Tempio Pausania, Incatenato davanti al tribunale, Paolo Muzzetto, olbiese 67enne racconta la sua storia di alluvionato.

Tempio Pausania, 25 nov. 2016-

Ancora un’altra storia, un dramma nel dramma di quel tragico 18 novembre 2013, data che ha segnato la Gallura di lutto e conseguenze che ancora pulsano di ingiustizia e di indifferenza. Paolo Muzzetto è un muratore di 67 anni, olbiese con la sua abitazione nella zona dello stadio Nespoli, una delle tante interessate da quell’alluvione che ancora racconta la non soluzione delle vicende giudiziarie e di quelle persone che hanno perduto tutto. La sua casa, così come altre migliaia, furono invase dall’acqua, e Paolo ha peregrinato da allora ogni giorno da quella casa al Comune. Ha chiesto, ha ottenuto per qualche mese, ora non ha più nulla. Una miseria di 337 euro mesili di pensione che non gli permettono di vivere, a malapena ci mangia. Non può scaldarla la sua casa fredda e umida, preferisce dormire in macchina, qualche coperta e meno freddo. Le autorità gli hanno voltato la faccia, qualche politico della vecchia amministrazione lo ha anche minacciato. Lo racconta Paolo, con la sua dignità di uomo ferito ma orgoglioso della battaglia che sta conducendo per sé e per tutti gli altri che non hanno lo stesso suo coraggio. Chiede giustizia, chiede una casa, vuole un Natale normale, dopo tre 25 dicembre passati da solo in una macchina. 

Chiedere troppo? Se questo è un uomo solo la giustizia potrà dircelo, sicuramente non vuole cedere all’indifferenza e alle elemosine, chiede che quella archiviazione della sua istanza di risarcimento venga rivista. Dicono che i sardi siano un popolo fiero e dignitoso, forse è vero, forse è solo una diabolica convinzione che vuole combattere la non presenza dello stato laddove questo serve, certo non per la passerella post-tragedia di autorità che quella dignità l’hanno perduta da tanto tempo. La tragedia di Paolo è quella di centinaia di famiglie olbiesi nella sua stessa situazione, lui vorrebbe che oggi fossero con lui, incatenati davanti al tribunale. Ma Paolo è solo, forse stanotte dormirà in una tenda, ma non molla.

foto galluranews
foto galluranews

 Questa, cari lettori, è diventata una storia ordinaria nella sua tragicità, stiamo banalizzando i drammi e stiamo in contrapposizione civile su un referendum inutile che un governo illegittimo ha sancito per svendere un altro pezzo d’Italia a quella oligarchia di lobbie dell’alta finanza. Come mai, il fantoccio di Firenze non ha chiesto un referendum contro il patto di stabilità? Questo vincolo esterno che non permette di spendere per aiutare chi è nel dramma, come Paolo e come centinaia di galluresi da quel 18 novembre, o di mettere in sicurezza corsi fluviali, ponti, canali tombati come quello che ha sommerso le case della zona del Nespoli e la speranza dei tanti Paolo che vi abitavano. No, qualcuno parla di riforma dovuta. A chi? Ve lo siete chiesti a chi serve quel “si” che il burattinaio vi sta chiedendo? No? 

Ecco la video intervista a Paolo Muzzetto:

Antonio Masoni

 

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