Tempio Pausania, Taglio radicale degli alberi, era necessario farlo in questo modo?

Tempio Pausania, 20 gen. 2018-

Il forte vento di maestrale di questi ultimi tempi, a memoria non se ne ricorda una così alta incidenza in città e nel territorio, ha costretto l’amministrazione e l’assessorato all’ambiente a provvedere al taglio delle cime degli alberi inseriti nelle strade e nei viali della nostra città, oltre ad altre zone della città dove già si sono registrati numerose cadute di piante. Un tour de force degli operai, coadiuvati dalla Polizia locale, che con un mezzo dotato di scala hanno tagliato i rami più alti per evitare che crollassero e provocassero danni a cose e persone. In passato, altri simili provvedimenti, hanno provocato furiose polemiche tra fautori della sicurezza al 100% e ambientalisti che protestano a causa della radicalità degli interventi che hanno reso le piante espressioni di una natura senza un’anima dentro e col rischio concreto che le piante si ammalino più facilmente.

Le foto che ci sono state inviate da un lettore (Giuseppe Scano), e che riguardano il trafficato Viale San Lorenzo, la strada che dalla Fonte Nuova porta sino a Rinaggiu, raccontano di vere capitozzature e non di taglio di rami alti. Esperienza che si ripete dopo le altre degli anni passati nella zona della rotatoria di San Giuseppe e nelle piante a ridosso di Piazza Don Minzoni in corso Matteotti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Un taglio così – dicono alcuni esperti botanici- potrebbe essere deleterio per la ricrescita dei futuri rami, sicuramente più deboli e fragili di quelli appena tagliati”.

Dall’assessorato si risponde che “la sicurezza è al primo posto e che bisogna pensare prima alla prevenzione e alle cadute di alberi, come già accaduto in passato”.

Non abbiamo esperienza né competenza per poter esprimere un qualsiasi parere scientifico e ci limitiamo a lasciare agli altri il compito di giudicare quanto è appena accaduto e quanto ancora accadrà visto che le previsioni per le prossime ore dicono che il maestrale soffierà ancora e con maggiore intensità.

Antonio Masoni

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