Tempio Pausania, Egr. Dott. Luigi Arru, di Rita Brundu.

“le scrivo perché mi piacerebbe essere sua amica”.

Egr. Dott. Luigi Arru,

mi chiamo Rita, abito a Tempio e le scrivo perché mi piacerebbe essere sua amica. Pongo, però, delle condizioni. Magari a te non interessa né che io sia tua amica né, tantomeno, delle mie condizioni, MA A MESI’ e quindi ti prego di porgermi attenzione. Come hai potuto constatare, sono passata al TU, non perché voglia avere meno rispetto nei tuoi confronti, ma perché voglio interloquire con te semplicemente come Essere Umano. Se lo facessi dal punto di vista burocratico potrei esibirti la mia laurea, altri diplomi universitari e attestati professionali, ma in questo caso non m’interessa: vorrei solo che la nostra cultura possa darci l’opportunità di seguire un codice linguistico corretto e univoco per intenderci nel miglior modo possibile, anche dal punto di vista concettuale. Ti dicevo, vorrei esserti amica perché sono preoccupata per te: ho constatato che ti attaccano da tutte le parti…ti sei chiesto il perché? La ragione vorrei conoscerla anch’io, come tanti altri: sei un personaggio pubblico, un politico sovrintendente ad uno dei benefici che ci sta più a cuore, IL DIRITTO ALLA SALUTE. Non puoi quindi esimerti dal non risponderci. Ma come aspirante amica voglio aiutarti: non è che stai seguendo un Sistema dettato dalla società di massa per cui il tuo principale interesse è quello di innalzarti al di sopra della folla? E, magari, sei diventato un arrampicatore sociale in cerca di prestigio? Oppure insegui il Potere come compensazione per la mancanza di significato nella tua vita privata? Per poter rispondere ti consiglio di cominciare a porti una semplicedomanda: “Chi sono io?”; vedrai che la risposta scaturirà spontaneamente.

E allora, dopo aver conosciuto meglio te stesso sarai pronto per conoscere nel modo migliore anche gli altri, con un’empatia che tu stesso non avresti mai immaginato. Abbatterai, quindi, il muro che t’impedisce di vedere oltre la tua individualità e scoprirai chiaramente quali sono i bisogni e le esigenze degli altri, cioè di quelle persone che confidano nella piena attuazione dell’art. 32 della nostra Costituzione. Adesso che hai fatto questa introspezione chiarificatrice, prova a rispondere a questo quesito: non ti sembra ingiusto il provvedimento che mira a depotenziare gli ospedali della Sardegna? E se finora a questo non avevi pensato, non ti pare sufficiente il messaggio di ben 11 Sindaci con delle richieste ben precise, che hanno addirittura minacciato le dimissioni se queste non verranno prese in considerazione? Sai bene che in una Democrazia questo non si può ignorare: il Potere è del popolo e i Sindaci rappresentano il popolo.

Ma io sono sicura che tu saprai rispondere  domanda poiché, curiosando nella tua biografia, ho scoperto che sei unesperto di Risk Management, cioè della gestione del rischio. E allora chi meglio di te può valutare i rischi che un simile provvedimento può arrecare al nostro Ospedale e, quindi, a tutto il territorio? Infatti, leggo nell’enciclopedia che il Risk Management “E’ il processo mediante il quale si misura o si stima il rischio e successivamente si sviluppano delle strategie per governarlo”. Specificamente, per quanto riguarda la gestione del rischio clinico (Alisa- Liguria):”Si definisce come un insieme di azioni messe in atto per MIGLIORARE LA QUALITA’ delle prestazioni sanitarie e GARANTIRE LA SICUREZZA dei pazienti e degli operatori”.

Saputo questo, caro Luigi, resto molto perplessa e stupita dal fatto che tu non abbia ancora capito quale può essere il rischio del depotenziamento dell’ospedale di Tempio. Guarda, io che sono una profana in merito, uso solo la logica e il buon senso. Ad esempio: se una donna che aspetta un bambino ha improvvisamente le doglie, che fa? Aspetta che arrivi l’elicottero per portarla a Olbia o Sassari? E se questa donna, oltre ai dolori lancinanti, avesse paura di questo mezzo, sicuramente perderebbe il bambino, perché sai bene quant’è importante anche il fattore emotivo. Ma poi, in situazioni d’emergenza, sei sicuro che un elicottero potrebbe alzarsi in volo durante le raffiche di maestrale? Luigi, sei sardo anche tu e sai bene come questo vento sferzi quasi perennemente la nostra isola. A questo punto puoi ribattermi che ci sono le auto e l’ambulanza…ma a parte il fatto che sai meglio di me quant’è pericoloso per una donna mettersi in viaggio in quelle condizioni, vorresti costringerla?  Infatti sarebbe un viaggio disagevole considerata anche la situazione logistica del nostro  territorio, fatto da strade quasi impraticabili e mete non sempre agevolmente raggiungibili.

Ma, tornando al Risk Management, leggo pure che è un: “Processo che include importanti aspetti giuridico amministrativi, nonché aspetti economici indotti dagli incidenti in termini di risarcimento dei danni e di qualità percepita dei servizi dai cittadini”. Oh Luigi!, io ipotizzo una raffica di denunce da parte degli abitanti del territorio, supportati da questa legge.

Ma cerchiamo anche di allargare l’orizzonte degli effetti negativi che potrebbe avere lo smantellamento di un ospedale. Ad esempio ne risentirebbe l’attività turistica, poiché il turista non è scemo ad andare invacanza in una località che non gli garantisce neppure il diritto alla salute. Anche le attività commerciali fallirebbero, poiché il flusso delle persone sarebbe concentrato quasi esclusivamente nelle località dotate di ospedali. Infine, ci sarebbe anche un ulteriore decremento demografico poiché i nostri figli preferiranno andarsene pur di non restare in un territorio ormai privo di tutto. Un disastro.

Caro Luigi, io adoro la musica e, mentre scrivo, ho sempre un sottofondo musicale consono a ciò che sto scrivendo. In questo momento si diffondono le note di “ Enola Gay”, bellissima canzone che ci ricorda però  eventi più tragici della storia dell’Umanità: la bomba lanciata dagli americani ad Hiroshima. Fu una distruzione totale e i giapponesi risentono ancora oggi dei suoi effetti. Te ne prego, tu riflettici bene: cerca di fare in modo che anche le generazioni future non abbiano un simile ricordo del tuo nome. Semplicemente, non fare come il pilota di Enola gay: non sganciare la bomba! In caso contrario, non cercarmi perché anch’io sarò sepolta sotto le macerie con tutti gli altri. Peccato, ti sarai perso forse l’ultima persona chechiedeva di esserti amica…

Ma io confido in te. Ciao Luigi 

Rita Brundu

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