«Via la Moby!», lo urlano i manifestanti oggi a Santa Teresa.

« Via la Moby dai collegamenti con la Corsica», lo urlano a gran voice i circa 25 manifestanti che oggi hanno raggiunto Santa Teresa dalla Corsica. Sono lavoratori sardi estenuati da mesi di traghetti che si ancorano sugli scogli o in perenne avaria. Impossibile non essere d’accordo con tutti loro, quotidianamente costretti dal lavoro a imbattersi in disagi continui e a viaggi costosi con mezzi di fortuna. 

La vicenda della Giraglia, andata a finire sugli scogli vicini al porto gallurese, non ha sortito l’effetto di navi in sostituzione. La Moby, compagnia che detiene il contratto con la regione sarda per la continuità territoriale, ha pensato di mettere a disposizione, dopo diversi giorni, un’altra nave finita anch’essa in avaria. Insostenibile tutto questo così come ad accrescere il pesante disagio dei sardi anche spese supplementari di soggiorno forzato nell’isola francese. Spese che incidono sui guadagni finali così come nelle difficoltà di attraversare il tratto di mare con mezzi costosi, spesso piccoli, come accaduto anche stamani.

« In 25 su questa motonave per manifestare il nostro dissenso contro la compagnia navale che non è in grado di avere navi adeguate. Si preferisce chiudere la tratta piuttosto che sopperire a quanto sta accadendo. Non ce la facciamo più», urlano i lavoratori sardi.

Mauro Pili, da qualche anno sempre vicino a queste problematiche, in una nota pubblicata ieri, scrive:

«Si ferma ancora una volta il collegamento tra la Sardegna e la Corsica a causa di un nuovo guasto al traghetto della Moby. La notizia è stata appena confermata agli operatori del settore. Ancora una volta si sono sentiti dire che la nave non partirà nei prossimi giorni a seguito di un’avaria, pare ai motori».

Mauro Pili rincara, «Via la Moby, cacciatela!»

Mauro Pili

«Dopo la rovinosa fine della Giraglia, squarciata per ben 8 metri sugli scogli davanti al porto di Santa Teresa di Gallura – prosegue la nota di Mauro Pili –  il servizio era stato interrotto per oltre 20 giorni senza alcuna nave sostitutiva. Un disastro per l’economia sardo-corsa bloccata in un servizio pubblico per il quale la Regione sarda paga centinaia di migliaia di euro. Dopo il fermo della Giraglia è stata la volta del traghetto Bastia giunto anch’esso con un clamoroso ritardo a Santa Teresa di Gallura per via di un guasto nel porto di Livorno.

Negli ultimi tre giorni il traghetto è rimasto fermo nel porto gallurese per l’inadeguatezza del mezzo rispetto alle condizioni meteomarine, oggi si scopre che pur stando in porto la nave ha avuto l’ennesima avaria. Siamo dinanzi ad uno scandalo senza precedenti con una Regione totalmente inadeguata a far rispettare non solo le leggi ma anche i contratti, considerato che avrebbe già da tempo rescindere la convenzione con la Moby per totale e grave inadempienza contrattuale.

Una Regione succube e inadeguata a qualsiasi tipo di scelta e decisione che, seppur obbligata, viene sistematicamente elusa.

Cosa si sta aspettando a cacciar via la Moby da quel servizio di collegamento tra la Sardegna e la Corsica?

Per quale motivo centinaia di imprese sarde e corse devono sottostare ad una compagnia di navigazione sistematicamente inadeguata a fornire un servizio efficiente per una rotta così importante come quella tra Santa Teresa di Gallura e Bonifacio?»

«Moby, navi vecchie e inadeguate, la Regione irresponsabile, cosa fa?»

« Siamo dinanzi –  chiude Pili nella sua nota su facebook – a coperture inspiegabili che vedono tollerare una compagnia che schiera navi di mezzo secolo di vita senza che nessuno, dalla Regione agli organi di controllo, facciano niente per impedire questa vergogna. Mi domando come possano gli organi di controllo statali, dalle capitanerie di porto al Rina, continuare a lasciare in esercizio navi che si guastano stando ferme per non parlare dei rovinosi incagliamenti sulle rotte? Tenere su una rotta così delicata come quella tra Bonifacio e Santa Teresa di Gallura navi con mezzo secolo di vita significa essere irresponsabili e coprire una situazione insostenibile che sta rischiando di provocare reazioni dure e decise da parte degli operatori economici delle due sponde sardo e corsa!

Troppi complici e troppe omissioni!

Basta, cacciate la Moby!»

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