Tempio Pausania, la Gallura, terra di funghi commestibili…ma non solo. Alessandro Ruggero, esperto, ci riporta alcune considerazioni.

Tempio Pausania, 1 ottobre 2014-

alessandro ruggero

Ormai da parecchio tempo i funghi fanno parte della nostra “tradizione”; tanti anni fa non era così, i funghi non erano conosciuti e al più in talune zone della Sardegna si raccoglievano le diverse tipologie di antunna, al massimo i prataioli; ma ora è tutto cambiato e ogni anno sempre più persone si dilettano nella ricerca, raccolta e successivo assaggio di questi importanti “frutti” della Natura.

In questo ambito la Gallura è terra privilegiata, ricca delle specie commestibili più apprezzate, meta dei raccoglitori di buona parte della Sardegna e non solo, ma anche ricca di “micofagi” locali.

Non tutti sanno però che la Gallura, oltre alle specie normalmente raccolte, annovera un patrimonio micologico invidiabile, che probabilmente conta migliaia di specie, molte delle quali rarissime o uniche al mondo e parecchie ancora da scoprire, dato che allo stato attuale la ricerca micologica in Italia è lasciata alla buona volontà, pazienza e dedizione di pochi ricercatori indipendenti, che dedicano all’argomento il loro tempo libero, in genere del tutto gratuitamente.

Tale ricchezza naturalmente non è passata inosservata, infatti grazie ai molteplici articoli scientifici comparsi sulle riviste specializzate di tutto il Mondo, sono sempre più numerosi i micologi che passano una parte della stagione micologica nelle nostre campagne, alla ricerca di quelle entità che nei loro paesi sono rare e, se sono fortunati, di specie mai descritte in precedenza, del tutto nuove per la scienza.

Un patrimonio che andrebbe conosciuto meglio, per essere salvaguardato, ma anche e soprattutto per essere adeguatamente valorizzato e trasformato in una ulteriore attrattiva turistica

funghi

Related Articles