Trust, era questo il progetto del coemm.

Il Trust cosa è? Lo spiegammo qualche tempo fa in questo esaustivo articolo che cercava di far luce sulla vicenda Coemm-Clemm che alla fine è proprio là che doveva e va a parare. Sul trust, scrissi allora:

La parola Trust è inglese e significa letteralmente “fiducia” ma nella sostanza  il trust è un contratto con cui un soggetto disponente (settlor) trasferisce la proprietà di uno o più beni ad un soggetto fiduciario (trustee). Quest’ultimo  dispone e amministra i diritti reali acquisiti per uno scopo predeterminato o nell’interesse di un beneficiario titolare di un diritto personale. A lui potranno trasferirsi in piena proprietà i beni alla fine del trust. Cosa vuol dire?

Il trust è un istituto complesso e multiforme che si adatta bene alle varie particolarità del caso ed alle volontà ed esigenze personali del singolo disponente. Possiamo dire che non esiste un vero e proprio tipo di trust, non esiste un rigido ed unitario modello di trust, ma tanti possibili schemi. Ognuno di essi può avere caratteristiche del tutto diverse dagli altri in vista di una finalità ultima da raggiungere. La legge che regolamenta un trust non può essere quella italiana che non comprende questo contratto ma una legge straniera che la annovera normalmente. 

La segregazione o separazione nei trust

La caratteristica principale del trust è la segregazione (separazione) del patrimonio in quanto produce l’effetto di segregare il patrimonio conferito da tutti gli attori della vicenda.

I beni o diritti in trust sono di proprietà del trustee (non più del disponente), il quale  però non può farci quello che vuole ma è gravato dall’obbligo di amministrarli nell’interesse altrui.

Il trustee non può avvantaggiarsi personalmente dall’essere proprietario dei beni in trust, non può fare suoi i frutti, né godere dei beni stessi, è tenuto solo ad utilizzarli (gestirli, venderli, permutarli, ecc.) nell’interesse dei beneficiari secondo le disposizioni e con i limiti impartiti dal Disponente nell’atto costitutivo o in un successivo atto.

Ora mettete al posto della parola Trust la parola Coemm e al posto di trustee la parola Clemm. La frase cambia in questo modo.

La caratteristica principale del Coemm è la segregazione (separazione) del patrimonio in quanto produce l’effetto di segregare il patrimonio conferito da tutti gli attori della vicenda.

I beni o diritti in Coemm sono di proprietà dei Clemm (non più del disponente Coemm), i quali  però non possono farci quello che vogliono ma sono gravati dall’obbligo di amministrarli nell’interesse altrui.

Intervista ad una aderente anonima di un Clemm. Si conferma il Trust.

Francesca, nome fittizio, è una donna di 48 anni di un comune piccolo italiano che non rendiamo noto. Ha paura che venga scoperta e che possa avere delle ritorsioni sempre possibili dal mondo migliore che sta davvero naufragando e rivelandosi per quella zozzeria che era dal principio. La sua intervista, che comprende un ampio resoconto di impressionanti “verità aberranti” sul conto della deriva Coemm, è assolutamente vera e non ha nulla di inventato o supposto. Personalmente, che del Coemm oggi faccio la parodia che merita, sono del tutto alieno alle bugie che appartengono in toto all’inventore del Coemm.

” Buona sera Francesca, perché ha voluto sentirmi?”

Buonasera e grazie Masoni. Le ragioni sono diverse. La prima è che oggi ho capito finalmente cosa nasconda l’affare Coemm, conosco passaggi recenti che mi hanno illuminato. Inizio dal principio, per cercare di essere a mia volta chiara come spero. Le garantisco che quello che le dico sono verità aberranti del progetto che non ha nulla di quel che era al principio. 

Lei sa dei consorzi che stanno per nascere con il prototipo iniziale del Veneto. Bene. La  cosa è per mio conto aberrante, pericolosa e condurrà parecchie persone dentro un sistema terribile dal quale se ne usciranno, ne verranno distrutte.

Le case di proprietà cedute in trust per avere il MCS. Allucinante!

Una volta aderiti al Consorzio, infatti, per avere il Microcredito dovranno cedere le loro abitazioni in trust al Consorzio stesso. Alcuni di loro sono stati informati anche del fatto che il Consorzio, almeno in Veneto, si appoggerà alla Banca Popolare di Vicenza e alla Banca Veneta.

Ciò che in pochissimi sanno è che in questi giorni Maurizio Sarlo ha avuto un colloquio informale con Gianni Zonin, ex presidente della Banca Popolare di Vicenza, finita in crac, col quale ha stretto alcuni accordi. I Consorzi verranno finanziati da Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza che, a seguito dei loro fallimenti, in realtà non sono più banche, bensì delle agenzie immobiliari che vendono gli immobili a suo tempo sequestrati, così da poter sanare i propri debiti. L’accordo tra i due consiste in questo: Zonin e i suoi tenteranno di acquisire gli immobili dei clemmini che aderiranno ai consorzi; in cambio Sarlo otterrà dei vantaggiosissimi finanziamenti, a tasso quasi zero, per alcuni suoi progetti personali.

” Francesca, lei sa che i sospetti almeno a me vennero già da tempo e ne avevo anche scritto?”

” Si, lessi quel suo pezzo e posso confermarle che anche a me erano arrivate delle voci ma mai avrei immaginato che si giungesse a questo che oggi ho saputo. Ma c’è dell’altro e spero che abbia la bontà di volerlo scrivere perché aggiunge a quanto già detto ulteriori rischi”

Sia il trust che i derivati. Non manca nulla.

” Si senta libera di dirmi quel che vuole. Sarà mio compito tutelare lei e cercare di essere chiaro come lei stessa è stata fin’ora.”

“Qualche settimana fa alcuni provinciali (o forse tutti, non si sa) hanno inviato ai loro capitani un link, per entrare in una nuova piattaforma. Si trattava di una piattaforma che vende derivati, che il Coemm invitava ad acquistare. Per la precisione erano derivati dello Stato del Curaçao. In pratica si trattava di derivati sui titoli di stato, giocati al rialzo. Poiché però questi titoli di Stato non si rialzeranno, va da sé che chiunque li avesse comprati, avrebbe perso un sacco di soldi. Alcuni  sono stati messi in guardia dagli stessi capitani, che insospettiti erano corsi ad informarsi, e la piattaforma è sparita immediatamente”.

Insomma si complica sempre più la questione Coemm-Clemm-MCS.  I derivati non sono titoli muniti di un proprio valore intrinseco bensì derivano il loro valore da altri prodotti finanziari ovvero da beni reali alla cui variazione di prezzo essi sono agganciati: il titolo o il bene la cui quotazione imprime il valore al derivato assume il nome di sottostante. 

Strumenti finanziari discutibili sia il Trust (illegale in Italia) che i derivati

Una delle caratteristiche peculiari del derivato è quella di essere uno strumento finanziario acquistabile sui mercati da un numero indefinito di scommettitori che non vantano alcun rapporto diretto col titolo (o col bene) sottostante o che, in altre parole, non sono direttamente coinvolti nell’operazione finanziaria dal cui andamento il prodotto derivato trae il suo valore.
E’ un po’ come se a mille persone fosse concesso di accendere una polizza assicurativa scommettendo sulla possibilità che un medesimo bene reale, di cui essi non sono titolari, vada in deperimento (per furto, incendio, ecc.).

Pertanto, nella pratica finanziaria è permesso a chiunque di comprare un derivato il cui valore è collegato al rischio di solvibilità di un altro soggetto (come il titolare di un prestito).
In quest’ultimo caso, gli acquirenti di un derivato scelgono di scommettere sulla capacità del debitore di onorare quel determinato prestito.

Un rischio? Certo, un grande rischio perché la scommessa si fa su un’altra vera scommessa di riuscire ad onorare il debito del MCS. La fregatura del progetto dal principio ha solo costruito piramidi crollate subito. Così come ogni cosa sia passata dal Coemm. Una vendita all’ingrosso di credulità che ha puntato solo sui tanti soldi che mensilmente arrivano. Illusioni, dal QUID alle criptomonete, dal MCS ai derivati. Non sapendo come continuare ad illudere, affrontano sempre nuove strade impervie facendo credere che sanno cosa fanno, o peggio, affidandosi a faccendieri sodali del capo, che hanno interessi sporchi in questa vicenda.

Spavento ma anche tanta inquietudine per altre verità che stanno emergendo.

” Francesca, è spaventata da tutto questo? Il trust, i derivati, non le sembrano abbastanza? Crede ancora nel progetto? Pensa di restare o mollare tutto?”

” Restare? Ma lei spero che intuisca quali siano i rischi per chi rimane dentro credendo ancora in un uomo che sta spingendo alla rovina tanta povera gente.

Le aggiungo anche un altro dettaglio, a conforto dell’aggettivo aberrante usato prima. Questa, le giuro, è forse la cosa che più di tutte mi fa male. Su internet si trova un casino per ragazzini, il Drake Mall (letteralmente “Centro Commerciale del Drago”): un sito illegale, sponsorizzato alla grande da vari influencer e youtuber.

Il sito ha un’autorizzazione falsa, guarda caso proprio dello stato del Curaçao. Il Curaçao compare in diverse autorizzazioni rilasciate a casino illegali. La Drake Mall fa ovviamente riciclaggio di denaro. Su questo sito non si può guadagnare mai. Chi entra e ci gioca, utilizzando naturalmente i propri soldi, vince ogni volta: non soldi, bensì dei prodotti (di valore inferiore alla giocata fatta) che sono presentii nella piattaforma stessa.

La società che gestisce il sito è una delle società collegate a Coinshare e ha sede alle isole di Mann, come la Coinshare stessa. E qui ritroviamo Sarlo, visto che la Coinshare vede al suo interno alcuni parenti di Sarlo”.

Minchia, diciamo a conclusione di queste notizie con cui Francesca ci saluta congedandosi al telefono.  Impressionante la natura maledetta del progetto attuale, altroché etica! Anche sui bambini ci si scommette o li si fa scommettere per lucrarci i propri sporchi interessi. 

Basta o ne volete ancora? Trust, derivati, giochi illegali per bambini non vi sembrano abbastanza?

Avete ancora voglia di restare dentro questa merda o pensate, come Francesca, di lanciare qualche siluro e andarvene trascinandovi le persone ancora dotate di un minimo di intelligenza?. Come per tutto il resto del materiale raccolto, anche questo va a ispessire l’esposto alla GdF. Fatelo anche voi, non abbiate paura. Per quanto attiene al RE, a me pare nudo quanto basta per metterlo in galera. Che ne dite?

 

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