Un altro scossone alla giunta comunale

Un altro scossone alla giunta comunale, guidata dl vice sindaco Addis, è arrivata qualche giorno fa sulla chiusura delle indagini riferite ai Piani di Sviluppo Rurale.

L’assessore Quargnenti mentre segue dei lavori

L’assessore Quargnenti ai LL.PP e Ambiente, risulta indagato  tra le 8 persone chiamate a risponderne in giudizio probabilmente a breve. Il caso del bando sulle strade rurali, due anni di indagini, intercettazioni telefoniche e oggi la ricostruzione di tutti i passaggi.Ne scrive il quotidiano L’Unione Sarda, qualche giorno fa e ieri la notizia è  ripresa anche dalla Nuova Sardegna relativamente all’intervento della consigliera di minoranza Monica Liguori.

 

 

La notizia, in una forma diversa, viene ripresa da Monica Liguori sul giornale di ieri. La consigliera, senza entrare nel merito del collega di maggioranza coinvolto, mette l’accento su un possibile dirottamento altrove dei fondi destinati alle strade rurali.

«Ciò, politicamente è rilevante, e potrebbe precludere l’arrivo di quei finanziamenti attei da tempo – dice la Liguori – che vedremmo sfumare».

La Liguori, inoltre, invita l’assessore a spiegare alla città il suo coinvolgimento in questa burrasca giudiziaria. «Si vorrebbero certezze che la città. nonostante questa vicenda, non perda i finanziamenti soprattutto per quanti quei soldi li aspettano per le strade di campagna».

Le dimissioni, che la consigliera di Tempio Libera e Democratica chiede all’assessore dopo gli opportuni chiarimenti, sarebbero un gesto di chiarezza e di rispetto per l’amministrazione e per i cittadini.

La giunta, dopo questo ennesimo scossone, si ritrova a 5 mesi dalle elezioni in una situazione di grave incertezza. Non possono e non devono passare sotto traccia le recenti dimissioni dell’assessore Lattuneddu, così come la posizione della Amic, uscita da tempo dalla maggioranza dove ha anche ricoperto al principio un incarico di assessore.

Un altro scossone alla Giunta comunale già traballante

La sostanza numerica della Giunta traballa. Alla vigilia di importanti decisioni che potrebbero cambiare lo scenario della città,  è carente anche la credibilità politica dopo questo scossone.

Umanamente, e non potrebbe essere diverso, ci sentiamo vicini all’assessore Quargnenti, sia per conoscenza personale che per averne valutato positivamente l’operato in diverse occasioni. Ma non deve sfuggire il fatto politico che in questo momento si stanno per prendere decisioni vitali per il futuro della città con queste prerogative di insussistenza politica. 

Rinaggju e il suo futuro è alle porte, contesa da una società fantasma che vorrebbe che il bene venisse alienato per farci chissà cosa e il demanio della Pischinaccia su cui gravano sospetti di lavori realizzati abusivamente. Lo spazio, dove dovrebbe sorgere il pala tenda per il Carnevale, ha previsto dei lavori che risultano non precedentemente autorizzati dalla Giunta.

Nonostante le interrogazioni  della Lattuneddu e della Amic, non si hanno risposte in merito.

Ben felici di correggere il tiro se alla fine spuntassero le carte. Ma, secondo le ricerche effettuate, non v’è traccia da nessuna parte. Ancor peggiore del male, sarebbe un atto di autorizzazione successivo ai lavori stessi.

Che non si risponda alle sollecitazioni pubbliche, appare comprensibile. Se non lo si fa con chi ha autorità per porre interrogazioni e interpellanze, nei tempi stabiliti dalla legge, è molto grave. 

Un’ultima riflessione impone di usare prudenza in questa fase politica assai delicata. Uno scossone, come l’ultimo arrivato, a 5 mesi dalle amministrative, deve escludere atteggiamenti arroganti e prevaricanti. Lo ricordiamo sempre che chi amministra, lo fa per il popolo e non per motivi da cui lo stesso popolo viene escluso.

Si pretende chiarezza. Si vuole la verità, anche a costo di dimissioni dell’intera giunta che si trova indebolita alla vigilia di importanti appuntamenti per questa comunità. 

 

 

 

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