Tempio Pausania, Era leggenda ancor prima di nascere…così la sua aura si diffuse nel mondo.

Il Vangelo dei Vangeli, quello scritto da Tom il Barbaro, considerato uno dei profeti della  generation dei New Africaans, antesignani del Nuovo Umanesimo Tour, uomini che giocavano a salterello con le giovincelle di quel luogo magico, soffuso di struggente malinconia e ricordi indelebili dentro i salottini dell’epoca, due rocce sagomate al culo, argomentazioni dal profondo respiro intellettuale quanto inane e l’immancabile Rock Selfie che in quel tempo si eseguiva colpendosi con pietre appuntite sulla fronte, l’un l’altro. Era l’anno zero del big bang, prima che scoppiassero Saturno e Marte spargendo miriadi di stelle nell’universo. Nel grembo di una mamma premeva un esserino tenero tenero, un uomo che avrebbe cambiato il destino del mondo intero, più di uno yoghurt, Tarlock il mecenate.

Di lui parlavano tutti, dal Manzanarre al Reno, dal Ticino alla Papuasia, da Milano a Fake City, la sua attesa era fremito e battito, ovunque si vociferava che sarebbe stato il crac che avrebbe redento i delinquenti, laureato i diplomati della Scuola Radio Elettra e fatto diventare psicologi persino le commesse della Conad che facevano da assistenti alla ginecologa tra gli scaffali, in attesa del lieto evento.

Finalmente, mentre il cielo improvvisamente vide cadere una pioggia di stelle, venne al mondo. Non come tutti però, lui non nacque ma fu portato dalla galassia più luminosa del cosmo, Millantar, nebulosa splendida che solo il 31 di febbraio si ha la fortuna di vedere. Era il 1900circa quasi A.C., anno ottimo per il barolo, e l’evento che solo per i grandi della terra potevano essere festeggiati, durò ben 3 anni e 5  mila giorni, i migliori anni della nostra vita su una soffice nuvola rosa. Si sospesero le messe, le partite scapoli-ammogliati, le prebende presero il posto delle malinconiche sere d’estate.

“E’ nato – si urlava  al mercato ittico – mentre il cozzarolo per l’allegria apriva gusci succulenti per tutti, a gratis. Dai paesi vicini, persino dalla Università della Strada di Fake City, accorsero tutti a omaggiare quel piccolo cuoricino che batteva da poche ore. Per l’occasione nacque messenger che abbreviò di tanto le comunicazioni. Per quella fondamentale nascita per il futuro dell’umanità tutta, un umile e piccolo giaciglio di paglia in una vasca idroponica e il calore di un combustore piccino che scaldava dal gelo della notte del 18 settembre.

“Cucicucicuci.. – gli diceva un omaccione tutto grasso e maleodorante olezzo.  “Quid – rispose per la prima volta quella piccola creaturina. Fu la prima parola che pronunciò nella sua vita, quasi un destino. Non babbo, né mamma, ma QUID, prima di succhiare avidamente ingenti quantità di latte di cammella veneta, rara specie che pasce nei verdi pascoli delle dolomiti noaliane. Il cielo era tutto un luccichio di stelle e di comete con la coda, soffiate appena appena da un vento spiropsicotronico che gli abitanti di quella terra avevano già progettato pare da un trilione di anni prima. I New Africaans erano avanti più dei rivali acerrimi dei New Detractor che vivevano beatamente nella vicina terra di mezzo, quella comoda per assistere allo spettacolo che i New Africaans andavano preparando per la nascita di Tarlock.

Manco nato, compì subito 30 anni – si sa che altrove gli anni sono secondi, basta darne evidenza – e si ritrovò in una selva oscura perché la diritta via era smarrita. Radunò presto i suoi fan’s, che andavano dai 20 agli 80anni e non averci capito un cazzo, e ideò quello che a ragione viene tutt’oggi ricordato come “The Project to take people by the nose“, tradotto il progetto per prendere per il culo la gente. Epocale, favoloso, unico, raro come l’erba nel Gobi, The Project calamitò l’attenzione di tutti, new africaans e non solo, al punto che dilagò oltre confine sino a giungere nella galassia ancora inesplorata del pianeta degli struzzi, quelli che si diceva vivessero con la testa sotto la sabbia. Fu amore a prima vista e persino ai ciechi fu dato assistervi e parteciparvi, perché nel frattempo la vista gli fu ridata con l’infovisione, sul canale 1.500 del DGT.

L’ascesa di Tarlock fu imponente, era considerato invincibile e nessuno osava mettersi contro di lui perché bastava uno sguardo macrobiotico dei suoi occhi per gelare qualsiasi Newdetractor osasse sfidarlo. 

Dell’impero di Tarlock si sono occupati tutti i grandi della terra, facevano a gara per averlo ospite alle serate, file di finanzieri (non GdF eh) volevano sapere del Project, i politici lo copiavano, era diventato il capostipite di quella branca della cultura oggi nota come “The New Scam”. Le banche si ispiravano a lui, alla sua folgorante visione del mondo. Il suo etico impero resse come il bilanciere del pesista con 1 tonnellata sulle spalle. Un giorno anche il fiume sacro si aprì in due per far passare lui e i suoi seguaci, il mito che era ormai leggenda lo accolse nelle sue braccia per dargli ciò che ancora gli mancava, l’immortalità. 

“Nessuna paura Tarlock – lo rassicurò Fra Mazzarello da Nottingham – con la mia tecnica a raggi microcosmoquantistici otterrai la vita eterna. Ti cospargerò di queste erbe aromatiche e una spruzzatina di borotalco Roberts e non morirai mai!”

Fu così che la storia lo ricorda e il nome di Tarlock il mecenate ancora aleggia negli scaffali dei supermercati convenzionati dove allegre combriccole di seguaci strisciano la carta servizi, in sua memoria, per avere i cambio il pregiatissimo set di pignatte anti aderenti (nome che fu coniato per chi non aderiva al Project).

Antonio Masoni

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