Tempio Pausania, Il patrimonio di un clochard, primo album di Roberto Acciaro presentato venerdì 13 luglio a Tempio.

Tempio Pausania, 15 lug- 2018-

Il Patrimonio di un clochard” è l’album d’esordio di Roberto Acciaro, musicista e cantautore tempiese di 33 anni. Un lavoro lungo ed elaborato, distribuito da La Stanza Nascosta Records e promosso da Verbatim Ufficio Stampa di Claudia Erba, che è una casa discografica in trampolino di lancio da qualche tempo, come dev’essere qualcosa che raccoglie mano mano le esperienze che ne motivano l’uscita. Il primo album di un musicista, di un cantante richiede passaggi che non sono mai semplici. Bisogna avere anche fortuna, trovare le persone giuste che intuiscano il valore e riescano ad investire in lui. Roberto mi raccontò di questo lavoro omaggiandomi di diverse tracce dalle quali era evidente che si trattava di farina di ottima qualità, non solo dal punto di vista musicale ma proprio per i testi che brillavano di profondità degli stati d’animo e ti catturavano già dal primissimo ascolto. Parlai con lui quasi due anni fa. Era il 26 ottobre 2016 (link) e ci incontrammo in un bar dove chiedemmo al proprietario di mettere su alcuni suoi brani che fecero da colonna sonora a quell’incontro. Mi raccontò del suo progetto che meno di due anni dopo divenne realtà. Molti dei suoi brani sono in questo primo lavoro che prende spunto da una canzone omonima nella quale emerge non solo la bravura, quella già la si conosceva, ma la grande sensibilità nell’affrontare tematiche sociali accarezzandole col garbo dell’uomo che focalizza il problema che vuole trattare ed elabora il racconto con piacevoli e fluide parole ben costruite.

In quella occasione di due anni prima mi disse: ” ” Lo dissi al Talent The Voice, a cui partecipai senza fortuna qualche tempo fa. Mi chiesero cosa facessi nella vita e risposi …sono un musicista di professione e un tirocinante commercialista per passione. In questa frase ci sta tutta la mia assoluta dedizione alla musica. Una musica che ho respirato da piccolo a casa con mio padre (Flavio, cantante e musicista) e che, casualmente mi ha condotto sino a farlo diventare un mestiere e non solo una passione“. Oggi, ripeterebbe le stesse parole perché è vero che la vita di un musicista è un continui avanzare, un crescere con lo scopo di imparare sempre, ma adesso ha una base diversa, maggiore padronanza delle sue capacità, indiscutibili sotto ogni profilo.

Il concerto di venerdì sera, in piazza San Pietro, è anche un ritorno a Tempio dove lui non ha mai negato di non sentirsi a suo agio e per questo rappresenta un successo maggiore. La gente che lo seguiva prima lo segue anche ora ma nei suoi confronti, uomo abituato a non tenersi dentro nulla ed a dirtelo negli occhi, ci sono evidenti aperture. La dimostrazione è stata anche la gente accorsa, qualcuno che cantava le sue canzoni con lui ( molte le conosco pure io), segno che le stesse hanno persuaso che in lui c’è valore. Questo per chi vuole provare a valorizzare il patrimonio artistico della città, ha risonanze positive e benefiche.

Ad accompagnarlo in questa presentazione dell’album, tre musicisti di valore, alcuni sempre presenti nelle sue performances, Daniele Ricciu al sax, reduce dalla presentazione del suo primo lavoro una settimana fa, Manuel Muzzu, bassista di valore assoluto e il batterista Massimo Debidda, una certezza assoluta  nel panorama tempiese e non.

In un contesto ambientale da fiaba non poteva mancare la grazia e la bellezza di quattro ballerine della Dansoul di Korin Podešva che hanno danzato sulle note delle canzoni.

Che dire, un altro bagno di emozioni in una giornata per me esagerata per le concomitanze iniziata al meglio con una bella mostra d’arte, seguita da un concerto alla Stazione ferroviaria e conclusa con un altro concerto. In fondo la chiave per star bene passa sempre dalla musica.

Complimenti a Roberto Acciaro, ai bravissimi musicisti che lo hanno accompagnato e alle danzatrici di Korin, l’ennesimo valore aggiunto ad una serata spettacolare.

Nel video alcune canzoni di Roberto Acciaro nella serata in Piazza San Pietro.

Antonio Masoni

 

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