Tempio Pausania, Delio Mele, coltivatore, appassionato sperimentatore. ” A Tempio cresce qualsiasi specie, il mio prossimo limite sarà il banano”. Un personaggio da scoprire.

Tempio Pausania, 31 ott. 2015-

La vita è fatta di alchimie, di associazioni promiscue tra persone, cose, animali e anche vegetali che devono entrare in simbiosi. Lo scopriamo con Delio Mele, 66enne appassionato ed esperto coltivatore, ex barbiere, che nella sua campagna, a due passi dall’abitato della città, ha messo in piedi una vera meraviglia di piante di ogni specie. Con queste ha creato una magica empatia che lo ha spinto a sperimentare, curare e approfondire ogni aspetto della pianta. Basti pensare che il terreno prima, circa 40 anni fa, era solo un vigneto ed ora è tutto, vigna e frutteto, ordinato come un giardino in tutti i suoi aspetti. Una casa che è stata in buona parte riedificata da casa di vigna ed ora accoglie Delio e la moglie Paola e i tantissimi amici che lo vengono a trovare. Nella casa la sua manodopera che è servita a costruire con le sue mai tanti dettagli davvero preziosi. Artista insomma, e non solo con le forbici che ha usato per una vita nel suo lavoro di barbiere.

Una pianta da frutto – dice Delio– devi conoscerla prima. Sapere di cosa ha bisogno e trovargli una giusta collocazione nel terreno. Tu provi, se poi non va bene, ritenti da un’altra parte, ma non devi rinunciare mai

Delio Mele: tutti a Tempio lo conoscono come ultimo di una dinastia di barbieri che iniziò nel lontano 1919 con la bottega del padre e che è poi continuata coi fratelli (uno recentemente scomparso, mentre l’altro ha 90 anni) e poi con lui che ha chiuso la sua attività tre anni fa nella storica Piazza di L’Ara (Piazza Italia).

Antonello Loriga e Delio Mele
Antonello Loriga e Delio Mele

L’intervista con Delio, ottenuta grazie all’amico e collaboratore del blog Antonello Loriga, fa capire cosa sia il lavoro dell’agricoltore. Innanzitutto l’amore per la natura e per la sua incredibile offerta, poi l’esperienza che si matura solo nel provare. Tra le sue tante aspirazioni, il banano, questa pianta che normalmente non arriva a fruttificare se non con frutti piccoli e diversi da quelli conosciuti.

L’albero del giuggiolo,  un albero da frutto antico coltivato da 4000 anni per le sue aromatiche e saporite bacche o il sorbo (supelbia in gallurese) che produce bacche dolcissime e ricche di zuccheri, una pianta che cresce bene a Tempio ma che esiste in pochi esemplari. E così via, dal pistacchio a tutte le piante da frutto più conosciute in decine di esemplari. Oltre 90 alberi tra cui anche il Kiwi che non poteva mancare così come aranci, limoni, mandaranci. Insomma una vera carrellata di specie vegetali tutte con un comune denominatore. Piante sane e curate in ogni aspetto della crescita e della successiva fruttificazione.

Ecco l’intervista a Delio Mele.

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