Tempio Pausania: e poi si chiedono….

Tempio Pausania, 1 aprile 2014-

Poi uno si chiede perché parlano male di me! I nostri cari amministratori, ostinatamente, continuano ad avere una cattiva stampa intesa a largo, per non dire larghissimo, raggio, quindi anche come social network, giornali e web.

Di recente mi è capitato di leggere quanto siano orgogliosi del proprio paese gli aggesi. Hanno ragione ad esserlo! Un paese pulito, ordinato ed essenziale, senza grandi risalti architettonici o monumenti ma di sicuro con una dedizione verso il decoro che non deve lasciare stupiti. Il contrario deve stupire, ossia meravigliarsi del perché la città sia così poco accogliente, poco illuminata la notte, piena di mondezza per le strade (non do colpe al Servizio di Pulizia ma a chi non vigila su quanto avviene), erbacce e cunette intasate di ogni “mal di Dio”.

Cari amministratori, i consensi si ottengono con l’osservazione di queste semplici regole fondamentali: a) città decorosa nelle periferie b) strade percorribili in auto e non a cavallo c) illuminazione notturna e) prontezza nella cicatrizzazione delle innumerevoli ferite nella pulizia urbana e extraurbana e) varie ed eventuali.

Vi chiederete cosa sono questa varie ed eventuali? Sono tutte le cose che, per sintesi estrema in pochi punti di una “città ideale”, non vengono comprese. In questa categoria OPEN potete inserirci qualsiasi voce attinente e personalizzata. Le scuole per esempio. Strutture fatiscenti che oramai sono al degrado assoluto. Le assurde posizioni di alcuni amministratori che sono lì per grazia ricevuta e che scordano che “cancellare un problema non significa averlo risolto”. Potete includervi il malessere sociale di una situazione di indigenza (leggere i dati Caritas nell’articolo). Allargando possiamo annoverarvi anche alcune strade periferiche ma non troppo nelle quali, per abbondanza di macchine in sosta allegra, non si può transitare (traverse di Via Belluno per esempio) o quella di via Claudio Demartis con auto parcheggiate senza criterio anche nella curva che obbligano a fermarsi e far transitare le auto che provengono dall’altra parte.

Nessuno obietta che le risorse non siano ridotte all’osso, nessuno contesta che esistano altre priorità, ma dinanzi a scellerate scelte politiche, senza il buon senso che deve far riflettere sui malumori della gente  e senza nemmeno l’appoggio di un politico locale in regione, la vita si fa dura. E quando la lotta si fa dura, i…duri piangono come gli altri!

E poi si chiedono perché hanno una cattiva stampa? Hanno già le risposte se vogliono sovvertire il trend.

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