Tempio Pausania, DDL approvato dalla Commissione sanità, battaglia persa. Tempio resta ospedale di base e di comunità nonostante Arru lo avesse dichiarato.

Tempio pausania, 7 set. 2017-

Approvato  il DDL sulla riforma della rete ospedaliera sarda. In commissione sanità sono stati 8 i voti favorevoli, inutile dire quali, 6 i contrari e una sola astensione. Quel che resta della sanità pubblica è solo un lieve odore di elemosina lasciata anche questa seguendo criteri discriminatori che non hanno tenuto conto di alcuna motivazione seria a favore del popolo sardo.

Targata PD e sodali questa schiforma, ce lo ricorderemo certo, soprattutto quando verranno il prossimo anno a chiedere il sostegno a questo o a quello alle elezioni regionali. Oh se ce lo ricorderemo! Il tappetino rosso disteso al passaggio dei disonorevoli rappresentanti della politica sarda, mi raccomando, che sia pulito e tirato a lucido. Che sia preparata una grande accoglienza a questi esecutori biechi, con la targa del partito della solidarietà e del sostegno ai poveri, ai malati, agli emarginati. A questo partito che ogni interpretazione dell’acronimo PD si presta a qualsiasi traduzione, anche  alla peggiore: Partito della Distruzione. Non essere riusciti laddove era chiaro che qualcosa Tempio avrebbe perso, a mantenere lo status di DEA di 1 livello in completamento, è solo  il principio della fine. A nulla è valso il popolo unito nel gridare NO, a nulla la diplomatica via di accesso ai canali amichevoli dei partiti di governo, a nulla l’intermediazione di ANCI e i pareri espressi dal CAL che in due passaggi, ha detto chiaramente che quel pasticcio di testo andava riscritto. Ora capiamo il perché della confusione di quel testo non accettato dal Consiglio per le Autonomie Locali, era tutto volutamente scritto a metà, nonostante un corposo volume di pagine “tecniche” indecifrabili e mancanti della sostanza, quel nero su bianco che attestasse una precisa volontà di attribuire questo o quel servizio a questo a quel presidio ospedaliero sardo.

La Maddalena vede affidato il punto nascita ad un elicottero, Tempio si salva almeno in questo, così come manterrà Ginecologia, Chirurgia e Ortopedia. In sostanza si perde quel che all’inizio si doveva perdere e si resta solo in attesa che il Consiglio Regionale faccia la sceneggiata della votazione che ha solo un aspetto formale e basta. I giochi sono fatti, ormai.

” E’ stato un passo falso ignorare le istanze dei territori, che hanno palesato le criticità per le diverse sforbiciate ai servizi sanitari” ha dichiarato Tocco, vice presidente della Commissione, ovviamente contrario alla riforma.

“L’approvazione del piano di riordino della rete ospedaliera in sede di Commissione rappresenta l’ennesima brutta pagina di questa legislatura. – dice Giovanni Deriu di Rifondazione Comunista – Quel che resta della maggioranza di centrosinistra si mostra sempre più refrattaria alle istanze, alle osservazioni, alle esigenze dei territori e del popolo sardo. Questo piano è concepito da Pigliaru e Arru con criteri ragionieriestici e, se approvato dell’assemblea legislativa regionale, è destinato a peggiorare la qualità del servizio sanitario in Sardegna ben lungi dall’intervenire sugli sprechi, sulle inefficienze, sugli apparati clientelari”.

Sono parole, però, i fatti ci dicono che siamo stati presi in giro, più volte e sempre dalla stessa persona, l’assessore Arru, verace rappresentante della cordata disfattista in Regione, quella che ha obbedito ai comandi senza opporre  nulla di meglio, con l’aggravante che ha illuso, sia i cittadini sardi che le voci dei territori  di quei sindaci che hanno mostrato le palle ma che alla fine hanno dovuto soccombere. Segno inequivocabile che i sindaci non contano nulla, nemmeno quando il coro delle loro proteste è unanime e forte come è stato in questi mesi.

La politica che viene a casa tua e ti raggira con le promesse la conosciamo ma pensavamo che trattandosi di salute pubblica, prevalesse l’aspetto umano e non quello dei numeri. Ci siamo sbagliati, a nessuno importa più nulla nemmeno di questo. La cosa grave, a mio avviso, è che a nessuno importi il perché di tutto questo, silenti e dormienti sulla vera radice del male, tutti, complici sino alla fine o ignoranti atipici che pensano di conoscere e non sanno. Intenti a soffiare sul vento dell’austerità per risanare il debito e non avere le palle per ragionare in maniera diversa, proni ai diktat nazionali, a loro volta subordinati a quelli europei. Bella questa Europa dei Popoli! Siamo con le pezze al culo tutti e ancora a versare lacrime e sangue perché ce lo chiede l’Europa! Forse oggi capisco meglio di ieri alcune cose, forse è questa la ragione della mia non appartenenza politica. Non ci credo più e, come dissi ad un incontro di preparazione alla manifestazione del 18 luglio, sono pronto a bruciare la mia tessera elettorale. Importa a nessuno lo so, ma non la riconsegnerò e le darò fuoco perché ieri è stata uccisa la democrazia per sempre, ieri hanno decretato che la mia dignità di cittadino è stata violentata ma  per l’ultima volta.

Questi sono i 15 nomi della Commissione Sanità, tra essi sono 8 i nomi di chi ha voluto che il mio voto non servisse a nulla.

Andate a  fottere  qualcun altro. 

Antonio Masoni

 

Presidente PERRA Raimondo

Vice Presidente TOCCO Edoardo

segretari

OPPI Giorgio
RUGGERI Luigi

Componenti

ANEDDA Fabrizio
CHERCHI Augusto
COLLU Alessandro
CONTU Mariano Ignazio
COSSA Michele
COZZOLINO Lorenzo
FUOCO Gennaro
GALLUS Domenico
PINNA Rossella
PIZZUTO Luca
USULA Emilio

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