Tempio Pausania, le acque delle fontane di Tempio. Il valore del pH, un indice importante per il nostro organismo.

Tempio Pausania, 26 ott. 2015-

Molto di frequente si sente parlare di acidità dell’acqua e della necessità di consumare il più possibile acqua per garantire la sufficiente idratazione del nostro corpo ma anche di fare in modo che la stessa acqua introdotta svolga le sue funzioni di veicolatrice  delle sostanze nutritive dentro le cellule per garantire  lo scambio e l’equilibrio tra liquido extracellulare e cellule. Più questa materia extracellulare è liquida e maggiore sarà l’assorbimento degli elementi nutritivi e la garanzia del migliore equilibrio del nostro organismo

Senza acqua la vita non è possibile. Generalmente un adulto è in grado di sopravvivere senza acqua per un massimo di 10 giorni, che si raggiungono ovviamente in condizioni di vita non ottimali. I bambini invece non potrebbero superare i 3 giorni di vita senza assumere liquidi.
Il corpo umano dovrebbe assumere circa due litri di acqua al giorno, mantenendo la giusta percentuale di liquidi nel corpo, che è attorno al 70%; se questa viene meno, il corpo diventerà in breve tempo disidratato, presentando sensazioni e sintomi di debolezza, vertigini, ansia, ipotensione, deficit cognitivi, perdita di coscienza, sino alla morte.

Da ciò deriva l’importanza vitale di bere acqua. Ma come deve essere l’acqua che beviamo?

Le caratteristiche organolettiche dell’acqua sono sempre state al centro di discussioni. Quale sia la migliore, quale invece da evitare, ecc. Sono molteplici i fattori che derivano dai sali disciolti e altrettante le differenze tra un’acqua ed un’altra. A noi, in questa piccola porzione di informazione alimentare, interessa il valore del pH, ossia quel valore che indica l’acidità o la basicità di una soluzione acquosa. Fermo restando che le acque che assumiamo sono tutte acide, almeno la maggior parte di quelle che si prendono dalle sorgenti (la tabella successiva vi indica però anche acque alla sorgente leggermente basiche) o che compriamo imbottigliate,  si deve trovare un compromesso efficace tra la quantità d’acqua assunta e il suo grado di acidità.

Attraverso la conoscenza dell’esperienza di Sergio Todesco, raccontata in questo blog, si è capito che occorre il più possibile portare il sangue ad un grado  di “alcalinità” (conferenza Sergio Todesco) perché la maggior parte dei cibi con cui ci nutriamo sono di natura acida, fatta eccezione per quelli che provengono dalla natura, i vegetali.

La tabella qui sotto è un prospetto orientativo  del  valore del pH delle acque più consumate qui da noi che è stato rilevato in un laboratorio attrezzato, attraverso l’uso di un piaccametro.

tabella valori pH

La soluzione ideale nel consumare acqua è quella di alcalinizzarla, ossia riuscire a portarla ad un valore basico che garantisce quanto qui riportato sulla necessità di assumerla e ottenere il miglior risultato. I primi 4 riscontri del valore del pH delle acque considerate, deriva da prove di laboratorio effettuate in data odierna, mentre i successivi quattro tipi di acqua, tra quelle più vendute nei supermercati, i valori sono state rilevati dalle etichette apposte sulla bottiglia. E’ evidente che quanto riportato nell’etichetta indica un valore dell’acqua alla sorgente perché, durante la sua conservazione, la permanenza a casa o nei supermercati, questo stesso valore tende ad abbassarsi ulteriormente dopo una sola settimana, sia che l’acqua venga conservata in bottiglie di plastica o di vetro (l’acqua per essere conservata al meglio deve essere tenuta lontana da fonti di luce e di calore).

A questo articolo seguirà un resoconto di Sergio Todesco sul potere alcalinizzante dell’acqua e la conoscenza dei mezzi a disposizione per ottenere acqua alcalina.

Antonio Masoni 

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