Un altro canale diplomatico per arrivare a cosa? Conferenza stampa per la sanità.

Un altro tentativo di mostrare i denti a chi non è disposto a fornire il cibo.

Un altro canale diplomatico, l’ennesima via perseguita dalle istituzioni per giungere a quale risultato? A ribadire le stesse richieste di allora che furono efficaci quanto lo starnuto di una formichina. Si istituisce un comitato di distretto socio sanitario, con tutti i sindaci dell’alta Gallura e oggi questo evento viene avallato nell’ambito di una conferenza stampa in Comune a Tempio.

Presenti il vice sindaco Addis, che affila le armi per la tornata elettorale del prossimo fine settembre quando sarà lui a capeggiare la lista civica di CD alle amministrative. Con Addis anche l’assessore Aisoni, Quargnenti e la presenza dell’assessore regionale Biancareddu.

Ribadito ancora una volta la scelta di seguire il canale diplomatico che nulla rese allora e che nulla renderà oggi. Sono solo istituzioni che dovrebbero agire con la forza dei numeri che mancano e dall’alto di chissà quale prestigio perduto di questa città.

Le richieste, nulla di nuovo, si basano su cose trite e ritrite, solite rivendicazioni che vanno avanti da anni, da quando prima Cappellacci, poi Pigliaru e infine Solinas, consideravano allora e oggi solo pinzellacchere, tricchettacche e putipù.

Della sanità pubblica, non frega nulla a nessuno se non a chi ne aveva e ne ha quotidiano bisogno.

Vediamole le richieste:

  • Pediatria: già scritto e già ampiamente capito che è solo questione di tempo e di prestazioni aggiuntive che la Assl, prima o poi, smetterà di erogare a chi verrà al Dettori:
  •  riapertura del punto nascita, va avanti dall’aprile del 2018, con esposti, proteste di mamme, interrogazioni, ecc.
  • il ripristino delle dotazioni organiche dei reparti di Cardiologia, Chirurgia, dialisi, Pronto Soccorso, laboratorio Analisi e Pediatria. Con quali medici se anche i concorsi dell’ATS hanno già detto che nessuno vuol venire a Tempio?
  • la dotazione della risonanza magnetica per il reparto di radiologia;
  • la realizzazione del reparto di terapia intensiva con cinque posti letti e l’apertura dell’Rsa a Mantelli. Padre Antonio Satta permettendo, quest’ultima.

Canale diplomatico da dove si spera di arrivare dove siamo ora

Ora attendo che qualcuno mi additi come un sovversivo o come colui che si disinteressa della sanità pubblica e del Dettori. Ho visto, documentato in ogni modo in oltre 300 articoli quanto succedeva al Dettori dal lontano 2013. Oggi non parlerei di deja vu ma di prove di forza che producono risultati se non sapessi che varranno quanto uno sputo nell’oceano..

Le popolazioni, invocate da questa nuova task force distrettuale, hanno dato quel che veniva loro chiesto. In termini di lotta, protesta, occupazione di 65 giorni e quanto era possibile fare. Le stesse popolazioni oggi si interrogano:

” A cosa serve questa ennesima organizzazione politica, con tutti i sindaci dentro, quando esiste già una Unione dei Comuni? Quale forza si pensa di avere in ambito contrattuale con l’azienda quando l’azienda stessa è soggetta a stringere sempre di più costi e prestazioni? “.

Canale inutile, solo prove di consenso elettorale

Mi piacerebbe sapere dove stavano le istituzioni quando l’affaire Mater Olbia stava già mostrando limiti e pecche, alcune pesantissime, e chi vi scrive ne parlava e ne scriveva. Tutti d’accordo allora sul Mater, la matrigna che ha destabilizzato il quadro della sanità pubblica del territorio e che oggi evapora per questioni certo non sanitarie.

Dove stavano i sindaci quanto tornarono trionfanti dall’incontro col prefetto di fine 2018 e che prima garantirono le dimissioni tranne poi ritirarle( ad eccezione di due sindaci non presenti all’incontro con la popolazione) ?

Ma va bene così, anche a chi si contenderà le elezioni amministrative, mai entrati nella vertenza sanitaria di peso. Questa nuova figura dsitrettuale emana propaganda ma, personalmente, me ne frega poco o nulla.  

A parte il canale diplomatico,  non hanno mai pensato a staccare la spina ed accedere ad altre proposte intelligenti di sanità territoriale diffusa ed allargata ad altri territori (Progetto Loddo). Strategia? Volemoce bene? Tutti insieme allegramente?

Allora, per chiudere anche un altro racconto, fatto di incontri, diplomazia, politici, interrogazioni parlamentari e regionali, meglio fare un’altra task (ina) force che sarà certo trionfale come tutte le altre. Auguri al comitato socio sanitario distrettuale.

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