Zia Giovanna, 100 anni e non sentirli.

Festeggiata ad Aglientu la seconda centenaria del paese. Entro l'anno, diventeranno 5 i centenari di Aglientu.

Zia Giovanna Orecchioni ha spento ieri le 100 le candeline.  Festeggiato ieriil secolo di vita della seconda centenaria di Aglientu. Alla presenza del figlio Mario, dei nipoti, dei parenti e degli amici che si sono uniti intorno a lei per celebrare questo importante traguardo, anche il sindaco di Aglientu Antonio Tirotto. Col sindaco, anche gli assessori Giovanna Malu e Pasquale Pirina, che hanno portato alla festeggiata il saluto e gli auguri dell’amministrazione comunale e di tutta la comunità del paesino gallurese, consegnandole una targa a ricordo di questo evento.

Sindaco, assessori e la centenaria posano per la foto di rito

Zia Giovanna, che ha trascorso la sua giovinezza ad Aglientu, un po’ nella casa posta nella piazza centrale del paese ed un po’ nel tradizionale stazzo, dopo la Seconda guerra mondiale ha lasciato il nord-est dell’Isola per seguire il marito Giovanni Andrea Luzzu, Maresciallo dei Carabinieri, nelle località dove prestava servizio.

Dopo diversi anni trascorsi tra Irgoli, dove è nato il primo figlio Pasquale (purtroppo scomparso da non molto tempo), Ulassai, Dorgali, Milis e altre località della Sardegna, è rientrata in Gallura insieme con la famiglia alla fine degli anni ‘60, dapprima a Tempio e poi di nuovo ad Aglientu.

Zia Giovanna Orecchioni, energica, lucida e ottima cuoca.

Sempre energica, lucida, famosa per la sua gentilezza, la sua ospitalità, e anche per la sua abilità in cucina, zia Giovanna è un punto di riferimento per i nipoti, pronipoti e per tutti i numerosi amici. Ancora oggi, per chi la va a trovare, c’è sempre un parola gentile, una coccola e un ricordo di altri tempi, soprattutto quelli legati a quel mondo degli stazzi nei quali ha trascorso i suoi anni verdi.

Sale così a due (in previsione di crescere sino a cinque entro l’anno) il numero di centenari presenti ad Aglientu, questo piccolo centro di 1.200 abitanti diventato famoso nel 2011 per essere uno dei luoghi d’Italia in testa alla classifica del BIL.

Il Benessere Interno Lordo, è un indicatore che misura la qualità della vita dell’uomo e della comunità in cui vive, comprendendo il tasso di felicità e di soddisfazione. Saranno quindi l’aria e l’acqua buona, sarà il buon cibo (degna di menzione è la tradizionale “zuppa cuata” locale), sarà l’ospitalità e la gentilezza degli abitanti che rende questo paesino un posto ideale nel quale vivere bene: non a caso questo fatto è dimostrato dalla presenza dei suoi centenari.

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