Tempio Pausania, Indignato commercialista di Tempio: ” Abali Basta!, per la voracità di Olbia che invoca il tribunale!”

Tempio Pausania, 1 feb- 2019-

Scrive una lettera un commercialista di Tempio.

« Buongiorno Sig. Masoni,
sono un Dottore commercialista, vorrei segnalarle l’articolo pubblicato sul sito di OLBIANOVA nel quale un certo avvocato Ciriaco Pileri di Olbia ha strumentalizzato l’intervista al Presidente del Tribunale dott. Giuseppe Magliulo, indicando che la situazione della giustizia gallurese è attribuibile alla sede inadeguata di Tempio e che si necessità sempre di più di uno spostamento del Tribunale a Olbia. Ora, dopo gli scippi che stiamo subendo a livello di sanità e quant’altro, certi personaggi continuano a volere l’isolamento di Tempio e magari una sua “scomparsa”. Adesso è ora di dire “ABALI BASTA” anche per questo!
La invito a visionare l’articolo vergognoso e lesivo per tutto il territorio della Gallura. 
Prenda questa lettera come la segnalazione di un indignato commercialista tempiese.
Con affetto e stima, anche se non la conosco, per le battaglie che porta avanti per Tempio, la ringrazio in anticipo e la saluto cordialmente» (lettera firmata).

Eccolo l’articolo della testata on line di cui ci scrive il commercialista tempiese:

fonte Olbianova “In riferimento al servizio relativo ai disservizi del Tribunale di Tempio e dell’intervista del Presidente del Tribunale dott. Magliulo, mi preme evidenziare come una delle concause di questa situazione di imbarazzo e preoccupazione sociale, finalmente riconosciuta e messa all’attenzione dei media anche dall’Ufficio Giudiziario, sia l’attuale collocazione geografica del Tribunale a servizio della Gallura.” E’ quanto sostiene il presidente del Comitato Civico per l’Istituzione del Tribunale ad Olbia, Ciriaco Pileri.

E’ noto, infatti – si legge nella nota – che le sopravvenienze (ossia i nuovi procedimenti) di cui lo stesso presidente parla, confermando, così, come quello gallurese sia il terzo tribunale isolano, provengano in gran parte dalla città di Olbia.

Ferma restando la sacrosanta rivendicazione della pianta organica, da attualizzarsi in base ai numeri, come bene ha spiegato il presidente Magliulo, tanto da rendere evidente la disparità di trattamento, deve essere anche detto che, sino ad oggi, aver inserito magistrati e risorse nella sede decentrata di Tempio non ha prodotto una soluzione al problema ma, e qui sta il paradosso, scoperture di organico perenni, per il semplice fatto che gli addetti, appena possibile, chiedono il trasferimento ad altra sede, provocando, a catena, il rallentamento dei processi civili e la inevitabile discesa verso la prescrizione di quelli penali, fortunatamente non tutti!

A riprova di questo si sappia che il Tribunale di Tempio, nello scorso anno, è stato riconosciuto come sede disagiata, ed anche questa semplice attestazione conferma la disfunzione dello stesso, il cui risvolto pratico ed economico è il seguente: ad ogni Magistrato che chieda il trasferimento in detta sede viene riconosciuto un incentivo economico di circa 4.000 euro al mese oltre la normale retribuzione, 9.000 euro per le spese di trasferimento ed il raddoppio del periodo contributivo per 4 anni, ossia 8 ai fini del calcolo pensionistico. Numero di risposte pervenute: 0! (leggasi zero)

Per contro – continua l’avvocato Ciriaco Pileri –  non considerare quest’aspetto, che tutti conoscono soprattutto negli ambienti giudiziari, così come è stato fatto in passato sia dalla Magistratura che dalla Politica, rischia di vanificare gli appelli, benché accorati, al miglioramento della giustizia e, per di più, come paventato in occasione dell’ultima ispezione ministeriale, la chiusura del presidio.

E a tanto vale, poi, sbandierare che le prescrizioni penali sfondino barriere da impunità garantita o che ci sia in atto una mancata giustizia, tanto più che il problema va avanti dagli anni ’70 e non è stato scoperto oggi.

L’appello del Comitato è sempre lo stesso – chiude la nota – : rifondare la giustizia nel nostro territorio su basi logiche ed oggettive, trasferendo/istituendo il Tribunale ad Olbia. É bene che si consideri l’attuale ufficio giudiziario a servizio di tutta la Gallura per quello che è, antistorico come i numeri indecenti che sono stati ben esposti.”

Questa filippica di stampo cannibalistico dell’avvocato, espressione di una città e anche della categoria forense che vorrebbe prendersi  tutto, nascerebbe dall’interista al Presidente Magliulo che rilasciava qualche giorno fa questa dichiarazione in una intervista video in cui si parla di grido d’allarme per la situazione al collasso del tribunale. Ogni cenno di disagio viene strumentalizzato, ogni parola che invoca organico per far funzionare un istituto alla paralisi solo per queste ragioni, usata come un’arma per chiedere la sede a Olbia:

OLBIANOVA: INTERVISTA AL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE GIUSEPPE MAGLIULO

Ascoltate l’intervista e poi ditemi se esiste una sola parola del Presidente Magliulo inerente la inadeguatezza della sede giudiziaria. Certo, inadeguati sono gli organici per un tribunale che è il terzo in sardegna per carichi di lavoro, ma quale sia la motivazione dell’avvocato Pileri che scrive “l’attuale collocazione geografica” come una spiegazione del problema. Ancora...” per il semplice fatto che gli addetti, appena possibile, chiedono il trasferimento ad altra sede, provocando, a catena, il rallentamento dei processi civili e la inevitabile discesa verso la prescrizione di quelli penali, fortunatamente non tutti! “. Come dire, andare a Olbia, oltre alla forte morbosa voracità di prendersi tutto, pare sia la soluzione per il benessere psico fisico dei magistrati. Eh già! Si conosce perfettamente anche questo lato della personalità dei magistrati che chiederebbero il trasferimento. La grande città appaga anche questo genere di esigenze. Sanno tutto questi avvocati olbiesi!

Quindi “Morte al tribunale a Tempio, Viva il tribunale a Olbia” “E le carceri avvocato?”Quelle però pare che i cittadini olbiesi non le vogliano, giusto?

Questa è la posizione di un legale olbiese ma fa il paio con quella di tutti i suoi colleghi, tra i quali immagino ci fossero anche i tifosi della provincia del nord-est che è stata chiesta e cassata e anche a Tempio, con tutti i sindaci d’accordo, venne salutata come la via salvifica al cambiamento del territorio. Si? Ma per quale territorio? 

La longa manus del noto politico olbiese che si batte per queste cause e che ancora ne è il promotore numero 1,  a dir poco, agisce penosamente  Pro Olbia. Della Gallura, di cui Olbia vorrebbe essere capitale, mica capoluogo, si parla solo quando conviene a loro, anzi a lui e a pochi altri.

Antonio Masoni

 

 

 

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