Tempio Pausania, Mostrano grafici, tabelle, schemi, numeri. Assessore, la Sanità non può essere questo e basta.

Tempio Pausania, 30 set. 2018-

Ecco cosa è diventata la Sanità, un’azienda di soli numeri, un becero gioco a tavolino dove i cosiddetti esperti della pianificazione delle spese, ci raccontano anche che nulla cambia. La chiama politica sanitaria l’assessore Arru, quella che tiene conto solo di bilanci da tenere sotto controllo e l’adeguamento della rete ospedaliera non in funzione dei bisogni reali ma della spesa. Poi ci dimostrano quanto siamo indietro in questa materia, siamo dei poveri ignoranti che si beavano di un ospedale dove si veniva non solo assistiti ma anche curati e salvati. Eravamo insomma dei privilegiati, gente che stava vivendo al di sopra delle possibilità, come disse anche Berlusconi in una delle tante infelici uscite di una sua precedente esperienza da primo ministro.

Abituati male, quando i soldi ci bastavano per vivere e si metteva da parte qualcosa per il futuro dei figli, spreconi quando ci si poteva permettere un viaggio, una vacanza o un regalo perché i soldi bastavano anche per queste “esagerate” evasioni dalla ristrettezza.

L’assessore li chiama modelli organizzativi, disegni sulla carta che non tengono conto della realtà dei territori dell’isola, dell’assenza di collegamenti comodi, della mancanza di strutture di mezzo in un’isola vastissima e disabitata.

La vita è comoda per chi, da medico pagato abbastanza, si trova a difendere questo modello organizzativo che per lui è funzionale al bisogno forse al suo, non certo a chi quel bisogno lo ha davvero. E hanno la faccia di raccontarci tutto mostrando le tabelle, come se una pianificazione sulla carta fosse possibile applicarla comunque senza tener conto di quelle che sono le differenze tra territori isolani e isolati e gli altri che dispongono di strade e mezzi di trasporto idonei. Ho letto di medici, quelli della casta privilegiata, che difendono la riforma e vogliono per forza dimostrarti che è ben fatta, che migliora la qualità dell’assistenza.

Assessore Arru, ha provato a parlare con la gente in questi anni? Quel dialogo che cerca, lo ha voluto con i sardi che hanno bisogno di sanità pubblica? O si è premurato di interagire solo con i medici a lei favorevoli? Ha provato a discutere senza avere sotto mano schemi, tabelle, grafici, righelli e comparazioni tra il prima e il dopo? Ha visto in faccia una partoriente che si è dovuta servire di un’autoambulanza, di un traghetto, e di un viaggio per mettere al mondo un figlio? Ha conosciuto la via crucis di chi deve subire un intervento, prima possibile a Tempio, essere trasportato con l’elicottero prima ad Alghero e poi a Sassari dopo che si era fatto 3/4 d’ora di autoambulanza per venire al P.S. di Tempio da Santa Teresa?

Pensi, assessore quanto alla gente interessino queste tabelle, i grafici, gli schemi, piuttosto che sapere che arrivare a Tempio prima voleva dire avere la garanzia di essere accolti e poi di essere curati, ora significa essere dirottati verso altri ospedali. Tutto normale? Per lei forse si, ma avrà capito dagli umori che le stanno arrivando che nessuno che quei bisogni li vive ogni giorno, lo accetterà mai. Che conta se i suoi interlocutori tecnocrati della medicina ne sposano l’efficienza (sempre sulla carta), a noi non interessa nulla. Sa perché? Perché lei è stato scelto da noi, dalla stessa gente che oggi la vuole vedere fuori da questo massacro continuo. Ogni giorno ricevo segnalazioni e mail che documentano il disagio profondo di tutti i centri ospedalieri sardi. E allora di cosa parla? Ha senso postare queste tabelle, questi schemi, questi ridicoli acronimi che avete usato per nascondere quello che prima chiamavamo semplicemente “SANITA’ e basta”? 

Esistevano un tempo le certezze, un ospedale era questo, un luogo dove ricevere assistenza, cure e umanità. Oggi è diventato un’azienda, e pure mal messa, che si cerca di raddrizzare togliendo, tagliando, sfrondando, mentendo, sarete anche High Tech assessore ma di fessi in giro ce ne sono sempre di meno.

Ha fallito, avete fallito,  e non potrà certo recuperare il gravissimo scempio della sanità sarda postando una serie di tabelle, di grafici, schemi che non sostituiscono i medici che non ci sono, i reparti chiusi, i presidi di base che latitano, le peripezie nel girovagare, anche in elicottero, per avere un esame clinico o un particolare trattamento sanitario. Glielo dice lei a chi non ha garantita l’assistenza presso il proprio ospedale che ci sono queste belle tabelle?

Antonio Masoni

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