Tempio Pausania: le strade innaffiate di gliphosate! Il diserbante chimico usato senza valutazione sulla nostra salute.

Tempio Pausania, 3 aprile 2014-

Stigmatizzato nel suo uso da autorità sanitarie, pregiudicato di essere responsabile di molte morti di bestiame, responsabile di provocare non solo il rinsecchimento dell’erba e dei cespugli lungo le cunette delle strade o lungo le linee ferroviarie, il GLIPHOSATE o se preferite il Roundup (nome commerciale) prodotto dalla Monsanto, società americana, continua imperterrito ad essere al centro delle cronache locali e nazionali. Il perché è presto detto. Il Professor Tamino, in una intervista di 4 anni fa diceva:  “Il glifosate (così in italiano ndr) ha la caratteristica di durare pochi giorni – spiega – ma come prodotti di degradazione dà origine a metaboliti dannosi”. Per tradurre: la sostanza di cui è composto il diserbante sparisce e si ha una trasformazione in sostanza attiva che in parte viene assorbita dal terreno. Che cosa comportano questi metaboliti? “C’è uno studio scientifico pubblicato dalla rivista Cancer – spiega Tamino – che dimostra che l’uso del glifosate comporta l‘aumento dei linfomi non Hodgkin“. Quel tipo di tumore al sangue di cui spesso abbiamo sentito parlare a proposito dei soldati a contatto con l’uranio impoverito.

Nel nostro servizio video che manderemo su questo sito nei prossimi giorni avrete una maggiore chiarezza su tutte le conseguenze che l’uso del diserbante chimico può avere, ivi compreso l’inquinamento delle nostre falde acquifere.

Intanto vi anticipiamo che il nostro Comune, a suo tempo, deliberò di non usare il diserbante ma a questa delibera non ha fatto seguito l’ordinanza che ne avrebbe vietato l’uso (cosa che altri centri sardi hanno invece fatto). Anche in Regione, l’allora assessore all’Ambiente Andrea Biancareddu, prese una netta posizione contraria avverso l’Anas che ne fa un uso scriteriato e senza alcun controllo, auspicando un ritorno ai sistemi meccanici tradizionali dello sfalcio, certo più lenti ma almeno sicuri. Ma tutto tace e il gliphosate continua a seccare l’erba nociva ma anche a seccare altre specie vegetali e animali. Ci hanno raccontato di capretti nati vivi ma subito morti (inspiegabilmente), la cui madre pascolava e brucava l’erba in prati contigui alla linea ferroviaria Tempio Palau dove era stato irrorato il gliphosate. A presto per il servizio e le immagini relative.

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