Tempio Pausania, decretata la morte del Paolo Dettori. La R.A.S. ha deciso. stabilimento di base e ospedale di comunità.

Tempio Pausania, 29 lug. 2015-

Il Paolo Dettori, l’ospedale dell’alta Gallura, è stato ridimensionato, com’era scritto, deciso e voluto da questa politica del taglio obbligato. A sfrondare i rami siamo capaci tutti ma se un contadino esperto dice che la potatura va fatta con cautela, pena la morte della pianta, occorre agire con prudenza, non con la scure o la motosega, semmai con una forbice. Mamma Regione non è un contadino esperto, è un rude taglialegna dalla muscolatura possente. Non recide, uccide direttamente, specie quando le piante da abbattere non rientrano nel suo appezzamento e sono solo arbusti marginali di una piccola fetta di popolazione stupida ed inerme.

Bravo Arru e Bravissimo Tecleme! Siete stati puntuali e precisi nel confondere le acque e agire nel nome di questa terra che fra poco si svenderà anche la dignità, sempre che non l’abbia già fatto. Se scrivessi con la pancia, riempirei di insulti ognuno di voi. Dispongo di una testa che ragiona e che sa che il problema non siete voi. Il Problema è lassù, in alto, e ve lo dicono  le persone che da tempo osano e  scrivono quale sia la radice di tutti i mali, oltre il populismo, le appartenenze e la strumentale censura a cui il Sistema sottopone attraverso opportune “distrazioni di massa”.

La dinamica moderna dell’evoluzione del cetriolo…bla…bla…bla...questo avete detto in riunioni inutili, dove avete convinto quelli con l’anellino al naso. Aria fritta, questa si la sapete vendere. Ho voce libera e mi posso permettere di dire che la vostra astuzia è stata pari solo alla incapacità di non accettare quello che un governo centrale impartisce. Di questo passo, sempre che non ve ne siate accorti, venderemo anche le nostre spiagge, l’acqua, l’aria, tutto ciò che la natura ci ha donato in ragione di questo gretto merchandising sulla pelle e sulla salute dei sardi. Ops! Già successo!!

Certo, non è vostra volontà! Allora che siete entrati a fare in politica? Ad assecondare la politica nazionale o ad occupare una generosa poltrona ben remunerata? Che cosa dovete fare? Gli interessi dei sardi tutti o quelli di una sola parte di essi? Oppure avete la lavagnetta con le nicchie per i sardi di prima fascia e quelli della zona retrocessione?

Conosco cosa sia una legge e come spesso non risponda a criteri di giustizia, ma venire a sapere che l’unica missione che siete stati chiamati ad espletare sia stata solo quella di potare piante floride, no, non mi va! E che importa se non va a me? Signori politici, io rappresento me stesso e questa comunità, quella che non mi ha dato deleghe di nessun genere ma che è la mia comunità, la stessa nella quale vivo e lavoro. La stessa che domani si sveglierà con un urgenza e dovrà farsi le valigie per andare fuori.

All’attenzione dei galluresi dell’alta Gallura. Questi sono i punti salienti del depauperamento del Paolo Dettori, diventato  ufficialmente Stabilimento di Base e Ospedale di Comunità

Scompaiono a) Ginecologia b) Otorino c) Anestesia d) Chirurgia e) Centro Trasfusionale f) Pronto Soccorso (uno stabilimento di base contiene un P.S. gestito dal 118)

Restano: una piccola day surgery, 20 posti letto in medicina, radiologia, emoteca, centro prelievi !

Un documento annunciato da tempo che nella riunione di fine giugno all’ufficio turistico di Tempio ha avuto dei fieri oppositori nei sindaci del territorio, nessuno escluso. Tutti erano pronti a produrre un documento di cui poi non si ha traccia.

Francamente, ci si attendeva una posizione più decisa del nostro sindaco che, alla vigilia dell’elezioni comunali, espresse la sua ferma opposizione a qualsiasi ridimensionamento del Paolo Dettori. Senza “se” e senza “ma”, diceva. Invece? Tutto tace! Nessun documento congiunto ha mai percorso la 131 diretto a Cagliari sul tavolo dell’assessore. Il popolo dei lucchetti tace su tutti i fronti, mentre le campane del villaggio stanno suonando a morte. Da 2 mesi è calato un silenzio tombale sulla vicenda. Che fare? Già più volte abbiamo parlato del piano B). Ora si deve agire. Chi deve fare la propria parte la faccia, altrimenti non dica, fra qualche mese,Che schifo… in ospedale a Tempio non mi possono operare!! e poi subito  a lamentarsi sulla piattaforma virtuale dei cuoricini e dei “Che belli che siete!”.

Bisogna orientare il tiro verso una nuova proposta che esiste ed è attuabile prima che inizi lo sfaldamento anche del diritto alla salute che è solo l’ultimo in ordine di tempo delle perle di questa politica nazionale e regionale.A breve seguirà anche la svendita della politica, l’unica cosa inservibile che ancora trova adepti disposti a seguirne il fascino. Che sia convenienza?

La politica nazionale, quella regionale non servono a nulla! Una speranza esiste in quella locale, purché non aspetti che cali dall’alto la soluzione al male. 

Antonio Masoni

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