Tempio Pausania, La domanda è: ma cosa ci fanno dei minorenni alle 5 del mattino in giro?

Tempio Pausania, 15 ott. 2017-

Lo diceva Marco Muntoni, gestore del bar della Stazione ferroviaria presa di mira la notte scorsa da una vera e propria banda di minorenni di cui, un 16enne e un 17enne sono stati denunciati dai Carabinieri di Tempio mentre anche gli altri componenti sono stati tutti identificati. In corso anche delle perquisizioni in diverse case della città. Marco ha sottolineato che non esiste il rispetto per nulla e per nessuno, i ragazzi non sanno nulla di storia e di un’opera che ci viene invidiata per il suo stile e per il patrimonio che in esse si conserva. Io penso che oltre a non sapere, qualcuno dei genitori debba anche porsi delle domande su cosa ci fa un loro figlio 16enne alle 5.00 del mattino in giro. Resto dell’idea che controllare tutto sia impossibile, una sorveglianza h24 di tutti i monumenti,  delle chiese, campestri e non, della protezione delle infrastrutture e degli addobbi in occasione degli eventi, più volte saccheggiati o danneggiati, non sia possibile. Mi trovo d’accordo con qualcuno degli ospiti dei tanti commenti letti sotto l’articolo e il video: è un fatto essenziale che tocca la sfera educativa delle famiglie e dei figli.

«Noi, a quell’età – ha detto qualcuno – eravamo controllati, ci si chiedeva dove andavamo, con chi e ci si dava anche un’ora per tornare. Penso che, Carnevale a parte, di non essere mai stato in giro alle 5.00 del mattino per gozzovigliare o fare casino»

«Segni evidenti di assenze di modelli ed esempi dei familiari – ha detto un altro – se i figli sono così, anche i genitori lo sono stati».

Non sono in grado di esprimere un parere appropriato perché non è il mio mestiere fare l’insegnante o lo psicologo. Resta il fatto che bisogna demandare sempre ad altri il compito di vigilare sui nostri figli quando credo sia un nostro dovere farlo, e non solo quando sono minorenni, ma per tutta la vita. Ovvio, la maggiore età ci esime dall’assiduità di controllarli, ma è anche vero che permettersi poi di pagare i loro abusi e le follie come questa della Stazione, è cosa che tocca personalmente noi e le nostre tasche.

Questa triste vicenda, nei suoi aspetti di cronaca, sarà presto chiarita ma tutto resta sospeso sino alla prossima puntata che non tarderà a manifestarsi. Togliamoci dalla testa che Tempio sia una sonnolente e serena città e che di queste vicende ne risentiremo parlare. Intanto, come spesso abbiamo scritto, qualche deterrente bisogna pur inserirlo. I tempi delle telecamere a circuito chiuso credo  siano maturi da anni. Quanto meno, se non si trovano i colpevoli, si arriverà alla possibile identificazione. Per nostra informazione diretta, le telecamere sono di prossima installazione in alcuni importanti siti della città.

Non è un bel periodo questo, non lo è affatto. Il “malessere” come sostiene Marco Muntoni nell’intervista al blog, è palese e lo stato di disagio che interviene quando qualcosa non funziona al meglio, potrebbe essere una delle cause di questo come degli altri episodi.

Antonio Masoni

 

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