Tempio Pausania, Dottorati ve ne servono? Nessun problema, ci pensa Coemm!

Tempio Pausania, 11 mar. 2018-

“Entrai nel progetto perché mi riconoscevo nei suoi valori”, suona pressapoco così la spiegazione più usata dagli evasi dal Coemm, oramai destinato a diventare l’ennesimo monumento ai caduti di questa nazione derelitta e preda di vandali di ogni razza e religione. E monumento sia quest’ àncora alla quale si sono attaccati in centomila, appiccicati alle speranze che il mondo lo avrebbe cambiato proprio uno che il mondo lo ha sempre voluto esattamente com’è adesso. La ricetta è stata semplice: 1) prometti b) continua a promettere c) ..e prometti ancora. Ma cosa? Non vi pare che le promesse le avevate già udite più e più volte nella vostra vita? E quando mai vi è capitato che una visione tra il mistico e il rivoluzionario abbia avuto un qualsiasi successo in Italia? A dire il vero, tolto il fenomeno Scientology, mai.

“Sono d’accordo – risponde sempre il capitano evaso – ma si trattava solo di 1 euro al mese!”. Nessuno che risponda che non era solo quella misera donazione ma la contropartita di riceverne 1.500 ogni mese, una presunta quanto impossibile trasformazione miracolosa dovuta a misteriosi quanto inesistenti investitori finanziari. Da far venire il capogiro al povero Uomo Sector, Patrick de Gayardon che sfidava l’impossibile, riuscendoci sino a quel tragico 13 aprile del 1998 quando, vestito da uomo alato, precipitò alle Hawaii, imprigionato dal sistema di salvataggio dei suoi paracadute che non funzionarono. A sfidare sempre la sorte, sino ai punti estremi della stessa, capita. 

Il mondo attuale, sempre in bilico tra “discese ardite e risalite”, di verdi terre” ne ha viste ben poche, perché se dovessimo credere a chiunque si erga a salvatore, in politica come nella vita di tutti i giorni, avremmo occasioni ogni momento. La truffa ha mille sembianze, sta dietro una mail farlocca, appresso a quel tubo magico chiamato TV che ci violenta ogni giorno di falsa informazione e ci allieta con pubblicità ingannevole. Ne siamo sommersi, ci sta affogando, e non abbiamo la forza di uscirne fuori per respirare aria pulita. E poi c’è Internet, la gabbia degli ultimi anni, strumento fenomenale e allo stesso tempo insidioso perché da modo a chicchessia di ricevere miliardi di informazioni, tipo Matrix insomma, ma non ti da i codici di accesso su come usarle, ti lascia al libero arbitrio di decifrarle a tuo uso e consumo. Tutti oggi sanno tutto, ma cercano sempre il tanto che gli serve per affrontare discussioni su piattaforme virtuali. Cari vecchi libri, care e mai dimenticate enciclopedie di un tempo, dove la ricerca era di ore senza fine per arrivare a sapere qualcosa sul sesso degli angeli.

Un click e sei già sul pezzo, oggi. E si aprono gli sconfinati mondi di miliardi di notizie, liberi di volare e essere acchiappati, come la cultura di cui ci si appropria nel vano tentativo di darle un’appartenenza. Invece sta lì, libera nell’aria, pronta per tutti, da coltivare (cultura deriva da colere, latino, che vuol dire coltivare), far crescere, farla propria e, se si è capaci, diffonderla, senza autoincensarsi di diventarne il solo ed unico proprietario. 

Così vieni raggiunto da pseudo intellettuali che ti scrivono accusandoti di non saper fare il giornalista. Caspita, e ci voleva tanto a capire che non lo sono giornalista? O meglio, non quel che si intende per mestierante della notizia, piuttosto un libero pensatore aerobico/anarchico che mai una sola volta ha prestato la sua intelligenza al cosiddetto campo d’azione limitato e limitante delle linee editoriali, laddove si infrange la libertà di opinare senza dover essere asserviti a qualcuno.

Una tale, mi ha suggerito di fare Erasmus, che nonostante i miei 60 anni, dice si può fare anche a 85! Queste sono le persone di cui prima descrivevo il profilo, quelle aderenti al progetto truffa del quale si era invaghita anch’ella, forse perché i suoi studi accademici (magari della stessa università della strada del profeta o di tanti finti, falsi, ignobili non titolati della setta) le avevano aperto mente e visuale, oltre…già, oltre, questa parola che viene usata dai seguaci dotati di vista fototronica a raggi quantici, o ubriacati di esoterismo, magia, religioni da mercato delle pulci e invenzioni finanziarie per diventare in un batter di ciglia ricchi da far schifo. 

Possiate viverci voi in questo indegno mondo di ladri, spregevoli individui che avete tradito il valore della vita per disegnarvene uno a vostro piacimento, voi che ci mettete il cristo in ogni azione, che vi sentite missionari di un mondo alternativo che non esiste e mai esisterà come lo volete voi. Voi che avete disonorato lo spirito che vi vantate di avere per abbracciarne uno circondato di nefande azioni,  manovre atte a delinquere, a raggirare menti poco avvezze a riconoscere l’odore pessimo del vostro cuore, voi che minacciate, occultate, zittite, offendete ad ogni occasione. Sono profetico? Mai saputo cosa sia un dio e non ho spiriti guida, mi servo della mia sufficiente cultura e intelligenza per colpirvi laddove siete vulnerabili. E sta proprio lì, in un angolo celato da sicumera, quel  senso profondo di vergogna che mascherate  con la tracotanza  indicativa di chi sa di affondare ma vuole riemergere a danno degli altri.

Restate pure nella vostra declamata coerenza che altro non è che quel tozzo di pane che avete rubato a poveri ingranaggi di questa ruota che diventa ogni giorno che passa meno rotonda. Emergenza emorragia? Tamponate, ne sapete  una di più del diavolo voi altri. Mica si può far morire un circo come il vostro!

Forza su! C’è il prossimo spettacolo da preparare prima che il buio vi sorprenda, ignudi come vermi, miseri come siete sempre stati, a strisciare davanti all’innominabile omino della truffa. E’ il vostro ruolo, sarà anche il destino che vi attende. E c’è ancora qualche altro dottorato da assegnare a rozzi personaggi vestiti a festa nella parata ignobile del vostro spettacolo, col libretto pieno di Trenta e Frode!

Antonio Masoni

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