Tempio Pausania, Piazza De Andrè e Via Vittorio Veneto, nuovi spazi che hanno un vestito nuovo.

Tempio Pausania, 29 lug. 2018-

Piazza Fabrizio De Andrè

Era la notte dell’eclissi lunare, calda e afosa, usciamo con mia figlia alla ricerca di qualche scatto o immagine sulla notte “del secolo”. C’è poco da fare, o hai l’attrezzatura idonea o lasci perdere. Decidiamo di andare a visitare Piazza Faber di notte, spinto anche dalla sua prosecuzione in via Vittorio Veneto che mi avevano detto essere diventata più bella. Incontro Massimo Bosco, noto pizzaiolo di Carbonia che Tempio ha adottato da moltissimi anni. Un artigiano-commerciante che tiene alla città forse molto di più di tanti tempiesi. Lo si capisce quando vedi via Vittorio Veneto, uno spazio che ha “acquisito” in parte e lo ha reso un piccolo angolo suggestivo e di autentica atmosfera, un bistrot all’aperto come se ne vedono tanti, ovunque.

“Passo ogni giorno la spazzatrice, il lavoro è stato apprezzato e posso dirti che ricevo complimenti da tutti i miei clienti.Certo, tutto ha un costo, ma se tutti lo capissero certamente Tempio sarebbe bella in ogni suo punto”, mi confessa Massimo, ” io poso dirti che ho aumentato di tanto in questo periodo le mie vendite”. 

Un angolo tra la piazza e la via, curato e arricchito dai colori
La “piramide”, da rivedere, non è stata apprezzata così come la pompa di calore che sovrasta una composizione discutibile
Massimo Bosco, artefice di questo abbellimento di via Vittorio Veneto.

Rigenerazione urbana, un progetto che da lui è stato abbracciato e si è dato da fare per adeguarlo a quel pezzo di centro storico che è adiacente ad una piazza sempre al centro di discussioni, una volta per la sua chiusura un’altra per  una pompa di calore, tutte motivazioni giustificate perché a Tempio ci trasformiamo tutti in architetti,  designers e in giustizieri. Vero è che certe brutture non ci stanno a fare nulla ma è anche vero che bisognerebbe tenere conto di troppe cose e farne una vuol dire non farne altre. Già è stato importante riaprire al traffico alternato la parte di via Mannu che prima poteva solo essere percorsa verso piazza Faber  mentre da una quindicina di giorni si ha accesso anche verso la via, favorendo così la fluidità del traffico.  Prima era un giro forzoso verso Piazza Gallura con ingorghi aggiuntivi e il rischio dell’imbuto di via Villamarina che non dava accesso a mezzi di grosso volume. Ora va meglio, molto meglio direi.

Antonio Masoni

 

 

 

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