Tempio Pausania, Massimo Bosco, pizzaiolo conosciuto e da qualche tempo anche produttore di pane di ogni tipo. Decide di fare un gesto degno di stima e considerazione.

Tempio Pausania, 24 settembre 2014-

ConosciamoMassimo Bosco da quando è a Tempio e tutti hanno assaggiato le sue pizze, rinomate dappertutto, Persino i suoi numerosi titoli vinti come miglior pizzaiolo al taglio d’Italia gli stanno stretti dinanzi a questa sua iniziativa di cui anche il giornale si è occupato.

In questi anni di buio profondo, caratterizzati dalla disoccupazione e dall’inedia che ha colpito tante famiglie italiane, ci sono state diverse iniziative volte all’aiuto quotidiano ai bisognosi. Basti pensare  all’attività della Caritas che è diventata indispensabile per sfamare anche a Tempio centinaia di persone. In Italia si è diffusa l’abitudine del “caffè pagato”, un gesto al buio per dare la possibilità a qualcuno di bersi gratis un caffè. Qualcuno che non si conosce, qualcuno che si reca al bar e chiede:”C’è un caffè pagato?”

Massimo Bosco è andato aldilà, dimostrando una grande solidarietà nei confronti del prossimo che soffre, di quello per capirci che non ha nemmeno i soldi per comprare il pane.

Così ha deciso, in un batter d’occhio, come suo solito, istintivo ma sempre con i piedi ben piantati nella realtà che vede e vive oggi giorno. Nella sua attività, da qualche tempo, produce pane di ogni specie e chi scrive è testimone che si tratta di un prodotto di qualità assoluta, da quello naturale a quello con segale e con farro. Massimo Bosco dona il suo pane e le sue focacce ai poveri., a tutte quelle persone che vorrebbero ma non possono.

Che dire altro? Le parole sarebbero troppe e ci perderemo in un oceano di grazie e di bravo Massimo. Lui sa che gode della stima di tutti, per la sua onestà e per la sua visione del sociale che patisce questa profonda, quasi senza fine, stasi dell’economia.

Lasciamo a voi il compito di divulgare questa notizia nel modo che riterrete opportuno. A noi rimane solo il nostro attestato di stima per questo “gallurese” d’adozione che più di tanti altri vive la sua terra e la sua città. Un esempio.

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Massimo Bosco

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