Tempio Pausania, “Una storia a cui manca il finale”, video intervista ad un uomo buono.

Tempio Pausania, 3 ago. 2018-

Il titolo del pezzo racconta già tutto. Una storia come tante altre ma a cui manca una cosa molto importante, il finale e i titoli di coda. Come un libro scritto in tutti i suoi capitoli  a cui  è stato sottratto l’epilogo, per trascuratezza forse, ma del tutto fuori da ogni logica di umanità e di buon senso di cui certi protagonisti dovrebbero essere pervasi…ma non è sempre così.

Virgilio Bussu ha 64 anni, divorziato, un lavoratore onesto che ha dedicato la sua vita al figlio Roberto, che vive l’affanno dell’autismo con tutte le sue complicazioni. Persona specchiata, generosa, buona come poche, altruista e sempre pronto a stendere una mano per venire incontro alle troppe sofferenze che ci circondano. Un battagliero e tenace oppositore di qualsiasi ingiustizia, Virgilio lo conobbi molti anni fa durante un convegno dove si parlava di autismo. Ne colsi immediatamente la  sensibilità che porta sempre con se, non per comodità od opportunismo, ma perché è uno che crede nel prossimo e si lascia cullare dal sogno, per molti oramai un’utopia, che le cose nel mondo potrebbero migliorare se,  ciascuno nel proprio ruolo, contribuisse a scalzare quelle resistenze che diventano ostacoli insuperabili e obiettivi fallimentari. Anche ad un uomo buono, corretto e rispettoso con tutti, capitano accidenti impensabili ma tanto di moda in questi anni bui, dove la tempesta appare quando dovrebbe sorgere il sole. Tant’è, questa di Virgilio è una testimonianza vera, una prova che dietro una tonaca non sempre c’è l’uomo come si spera, a volte ci sono persone come altre, né  più, né meno, a volte proiettate verso la discriminazione proprio verso chi ha dimostrato di essere ragionevole ed umano. Sarebbe bastato che ci si capisse, come dev’essere tra uomini, e non che ci si arroccasse dietro “paramenti” o gesti di istintività che mal si abbinano a determinate figure sociali.

A volte ci si lascia coinvolgere troppo dall’essere buoni e dediti al prossimo e si viene travolti da conseguenze esagerate, fastidiose, inopportune, le stesse che vorremmo evitare proprio perché immeritate. Siamo fatti così, ci lasciamo sorprendere dalle attenzioni verso gli altri e ne riceviamo la paga peggiore.

Lascio ai lettori questa testimonianza che scioglie ogni dubbio su una storia comune, quella degli anni difficili che si accompagnano alle difficoltà economiche, ma che si differenzia per i suoi protagonisti. Quelli che non ti aspetteresti, ma che sempre di più si ritrovano al centro di storie contorte dove ne scopri lati che dovrebbero essere interdetti ai loro interessi quotidiani.

Antonio Masoni

 

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