Tempio Pausania, La Gallura unita contro le decisioni dell’ATS. Ordinanze comunali firmate a difesa del Paolo Dettori.

Tempio Pausania, 12 mag. 2018-

La recente seduta dell’Unione dei Comuni, durante la quale tutti i sindaci dei 9 comuni aderenti all’UDC Alta Gallura avevano espresso la decisione di firmare una ordinanza simile a quella già inoltrata, e poi rigettata dal TAR, dal Sindaco Biancareddu, è stata una mossa senza precedenti. Tutti i comuni a difesa del Dettori, come forse non ci si attendeva visti gli esiti dell’esposto inoltrato alla procura nel quale firmarono solo 4 sindaci (Biancareddu, Marisa Careddu, Antonio Tirotto e Vito Ara (Quest’ultimo di Viddalba e fuori dal distretto sanitario di Tempio).

Ricordiamo, per chi non ne fosse a conoscenza, che nel distretto sanitario di Tempio sono compresi  9 comuni: Aggius, Aglientu, Badesi, Bortigiadas, Calangianus, Luogosanto, Luras, Tempio Pausania, e Trinità D’Agultu e Vignola. Ciascuno di questi comuni ha preso impegno per emettere questa ordinanza che chiede la immediata riapertura del reparto di Ostetricia e Ginecologia. L’esito appare scontato, perché certo cassata la prima del sindaco di Tempio, non ci sono dubbi che anche le altre seguiranno la medesima sorte ma resta la valenza unitaria di questa azione che sarà la prima in ordine di tempo di una maggiore azione popolare contro quella che si annuncia come la fine della sanità in alta Gallura. Non mi riferisco, sia chiaro, alla sola decisione di chiudere un reparto, ma a tutta una serie di piccoli e grandi squilibri, vivibili ogni giorno dai sanitari del Paolo Dettori e soprattutto dell’utenza che si ritrova, da un giorno all’altro, a fare i conti su deficienze di ogni genere, dalla mancanza di farmaci e di presidi alla lungaggine esasperata degli appuntamenti per visite specialistiche.

Che si stia vivendo il peggiore periodo storico degli ultimi decenni è fuori luogo, incombe una insana predisposizione all’orrido della gente di Gallura per quanto attiene alla salute, proliferano i casi di malasanità non imputabili alla qualità dei pochi servizi presenti bensì alla loro scomparsa lenta e inesorabile. Di tutto ciò ci si accorge dopo che si entra nel pianeta Dettori, dove qualcuno ha gioito degli esiti positivi all’indomani del 18 luglio del 2017, quando 9.000 persone sono scese in piazza. Lo dicemmo che non bisognava abbassare la guardia, perché il piano criminoso era sempre attivo. E’ stato solo momentaneamente sospeso in attesa della sforbiciata finale che ha visto prima le nascite, poi le carenze di altri reparti che sono sottoposti a veri e propri massacri per attendere alla sempre numerosa utenza.

La Sanità è un’esigenza sociale inderogabile, lo sappiamo e lo sanno anche coloro che hanno deriso le manifestazioni di popolo e anche quelli che hanno proseguito nella strada diplomatica che non ha funzionato, se non a parole.  Liquidare questa schiforma col risanamento delle casse della sanità senza aver tolto qualità, è uno slogan che è morto prima ancora di essere annunciato. Non è vero caro assessore Arru, mente sapendo di mentire, così come mente l’aguzzino sabaudo che avete voluto a esecutore materiale della decapitazione della sanità nel suo complesso. Come già detto altre volte: se Tempio piange altrove non si sta ridendo. La sanità doveva essere modificata a vantaggio di una perversa visione liberista che ha concesso all’arabo e ha tolto ai sardi. Per cosa poi? Per un Mater Olbia che conterrà anche delle specialità non presenti altrove ma in buona sostanza avrà creato doppioni e  tolto alla sanità pubblica che diverrà un fantasma. Già me li vedo i galluresi peregrinare da una parte all’altra dell’isola, anche quelle persone poco disposte economicamente e quella grande utenza attempata a cui avrà creato disagi impressionanti. Tutto questo sapendo che  una intera classe politica da lei rappresentata le ha anche detto di fermare la distruzione. Con quale coraggio sostiene che avete risparmiato? Certo, i soldi li avete sottratti un po’ qui e un po’ là, seguendo la mistificazione del pareggio dei bilanci che tanto le piace. 

Un’ultima cosa, pensa che dare un’ambulanza nuova al paolo Merlo di La Maddalena possa far sentire meglio gli abitanti di La Maddalena? Sempre che il “rinforzo” lei lo intenda sempre come una corsa contro il tempo. perché questa è un’emergenza con l’ambulanza, una corsa verso una speranza con relativo attraversamento del mare o con un elicottero (dov’è l’elisoccorso?) senza la minima certezza del tempo che sa bene essere relativo e delle condizioni delle strade sarde che tutto sono tranne che lineari strisce d’asfalto comode e sicure. Ne darà anche una a Tempio di ambulanza nuova?

La sanità ridotta ad un 118? Grazie per questa moderna sanità che ha progettato e per la sua incredibile visione del mondo che ha contribuito ad insegnarci. Mi raccomando assessore, ribadisca che lei vuole bene a Tempio che troverà gente disposta ad ascoltarla. Lei è anche sposato con una tempiese e quindi saprà che il suo cognome da noi vuol dire “inverno”. Mai fu più profetico quel nome.

Arriva l’estate e noi saremo all’inverno inoltrato. Guai a chi si ammalerà, state bene tutti mi raccomando.

Antonio Masoni

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