Tempio Pausania, “Dovranno calpestarci!”, unanime il coro degli oltre 2.000 intervenuti alla manifestazione in difesa del Paolo Dettori.

Tempio Pausania, 27 mag. 2017-

Le mamme contro la chiusura e per il potenziamento
la folla all’inizio

All’inizio sembrava di dovesse essere una scarsa partecipazione, diverse le concomitanze, festose e artistiche anche in città. ma mano mano che il corte è partito da Piazza Gallura, la folla è confluita e ha manifestato il proprio dissenso al futuro riordino sanitario che andrà in esecuzione dal 30 giugno prossimo. Perché di “esecuzione sommaria” si tratta. L’ospedale, nell’idea della RAS e del suo manager Moirano, nominato per liquidare più che per mettere ordine nella confusa rete ospedaliera sarda, deve ssere smantellato, tagliato di servizi in nome di una falsa qualità sanitaria tanto decantata dal suo assessore Arru. Non esiste una buona sanità se un territorio di oltre 50.000 abitanti, privo di una decente viabilità, peraltro inserito a ragione tra i comuni montani e dunque anche protetto dal decreto Balduzzi, dev’essere smantellato o privato dei suoi servizi cardine. Al momento si lamentano, oltre alle croniche mancanze di personale infermieristico e medico, anche farmaci e altri presidi di base irrinunciabili. Come si può fare una sanità dignitosa se il solo scopo è quello di eliminarne la sostanza?

All’ingresso nel parcheggio del Paolo Dettori

La manifestazione di oggi, sabato 27 maggio, indetta da un gruppo di cittadini e patrocinata dal comune di Tempio, è stata coerente al pensiero del sindaco della città che ha ripetuto nel suo discorso le parole a cui devono seguire immancabilmente i fatti. “Dovranno calpestarci, siamo terra di granito e come la pietra saremo duri da distruggere”.

I sindaci del territorio presenti, da Emiliano Deiana, nelle vesti oltre che di sindaco di Bortigiadas anche di Presidente dell’ANCI Sardegna, che ha ribadito:  

Emiliano Deiana

“il mio impegno e quello degli altri amministratori di stare al fianco di questa lotta del popolo dell’alta Gallura

Marisa Careddu

Marisa Careddu, battagliera sindaco di Luras:

” Qui è nata ia figlia e la mia lotta assieme a quella di tutti è per mantenere ciò che abbiamo. Luras è a pochi chilometri da Tempio e noi vogliamo che resti in piedi il Paolo Dettori e che i figli nascano ancora qui”

Stefano Pisciottu

Stefano Pisciottu di Santa Teresa che ha precisato:

“Santa Teresa vuole restare a Tempio, qui sono nati i miei figli e qui siamo venuti sempre per curarci e vogliamo continuare a venire”

Antonio Tirotto

Antonio Tirotto, sindaco di Aglientu:

“In questo territorio di 40/50.000 abitanti l’ospedale di Tempio è un riferimento per tutti e non solo per i residenti nel mio comune. D’estate la popolazione triplica e non è concepibile che si debba rinunciare a questo fondamentale presidio a discapito degli interessi economici di tutti”

Andrea Biancareddu
Alma Viola, a fianco Alessandro Cordella

Alma Viola, in rappresentanza della CISL

” A giugno, dopo le elezioni, organizziamo una grossa azione sindacale alla quale vogliamo aderisca il territorio proprio per fermare questa deriva della sanità ovunque ma che penalizzerà l’alta Gallura i modo drammatico”

Alessandro Cordella, uno degli organizzatori, esponente del movimento comunista Resistenza Gallura:

“La battaglia è comune a tutti, senza bandiere né partiti. A giorni l’esposto sarà depositato in procura e in questi anni ci siamo attivati nel territorio per cercare documentazioni da aggiungere in questa denuncia contro ignoti che hanno portato avanti, con noi, anche molti altri cittadini e due avvocati di Tempio, Silvia Inzaina e Martinella Diana a cui va il nostro sentito e doveroso ringraziamento”

Applausi per tutti ma soprattutto l’impegno che Giorgio Chiarelli, medico e sindacalista nel Paolo Dettori ha voluto fosse ribadito dagli amministratori:

“Il vostro impegno è quello di bussare alla porta dei vostri referenti politici in Commissione Sanità. In questi anni ne ho visti passare diversi, tutti a decantare l’ospedale, e tutti alla fine a promuovere e avallare questo drastico ridimensionamento che è la fine per questo presidio. Le parole non bastano più, occorre solo la forza con i nostri e vostri rappresentanti in regione.”

Al corte si è unito anche il sindaco di Calangianus Loddo, col suo assessore Inzaina, che ha seguito per tantissimi anni le vicende e che ha dato un contributo speciale a capire cosa si stava nascondendo dietro la presunta riorganizzazione sanitaria in atto.

Con Biancareddu il sindaco Loddo e l’assessore Inziana del comune di Calangianus

La promessa, che speriamo non resti tale ma sia seguita da concrete ed energiche prese d’atto nella RAS e nella sua Commissione Sanità che dovrà decidere entro la fine del mese prossimo le sorti anche del Paolo Dettori, è un arrivederci ad altre forme di protesta, anche andare a presidiare il palazzo della Regione.

Alla manifestazione anche alcune mamme che hanno costituito un gruppo per difendere il punto nascite e che si sono unite alla manifestazione per darle forza. In attesa di sapere cosa si deciderà, loro che hanno vissuto l’esperienza del parto e che hanno lodato le capacità e le premure ricevute durante la loro vicenda di neo mamme. L’attesa, comprensibile quanto quella dei loro bimbi appena nati, le vede in prima linea a difendere l’ospedale, così come tutti i presenti di oggi.

Segnalo la presenza della Giunta al completo, di altri rappresentati dei comuni che hanno aderito alla manifestazione e quella del consigliere di minoranza presente Monica Liguori. Mi scuso se altri non ho visto e se altre personalità erano presenti

Di saliente resta l’energia che si è respirato durate la manifestazione . Da segnalare il sostegno delle Forze dell’ordine, Polizia e Carabinieri, quello della Polizia Municipale e la Protezione Civile Alta Gallura 118 presenti sempre e che hanno anche dato il loro mezzo per diffondere la voce dei vari oratori che si sono alternati a parlare.

Antonio Masoni

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