Tempio Pausania, Millantar: il ritorno.

Cala il poker il sommo Tarlok!

Sono trascorsi oltre due mesi millantariani sul pianeta della Fuffa cosmica e anche le pagine oramai sbiadite del Testo Sacro La Bubbola, hanno smesso di defecare panzane epocali. La situazione, per gli adepti del progetto faraonico, e anche un poco caraibico, volgeva al termine. Stanchi, spossati, affamati, delusi, poveri come e più di prima, gli abitanti del pianeta erano emigrati verso il pianeta Detrax che un curioso destino aveva posto nel parallasse antagonista, sotto il piano cosmico-idroponico e quantico, del cosmo transumanoide. La chiara ammissione che il progetto fosse stato solo un inganno, fu percepita anche dal più incallito dei sostenitori che, tuttavia, sospinto da una vergogna senza pari, aveva comunque di fatto abiurato il Re.

E Tarlok? Tarlok meditava e meditava cosa inventarsi che già non fosse stato inventato e meditato. Ebbe diverse idee che andarono a naufragare nelle torbide acque del fiume di Millantar, l’inquieto fiume di lava quantica del vulcano Ruttor. E poi, secondo la telenovelas “Anche i Ricchi piangono”, di tanto in tanto a quel simpaticone del Re venivano giù copiose le lacrimucce. Qualcosa era andato storto, non solo il progetto che di fatto era stato farlocco, “MUNGITIVO (DA MUNGERE)”, e anche imbecilloide, ma anche le conseguenze che sempre più assomigliavano a uomini vestiti di giallo verde che lo stavano pedinando.

“Che sarà mai – diceva tra se e l’altro se, il suo personalissimo bambolotto Tarlocchino che portava sempre appresso – se costoro non hanno compreso la portata epocale del progetto? Mica per questi milioncini che mi son cuccato mi vorranno arrestare? Che dici Tarlocchino?”

” Bah, Re – rispondeva a telecomando il fido bambolotto – vai tranquillo che a te nessuno ti tocca e camperai sino all’ultimo dei tuoi giorni…”

“Caz….capirai – disse il Re – come se tutti non vivano sino all’attimo prima di morire…che bambolotto de mierda che sei Tarlocchino mio. Io intendevo dire delle giubbe gialloverdi, cosa mai avrò fatto di male per essere perseguito dalla legge?”

” Ohi, nulla facisti Re, ti sei cuccato qualche milioncino alle spalle ella massa di fessi che ti pagavano per ascoltare bubbole, a cui mai una volta hai dato un quidcent….va, va Messia che te sei un gran furbacchione, ostrega!”

“Piuttosto – disse Tarlok – che ne è del fido Maialetti? Che anche lui ha lasciato la casa? Che ingrato però, dopo tutto il bene che ho fatto a lui e alla sua sgangherata teoria delle cure salvifiche con acqua zuccherata!”

Maialetti continuerà a fottere da altre parti – disse Tarlocchietto -, ognuno si è scelto un ambito personalizzato di fottimiento, si adatterà alle platee nuove cui venderà i suoi intrugli”.

“Giusto, ognuno per la sua strada, piuttosto accertati se l’ondata copulatoria che ha invaso il pianeta continua…meglio che qui stiano tutti a copular come se non ci fosse un domani che così non mi chiedono il quid…anzi, accertati che la mia Ordinanza della Biscia 4.0,     ” Nulla si perde, tutto si trasforma”  sia  stata  rimossa”.

Frattanto, nella sperduta Valle delle frattaglie imputridite, alle pendici del vulcano Ruttor, una nuova proposta venne tirata fuori da Fra Gandolfo da Norcia, instancabile propugnettatore (termine arcaico che indica un sega-dipendente) del nulla finanziario ed ex venditore di conchiglie vuote e regali degli ovetti Kinder da collezione. Tra le sue mille idee ad cazzum, tutte confuse, gliene balenò un’altra fantasmagorica. Si recò immanentemente a palazzo e chiese un colloquio a Tarlok che, dopo aver messo a nanna il suo bambolotto e avergli cantato la dolce melodia di “We are the champion”, si apprestava a andare a dormire. Tarlok non accolse l’invito di Fra Gandolfo come un vero godimento intestinale, pur tuttavia disse ai cortigiani di farlo venir in audizione.

” Messia – esordì Fra – tosto mi venne idea per temporeggiar vieppiù alla funesta sorte che diversamente sta per caderci addosso. Colsi colì, colà un anelito di lucida progettualità che può farci prender tempo e guadagnar quintalate di quidcoin. Se Vossia, baciamo e mani, entrasse nel partito con buone prospettive di riuscir ad esser eletto nel conclave planetario ed indi conquistar immunitade imperitura? Che pensate Sire? Per riuscir in così spregiudicata ideona, mettiamo in piedi un’altra panzanella, quella del MCS, che credo lei sappia  cosa voglia dir?”

“E che credi che sono Gonzon. IO sono tutto, parola, soggetto, verbo, predicato verbale, punto, due punti e ancora punto. L’MCS, il Movimento Cazzari Scemi non mi pare sia una grande idea…”

” Ma Sire, lesse male e peggio interpretò la sigletta…MCS sta per Micro Credito Stupidi, una specie di richiesta di quidcoin che la sua gente può chiedere a nostri fiduciari truffici. Ha presente la categoria nevvero?”

” Certo, che credi che io sia Fraccus, lo scemo forzuto del villaggio?! Ma li abbiamo usati tutti i finanziatori truffici, non manca nessuno…solo non si vedono i due liocorni…ahahahahahah…t’è piaciuta la filastrocca stronza? Scherzi a parte, mi sembra una buonissima ideona, ne parlo domani con Suor Paolina e Truffarelli…però prima devo andare al cesso che lì mi vengono certe ideone!!”

“Vada Messia – disse Fra – e caghi col diletto che ella merita..posso presenziar alla sua regale defecazione quantica? Non guardo ma annuso e basta la sua profumata merda galattica…”

“Contento tu” – rispose Tarlok.

Nel cesso, si sa, arrivano spesso le idee migliori. Il progetto MCS, Micro Credito Stupidi, venne perfezionato sotto l’egida solita dei solidi, validi, incredibili, straordinari, epocali principi che avevano segnato quel tempo e quegli anni. Anni duri e difficili nei quali, spesso, ci si chiedeva come mai ancora ci si ostini a dire che l’uomo discende dalla scimmie..era evidente che una scimmia non ci sarebbe mai caduta nella fogna del progetto “epocale”, sfarzoso, ahahahahahah (scusate ma rido ogni tanto), e finanche paradisiaco.

Era tangibile, quanto un cetriolo in culo, che l’uomo di Millantar era solo disceso senza un paracadute. Il botto aveva leso la parte molliccia della calotta cerebrale e nemmeno la migliore delle pompe della Sora Ninfa avrebbe potuto porci rimedio…ahhhhh, e se avete idee da “porci” fatele a vostra sorella. 

Nel mondo  sono tanti,  milioni di milioni,  a Millantar  c’erano  solo i più coglioni.

Antonio Masoni

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