Tempio Pausania, 19 giu. 2018-
Nemmeno un mese fa era tragicamente scomparso suo figlio Angelo, perito in un incidente con la moto. Ieri sera, mentre lavorava nella sua campagna di Santa Lucia, è morto lui, Diego Corsaro, 79 anni. La campagna era diventata la sua vita, lo era sempre stata anche quando faceva altri lavori. Ci andava per curarsi le sue piante, il suo orto, i suoi amori che in questo periodo erano anche diventati quella necessaria valvola di sfogo per non pensare ininterrottamente ad Angelo. Questa sera dovevo andare a trovarlo, l’ho fatto spesso in questi giorni terribili, la condanna di aver perso un figlio e le sue mille domande sul perché la vita glielo avesse tolto.
“Ma che cazzo di vità è Antò? – mi diceva, mentre cercavo di distrarlo dal pensiero ricorrente – come si fa a perdere un figlio ed accettare di chiamarla ancora vita?”.
La notizia mi ha ghiacciato il sangue, non mi esce alcuna parola adesso. Le riserverò a dopo, a quando, all’ennesimo scherzo di questa vita di merda.
“Che devi fare un altro articolo su Angelo? Mi raccomando, fammi la copia di tutti”
“Certo Diego, amico fraterno da 45 anni di vita, sono parole ma so che ti aiutano”.
“Voglio avere tutto di mio figlio, ogni singolo ricordo, ogni persona che è venuta a trovarci in questi giorni. Qualcosa si vede che abbiamo dato se tanto stiamo ricevendo”
Dare è una parola che non da l’idea di quanto calore ha accompagnato Angelo e di quanto adesso accompagnerà te. Basta così, per ora. Ti lascio le mie lacrime e questo maledetto sospeso che non ho potuto raccontarti. E lo dovevo fare, stasera.
Ciao amico mio.
Antonio Masoni
