Tempio Pausania, Novità dal mondo migliore. Quando i pesci in faccia non sono mai troppi!

Tempio Pausania, 27 feb. 2018-

Continua la vicenda Coemm-Clemm-PVU, ancora in voga per chi è dentro questa che, a buon diritto, potremmo chiamare FARSA. Rispettando l’origine teatrale di questa parola, infatti è una commedia con struttura e personaggi stravaganti e bizzarri, ma che di comico, a leggerci dentro con attenzione, han ben poco, anzi proprio nulla. Una regia spudorata e senza scrupoli, ne ha condito la trama con effetti scenici degni dell‘oscar per gli effetti speciali, pura fantasia e nessuna aderenza con la realtà che stiamo vivendo. Che ci sia bisogno, anzi direi proprio urgenza, di un mondo migliore, è cosa nota a chiunque. Il problema sta nel fatto che la regia è stata curata da un solo personaggio e da 100 altri in cerca d’autore, gente che aveva bisogno di riciclare un proprio passato, qualcuno di migliorare la sua malridotta psiche (con quali risultati meglio non sapere) ed il grande pubblico in sala, gli altri che avevano solo bisogno di credere in qualcosa per acchiappare l’ultimo treno utile per non morire d’inedia. Un bel pubblico, non c’è che dire, a guardare, senza fiatare, un andirivieni di quei 100 personaggi in cerca di fama con lui in prima fila. Pubblico che assiste partecipe a questa proiezione della peggior specie di farsa, una passerella di minchiate colossali sparate a questa folla di increduli persone plaudenti.

Sino all’altro ieri, quando addirittura è stata presentata una lavatrice anni ’60, denominata combustore che mangia persino la cacca dei cani, oltre a tutti i rifiuti domestici. Tranne però dire che questo macchinario, oltre a non avere licenza di essere introdotto nel mercato italiano, è assolutamente proibito dalle  severissime leggi del nostro paese. Che meraviglia! Come se io andassi al supermercato e pagassi in bitcoin. Già, anche questa storiella dei bitcoin, considerate dal più grande giornalista italiano di sempre, Paolo Barnard, frittelle d’aria. In realtà non hanno stabilità perché non sono una valuta come le altre ma queste cose non si devono e non si possono dire. Però lì, al Coemm, ne parlano eccome e portano esempi che sfido il 95% dei presenti a queste sceneggiate a capirci qualcosa. Quelli, gli spettatori, cari amiconi del Coemm, vorrebbero i soldini,….sapete quella cosa che ancora si chiama moneta? Si, quella si. La stessa che molti di voi hanno intascato mentre parlavate di lotta alla povertà nel mondo, alla diaspora africana, all’etica di mia nonna in carriola e alle stupidate messe in fila, allineate come volevate voi quelli della platea. Intanto, la platea rumoreggia. Il film non piace più, qualcuno esce dalla sala, seguito da tanti altri, persino le colonne d’Ercole che reggevano il palco stanno venendo meno. Che fare? Continuare no! Imperativo è allungare la paccottiglia ed infilarci qualche new entry d’eccezione. Pronti, via! Si inventa un partito che lui stesso ha fondato, lo candida alle elezioni del 4 marzo. Speranze? Nessuna, ma intanto l’acqua continua a bollire qualcosa e via con gli intrugli da mettere a cuocere.

Scrivo con ironia e sarcasmo, non è mio stile usare questo linguaggio da critici cinefili, ma per questa vicenda che ancora deve sviluppare il colpo di scena finale, il copione è work in progress. Attende nuovi sviluppi che presto arriveranno vestite di colori vivaci, tipo fiamme gialle, o toghe che non sono morbide su certi peccatucci poco goliardici compiuti. Vedremo.

Una novità assoluta però la devo comunicare ai lettori del blog e ai tanti assatanati miei personali denigratori che stanno sul palchetto. Martedì 6 marzo sarò a Treviso in una TV nazionale, Antenna 3, in un confronto proprio con Sarlo gestito da un giornalista di quella televisione. Io ci sarò, perché non getto mai il sasso nello stagno senza poi osservare dove cade. Questo è il mestiere dei fantasmi che si celano dietro alle tastiere ad offendere e a dettare le regole del savoir faire di sta cippa. Non so se lui ci sarà, io ci sarò, dovessi andarci con la febbre a 40. Avrò il sostegno dei detrattori, che poi sono un punto di riferimento per questo mio interesse verso una profonda ingiustizia, e con i quali ho quotidianamente un confronto diretto, pacato, amichevole. 

Ci avesse provato lui ad averne uno con i suoi questuanti che gli chiedevano del famigerato QUID, forse la storiella sarebbe già naufragata nelle tempestose acque dell’oblio, quell’oceano dove lui e gli altri andranno a finire molto presto. Io non ho paura, almeno una cosa mi ha insegnato: Male non fare, paura non avere. Una filosofia di vita che è sempre stata mia perché male io non ne ho mai fatto, ma davvero eh. Provi lui a dire la stessa cosa e lo ricordi anche a quelle povere anime che gli si mettevano in ginocchio aspettando delle risposte che mai ci sono state o  Tiziano che non aveva risposte dal suo salottino. Promesse, vane come la speranza dell’immortalità, inutili cattiverie per continuare ad intascare l’obolo della perfidia di questa specie di umanesimo fai da te. Ha costruito un puzzle gigantesco, ha sparso le sagome ovunque aspettando che qualcuno lo ricostruisse e lo ha fatto con animo sprezzante, guardando gli altri come tumori solo perché facevano domande o perché non erano genuflessi dinanzi alla sua luce divina. Ci vuole altro, caro lei, ci vuole la coscienza che lei non ha mai avuto, in altri tempi sarebbe stato bruciato per eresia perché ha fagocitato i principi della religione cattolica per farli diventare astuzie e inganni, come il peggior demone.  Ed io, che sono  anche ateo convinto, che non ho divinità di riferimento (mi ricrederò, magari, quando vedrò il cult-movie su madre Teresa??), non tollero nemmeno che si venga meno al rispetto per le altrui religioni. Pensi un po’ quanti mari che ci separano!

Stia attento che oltre l’orizzonte sconfinato della sua tracotanza, ci sono anche gli abissi. Non le voglio male, né la detesto, ma cordialmente la sua barca sta facendo acqua da tutte le parti e sia mai mi diventi anche pescatore con tutti i pesci in faccia che sta prendendo e che ancora l’attendono al mercato civico. Nooo, non quello dei mercati internazionali…ufff…lei quando sente questa parola aguzza le orecchie….quelli gliel’ho già detto, hanno altro da pensare. Proprio quello ittico intendo.

“Mi pesi quelle triglie per favore! Quanto le devo?”  “1 Euro” ………….Nooooooo…anche qui (d)!!

Antonio Masoni

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