Tempio Pausania, In questi giorni arriva il responso del Ministero della Salute sulla riforma ospedaliera.

Tempio Pausania, 4 giu. 2018-

C’è attesa per quanto deciderà il Ministero della Salute sulla riforma, meglio chiamarla schiforma, della rete ospedaliera che ha visti compromessi tantissimi servizi all’interno di molti ospedali sardi. Per quanto attiene al Paolo Dettori, credo non serva aggiunger altro a quanto, quasi giornalmente, documentiamo. Riduzione di posti letto, accorpamento di reparti, riduzione dell’offerta anche in quei reparti che funzionavano benissimo e mancanza di figure sanitarie e di presidi e farmaci, unite alla scarsa se non nulla capacità di intervenire laddove ci sono dei veri vuoti che determinano impotenza e spostamenti verso altri ospedali dell’utenza.

Qualche politologo saggio disse una volta che le elezioni si vincono in alcuni servizi fondamentali per la gente, in primis la sanità. Una classe politica che ha determinato questa situazione di sfascio della stessa, ha pagato e continuerà a perdere le sue battaglie politiche proprio in questo ambito. Puoi togliere alla gente il lavoro, puoi tassarla sinché vuoi, ma quando la privi del diritto alla salute e permetti che succeda quanto in questi anni abbiamo, impotenti, visto accadere, stai firmando la tua condanna politica a vita. Non vedere quanto sta accadendo e continuare a tifare per una classe politica che ha permesso questa sconfitta dei propri diritti alla salute, vuol dire condividerne i principi e, di conseguenza, esserne complici.

Oggi, che è atteso il verdetto sulla riforma sarda, potrebbe anche accadere che il Ministero stesso bocci quanto Moirano e Co. hanno deciso, senza curarsi affatto degli interessi collettivi e portando l’offerta sanitaria ad un livello tale di inefficienza e fragilità da costringere la popolazione a veri salti mortali per un diritto sacro.

Potrebbe anche accadere che la riforma venga bocciata in toto, così come in parte, perché, aldilà della opportunità di ridurre la spesa, i casi di totale inadeguatezza delle scelte scellerate di Arru e del manager Moirano, si sono evidenziati giornalmente, hanno avuto riflessi nel disagio collettivo col via vai verso altri ospedali a cui la gente è stata costretta.  

Mercoledì sera una delegazione dell’Unione dei Comuni, tra cui il sindaco Biancareddu e Deiana, presidente ANCI e sindaco di Bortigiadas, saranno accolti dal manager Moriano a Sassari. Inutile spiegare il senso di questo incontro, sul tavolo ci sarà solo l’agenda Dettori e tutti i mali che hanno causato l’arretramento sostanziale dell’offerta sanitaria del nostro ospedale, ad oggi del tutto inadeguata e non corrispondente al territorio del distretto di Tempio. La Gallura interna  non può essere privata dei servizi che ha sempre avuto. Non può e non deve perdere altro.

Siamo già poco più di un borgo, dal passato radioso di città di servizi e con una storia ricca, il rischio è che il paragone da domani venga fatto con un paesello in cui sopravvivono solo i ricordi e la memoria.

Antonio Masoni

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