Tempio Pausania, Ouvertures di G. Rossini, spettacolo di danza al Teatro del Carmine, giovedì 5 aprile, ore 21.00

Tempio Pausania, 2 apr. 2018-

TEATRO DEL CARMINE – TEMPIO  PAUSANIA

Quando lo scoprì e decise di non perdere più nemmeno uno dei suoi concerti, Gioachino Rossini diventò per Nietzsche uno dei pochi musicisti in grado di rimettere in discussione e superare la vecchia infatuazione per Wagner. Per il filosofo tedesco, che come pochi altri suoi contemporanei conosceva l’Italia e la musica del passato e del presente, Rossini era l’incarnazione su un pentagramma dello spirito mediterraneo che si trasforma in note musicali. Non un musicista come tanti altri, dunque, ma un autentico modello da studiare. Di questa eccezionalità, legata al vissuto biografico dell’artista e ai moti del suo gusto estetico, racconta “Rossini Ouvertures”, lo spettacolo di danza che lo Spellbound Contemporary Ballet metterà in scena giovedì 5 aprile al Teatro del Carmine per la seconda data di un tour nell’Isola che terminerà il 9 aprile al Teatro Nelson Mandela di Santa Teresa Gallura.

Lo spettacolo diretto da Mauro Astolfi, che è anche il curatore delle coreografie, ha un duplice intento: fare luce sulla ricca biografia artistica del grande musicista pesarese e contribuire con un progetto originale alle celebrazioni rossiniane in occasione dei 150 anni della morte. Ricorrenza che, ricadendo proprio quest’anno, dà alla proposta dello Spellbound un ulteriore rilievo. L’autore del “Barbiere di Siviglia” è il protagonista di uno spettacolo che mira a esaltarne la genialità, costretta spesso a prendere certe forme da non felici circostanze biografiche che ne hanno alimentato tuttavia la creatività. Quasi febbricitante, insonne e assorto dal ritmo dei suoi spartiti, Rossini prende parte alle vicende di una vita che si concluse nell’isolamento della depressione, divorato da quella sorta di malessere esistenziale che provò anche il suo conterraneo (erano entrambi marchigiani, oltreché quasi coetanei) Giacomo leopardi, lontano dai clamori del mondo. In questo scenario esistenziale la musica può prendere le direzioni dell’evasione o della più battagliera resistenza. Per Rossini rappresentò probabilmente sia l’una che l’altra.

“La sua – ha dichiarato Mario Astolfi – era musica estrema. Il segno di una forza e di una energia superiore, ed ho volutamente cercato di creare una danza estrema, carica di energia, di vitalità, di incontri, di seduzioni, di suggestioni …ho passato molto tempo pensando come si sarebbe potuto tradurre in movimento la sua genialità compositiva. Non ho sentito di lavorare su un’astrazione, ho cercato e ho sentito come raccontare la vibrazione della sua musica: mi sono letteralmente lasciato trasportare, ed è stata un’esperienza unica”.

Lo Spellbound Contemporary Ballet è nato nel 1994 dietro l’impulso del coreografo Mauro Astolfi, di ritorno in Italia da un lungo periodo di permanenza artistica negli Stati Uniti. La prima ad avere condiviso il progetto di Astolfi è stata Valentina Marini. Con il suggello di questo binomio artistico e professionale la Compagnia ha intrapreso un processo di intensa internazionalizzazione fatto di numerose collaborazioni trasversali. La compagnia laziale ha calcato le scene dei maggiori teatri e festival internazionali, in Europa, Asia e America. Conta quasi venticinque anni di attività, durante i quali si è sempre proposta di unire alla produzione di spettacoli di danza un’attenzione particolare per le finalità formative delle sue proposte teatrali e la crescita di almeno due generazioni di danzatori.

ROSSINI OUVERTURES

Musiche di Gioachino Rossini

Con Alice Colombo, Caterina Politi, Fabio Cavallo, Giacomo Todeschi, Giovanni La Rocca, Giuliana Mele, Maria Cossu, Mario Laterza, Serena Zaccagnini

Disegno luci: Marco Policastro   /   Set concept: Mauro Astolfi, Marco Policastro

Realizzazione scene: Filippo Mancini – CHIEDISCENA scenografie

Costumi: Verdiana Angelucci   /   Assistente alla coreografia: Alessandra Chirulli

Coreografia e regia: Mauro Astolfi

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