Una donna 45enne picchiata selvaggiamente dal figlio.

La causa scatenante l'ira del 19enne il rifiuto della mamma a dargli i soldi per le sigarette.

Una donna e madre 45 enne, è stata selvaggiamente picchiata dal proprio figlio 19enne. Il ragazzo, che ha perso il padre lo scorso dicembre, aveva chiesto dei soldi alla madre. Pare per acquistare le sigarette. La madre rifiuta e al ragazzo scatta la peggiore delle ire, quella che non ha eguali né alcuna spiegazione, picchia la madre.

Un’aggressione selvaggia, furiosa che diventa pestaggio vero e proprio quando la madre decide di chiamare in soccorso i carabinieri della locale stazione di Tempio, guidati dal capitano Ilaria Campeggio. I carabinieri intervengono con forza dopo essersi ritrovati in qualcosa che ha dell’incredibile, qualcosa che esula dalle percosse subite dalla donna. Picchiare una madre, credo sia l’atto più crudele che possa esistere. Eppure, questi tempi che spesso raccontiamo, immersi nel disagio, nelle povertà estreme, in ogni genere di difficoltà di questi anni duri per tutti, non sono assimilabili ad un episodio così crudele e e ignobile.

Mi lascio andare a mie personali emozioni, oggi ricorrerebbe il compleanno della mia povera madre. Sarebbero 91 anni, se ci fosse ancora. Non avrei mai raccontato questo episodio a lei, impensabile dargli una qualsiasi spiegazione.

foto galluranews

L’intervento del 118 ha immediatamente fatto si che la donna venisse curata al PS del Paolo Dettori. I medici hanno operato la donna per le innumerevoli fratture facciali. Diverse le escoriazioni e le contusioni.  I giorni di prognosi sono 40 ma la donna, ha deciso dopo l’intervento dei sanitari, di firmare ed andarsene a casa. Decide così, forse per un istintivo pudore e per l’amore che una madre non scorda mai, nemmeno dinanzi a questa brutalità inaudita da parte del proprio figlio.

La donna tornerà in ospedale per le medicazioni

La signora tornerà in ospedale per le necessarie medicazioni ma il peso psicologico di quanto accadutole, è legittimo, non potrà mai togliersi dalla testa quel che le è successo. Avrà accanto la sua famiglia, un’ottima famiglia che ora è per lei un rifugio necessario.

Il ragazzo, portato inizialmente in caserma per le formalità di rito e poi condotto nel carcere di Nuchis. Avrà la convalida dell’arresto. 

Una notizia che sorprende la città, appena divulgata. C’è amarezza e sgomento, ci sono i soliti ingredienti che caratterizzano episodi di cronaca, dalle brutte compagnie al crescendo vertiginoso del bullismo. Ciascuno ha la sua ricetta e la soluzione in mano. Non è semplice, mancano riferimenti validi, la dicotomia tra famiglia e figli diviene sovente insormontabile.

Nonostante. la famiglia  e la sua centralità di guida ed indirizzo per le future generazioni, resti la sola possibilità per raddrizzare contrasti e conflitti.

Una storia così triste e dolorosa non l’avrei mai raccontata a mia madre. 

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