito: dalle quattro sale operatorie del Cto ancora in fase di stallo al cedimento del solaio nel laboratorio analisi del Santa Barbara  (poi trasferito al Sirai di Carbonia), sino alla persistente mancanza di personale nei presidi:
“Sarebbe ora di valutare un cambio al vertice della Assl 7, vista la gestione inadeguata, non all’altezza delle diverse criticità riscontrate – conclude Rubiu – ed i pessimi risultati ottenuti”.

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