Tempio Pausania: il pensiero di una grande donna sull’articolo apparso su questo sito. Il carcere di Nuchis nel pensiero di Paola Scano.

Tempio Pausania, 8 giugno 2014-

Ho ricevuto questa lettera da un’amica, una donna che l’impegno sociale lo vive come una seconda pelle e la cui nota sensibilità è diventata concretezza nelle innumerevoli e sempre valide iniziative volte a migliorare le condizioni del prossimo, il buon senso di tutti e l’impegno di ciascuno di noi dinanzi alle tematiche forti, quelle che lei definisce di testa  e di pancia,  quelle che orientano, qualche volta casualmente, le nostre scelte verso cose che altri accarezzano soltanto e talvolta se ne allontanano proprio rifiutandone l’esistenza.

Grazie Paola, per le tue parole e grazie a nome della collettività per quanto fai tutti i giorni per il prossimo che deve a te,  e a tutti quelli che ti stanno vicino, l’impegno costante di ridare speranza a questo nostro mondo indurito, quando non spietato, di fronte a persone e cose scomode che vorremmo eliminare con un colpo di spugna e che ci rammentano ogni momento che al mondo ci sono pure loro e che non sempre chiedono favori. Si accontentano anche di una parola e di un sorriso.

Carissimo Antonio,

ho letto con attenzione il tuo articolo su Gallura News relativo al tuo “incontro” con il mondo carcerario di Nuchis e condivido in toto le tue considerazioni in merito.

Ho avuto la sensazione, leggendo, di rivivere le stesse emozioni di quando, ormai un anno fa’, mi son trovata ad entrare, invitata dalla direttrice, insieme agli amici dell’UTE, a visitare la struttura appena inaugurata. Non pensavo di dover incontrare anche i suoi”ospiti” e quando l’ho capito, sarei voluta scappare perché sopraffatta da un grumo di dubbi, paure, pregiudizi: si è trattato di un’emozione forte, di testa e di pancia, di quelle che non si dimenticano. A quel punto è iniziato l’esame e il confronto con la mia coscienza con tante domande che cercavano una risposta: perché avevo provato più pena che rabbia, perché ero stata colpita da piccoli gesti testimoni di un doloroso buio interiore, perché per un attimo erano scomparsi i pregiudizi e le giuste remore legate a quel mondo, a quella gente che sicuramente, nella vita aveva commesso gravi crimini?

Spinta dalle motivazione di qualche sacerdote e di mio figlio, ho deciso di intraprendere un percorso come volontaria all’interno del carcere attraverso dei progetti appoggiati dalla direttrice Carla Ciavarella, donna di grande intelligenza, preparazione e umanità, che ha del suo lavoro una visione moderna, aperta, basata sul recupero dell’uomo, così come previsto dalle leggi e dalla nostra Costituzione. Si possono recuperare e restituire alla società uomini diversi e rinnovati…solo attraverso l’impegno, la cultura, attraverso occasioni d’incontro, confronto, riflessione, seppure scontando per intero la pena assegnata dal giudizio degli uomini.

Nasce così un progetto di poesia culminato con la pubblicazione di un libro “E chiamale se vuoi…evasioni”, oggi alla seconda edizione, con il cui ricavato, per volontà dei detenuti, è stato realizzato un piccolo parco giochi a Nuchis, l’ attuazione di un laboratorio artigianale dove vengono realizzati piccoli capolavori fatti di niente che ha portato a una mostra che ha riscosso un notevole successo di pubblico. Due bellissimi presepi sono oggi esposti nel museo realizzato all’interno della chiesa di San Francesco. E non finisce qui! Altri progetti sono in cantiere!

Io sono persona che ha incontrato il dolore e capisco e rispetto quello altrui, il dolore di chi ha perso una persona cara, e chi ha sbagliato è giusto che paghi fino in fondo, ma sono altresì convinta che uno sguardo amico, un momento di attenzione, non sono doni a chi non lo merita, ma un aiuto a tirar fuori, dal fondo dell’animo, la parte positiva di sé e promuoverla attraverso la cultura, l’arte, la musica ed il lavoro.

Questo è il mio atteggiamento nei confronti del mondo carcerario, giusto o discutibile che sia, che però, di recente, mi ha causato non pochi dispiaceri per commenti malevoli e gratuiti che mi hanno investito come persona, definita come falsa buonista, irrispettosa del dolore delle vittime, quasi complice e sporca del sangue di… e addirittura responsabile morale di quanto di recente è avvenuto a Tempio!

 

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