Tempio Pausania, La conferenza stampa di presentazione dell’esposto alla Procura sulla perdita dei servizi del Paolo Dettori.

Tempio Pausania, 1 giu. 2017-

Il tavolo della conferenza stampa (foto Mario Satta)

Cifre, numeri, disservizi e mancanza di presidi, testimonianze raccolte in questi ultimi anni, declino preannunciato di uno dei centri più importanti per la Sanità nel territorio, l’ospedale Paolo Dettori. Tutto raccolto in un esposto che stamani, 1 giugno, è stato presentato durante una conferenza stampa svoltasi nel Salone di Rappresentanza del Comune di Tempio. Alla presenza del sindaco Biancareddu, del sindaco di Aglientu Tirotto e di Viddalba Vito Ara, i due avvocati Silvia Inzaina e Martinella Diana, hanno illustrato modalità e contenuti di questa carta che ci si augura possa risultare positiva per un ravvedimento di questa voluta, pianificata e assolutamente evitabile, distruzione della Sanità nel territorio. Insieme alle autorità amministrative, compresi gli assessori Aisoni, Marotto e Addis, anche Alessandro Cordella e Antonio Masoni i quali, insieme ad altri cittadini di Tempio che ci piace ricordare, Mario Satta, Savino di Muro e Nick Fenu, e col contributo incredibile del medico Sandro Grussu, hanno raccolto in questi anni una esagerata mole di documenti frutto delle testimonianze dell’utenza del Dettori, vittime del declino in atto da anni e che li ha visti a contatto del disagio profondo di una sanità precaria e soprattutto deprecabile. Ogni volta che se ne parla, si continua a perseverare in un cosiddetto piano per ridimensionare i costi della spesa sanitaria ma, in pochissimi, sono riusciti ad individuare dove stia il male dei mali, la radice velenosa che sta toccando ogni comparto dello stato sociale e sta mettendo in ginocchio l’economia di un territorio che oggi si ritrova a fare i conti, in alcuni casi anche terribili, con la povertà, la mancanza di lavoro, la chiusura di settori strategici del passato e le attività commerciali che stanno soccombendo di riflesso per la mancanza di denaro.

Sono e siamo stati presi per pazzi complottisti quando riportavamo nel dettaglio cosa ci sia sotto, seppure a parlare erano fonti autorevoli dell’economia internazionale, tipo diversi premi Nobel e illustri giuristi e giornalisti. Poco serve, ribadisco, prendersela con chi pensa alla nostra follia, a chi sta cercando in tutti i modi possibili di aprire uno spiraglio in questa giungla di disinformazione e oggi, purtroppo, sta elencando le vittime del piano neoliberista dissennato e folle che mina la resistenza di tutti e la scellerata rincorsa alla sopravvivenza. Ma questo non è un altro discorso, questo è il discorso.”

Veniamo a questa conferenza stampa. L’esposizione dei due avvocati ha toccato tutti i punti del declassamento del Dettori, ha dimostrato che la cosiddetta spending review è assolutamente inadeguata alla contro proposta della Regione, si spende uguale e non si da alcuna garanzia di assistenza decente. Il Dettori ha perso in questi ultimi 5 anni:

  1. Struttura complessa di Medicina: 5 anni senza il primario. Medicina ha dimezzato i posti letto e tutt’ora è accorpato uomini e donne;
  2. Struttura complessa di chirurgia da quando è andato via l’ultimo (4 anni fa) non ha il primario. Oggi  il primario a Olbia, che si suddivide tra i due centri e ciò rappresenta un grave problema anche perché nessuno ha il dono dell’ubiquità. Ci sono sanitari che non lo hanno ancora visto;
  3. La struttura complessa di pediatria non ha primario da 2 anni, così come l’anestesia per il quale reparto si evidenzia anche l’assenza cronica di figure mediche;
  4. Da 1 anno è stata chiusa la terapia antalgica che era uno dei servizi migliori dell’intera isola, per numero e qualità delle prestazioni erogate;
  5. dal 25 novembre 2015 non vengono rispettate le Direttive Europee in tema di orario di lavoro (orario di lavoro continuativo, numero max di reperibilità mensili, recuperi, riposi e ferie ), per carenza cronica del personale medico
  6. Da 2 anni i reparti di chirurgia e di otorino sono stati accorpati col dimezzamento dei posti letto per entrambi e col problema che si tratta di specialità differenti dove, per forza di cosa, non esiste la competenza per entrambi i servizi da parte dei sanitari;
  7. Blocco del turnover del personale in pensione. Chi lascia l’ospedale per raggiunti limiti di età non viene sostituito. La qual cosa determina una carenza cronica di personale medico ed infermieristico;
  8. aumento dei casi di “burnout” ovvero sindrome di esaurimento emotivo, depersonalizzazione e derealizzazione personale. Un deterioramento progressivo dell’impegno nei confronti del lavoro. Un lavoro inizialmente importante, ricco di prospettive ed affascinante diventa sgradevole, insoddisfacente e demotivante. Ciò per incertezza lavorativa e stress accumulato per mancata osservazione delle norme sull’orario di lavoro. Ciononostante:Sono angeli – ha detto l’on. Fasolino in visita stamani al Dettori con l’onorevole Tocco – persone straordinarie di cui si intuisce la dedizione e la preparazione“;
  9. Assenza di un servizio h24 di Cardiologia nel Presidio Ospedaliero Paolo Dettori
  10. Cronica carenza personale infermieristico di sala operatoria ( ferristi ) con conseguente riduzione in termini numerici di sedute operatorie;
  11. Cronica carenza personale medico di anestesia con conseguente riduzione in termini numerici di sedute operatorie e chiusura dello stesso Centro di Terapia del Dolore;
  12.  Fisiatria senza primario da un anno;
  13. Struttura complessa di Radiologia senza RMN  ( i pazienti per indagini di routine vengono trasportati in altri presidi ospedalieri con sensibile aumento dei costi );
  14. Un altro dato importante è che l’ATS ha giustificato la mancanza di numeri facendo riferimento al solo 2016, quando già da anni era in corso la perdita dei servizi, le carenze croniche di personale in ogni reparto, che hanno impedito di rispondere alle richieste massicce di assistenza che comunque ci sono state.
  15. A margine di questi punti che rappresentano la verità dei fatti, vogliamo anche rammentare una delibera dell’ATS ASSL di Olbia dove si parla del servizio di anestesia e rianimazione del Presidio Ospedaliero di Tempio, la n. 124 del 11/05/2017  che dice tra le altre cose :” …di autorizzare il Dott. XXXXX– Direttore dell’ Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione P.O. di Olbia – a far ricorso all’istituto contrattuale previsto dall’art. 55 comma, 2 CCNL 8 giugno 2000 nella misura di n. 10 guardie mensili e n. 16 turni diurni mensili di 6 ore cad. già a valere per il mese di maggio e sino al completamento di un organico adeguato…..di dare atto che sarà cura del Direttore dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione P.O. di Olbia predisporre i turni per assicurare l’attività relativa all’istituto contrattuale autorizzato…… di dare atto che la spesa per l’ attività autorizzata, stimata in € 10.560,00 mensili ( n. 10 turni notturni €. 4.800,00 e n. 16 turni diurni di 6 ore cad. €. 5.760,00 ), graverà sul Bilancio aziendale 2017″. Si, avete letto bene. L’azienda spende10.560 eruo al mese per supplire alle carenze di organico del Paolo Dettori nel servizio di anestesia. Fatevi da soli i conti e pensate allo stipendio di un sanitario in ruolo in ospedale e capite perché questo è un disegno atto a smantellare l’ospedale su presupposti fallaci, nessun risparmio e nessuna qualità.

 

Ci siamo limitati ad alcuni punti che sono stati anche raccolti nell’esposto dei due avvocati di Tempio che non si finirà di ringraziare per il lavoro svolto “gratuitamente”, a dimostrazione dell’attaccamento alla loro comunità.

Il quadro, dopo l’interessamento degli onorevoli Tocco e Fasolino, vice presidente della commissione sanità il primo e consigliere di minoranza, nonché sindaco di Golfo Aranci, il secondo,  è sembrato meno fosco. Così come le loro dichiarazioni che ascolterete nell’allegata conferenza stampa. Con piacere ricordiamo che le Mamme di Gallura, una spontanea associazione di madri che oggi hanno fatto un sit-in quando i due consiglieri regionali erano in visita al Dettori, entro la prossima settimana hanno deciso di manifestare per il punto nascita e stanno mettendo a punto una presenza anche delle scuole cittadine e di chi vorrà unirsi alla loro lotta per mantenere il servizio in ospedale. 

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