Centro Aiuto Alla Vita, “Avrò Cura di Te”, Incontro con gli studenti del triennio delle scuole superiori di Tempio.

Venerdì 22 marzo, ore 11, Palazzina ex Comando (Pischinaccia)

Il convegno, promosso dal Centro Aiuto Alla Vita di Tempio, si tiene venerdì 22 marzo alle ore 11.00 presso la ex Palazzina Comando in località Pischinaccia.

Sono interessati tutti gli studenti del triennio delle Scuole Superiori della Città e avrà anche testimonianze di alcunio giovani.

Riportiamo le parole di Marina Casini Bandini Presidente del Movimento per la Vita Italiano:

Il modello della maternità”. Ciò che vi pro-poniamo non è una riflessione occasionale, ma un cammino e una amicizia che nasce e si sviluppa prendendo spunto dal progetto politico più rile-vante del nostro tempo: l’Unione Europea. Non si tratta di uno spazio economico e commerciale, ma di molto, molto di più. È in gioco la fratellanza, sono in gioco i diritti umani, la pace, l’uguale dignità di ogni essere umano. Questo nostro tempo

  • per certi aspetti terribile, ma è anche meraviglioso. Vi invitiamo a riflettere in profondità su un tema che ha una grande forza trasformatrice e rigeneratrice; un tema capace di mobilitare energie costruttive per il bene di tutti e di ciascuno; un tema che può aiutarci a comprendere meglio la direzione da prendere nella nostra vita e anche nella dimensione pubblica e sociale, nazionale e internazionale.

Prendersi cura dell’altro

Prendersi cura dell’altro è il primo passo per costruire relazioni autenticamente umane e rendere la terra un giardino abitabile da tutti. Ma c’è un passo ancora precedente da fare: riconoscere l’altro come uno di noi. E allora sorge la domanda: quando l’altro inizia ad esserci?

La scienza e la ragione ci dicono che l’altro, che ciascuno di noi, ha iniziato ad esserci nel momento in cui dal nulla è comparso all’esistenza nell’attimo del concepimento.

In quel momento ha inizio anche la responsabilità del prendersi cura. Si apre qui una riflessione sulla maternità durante la gravidanza che è quella relazione specialissima, unica e irripetibile, di un essere umano (il figlio) che vive e cresce dentro un altro essere umano (la madre).

La gravidanza implica sempre una modificazione del corpo femminile, spesso è accompagnata da disagi e termina con il dolore del parto. La donna accetta tutto questo con un istintivo coraggio che non si può pretendere dall’uomo. Inoltre, la crescita del figlio nel seno materno può essere interpretata come un abbraccio prolungato per molti mesi. L’abbraccio è un segno dell’amore. Per questo si può affermare che c’è un privilegio femminile posto a servizio dell’intera umanità.

Ma vi è anche un’altra caratteristica molto importante; essa riguarda la relazione di cura dell’altro che la gravidanza instaura in modo davvero speciale tra madre e figlio.

Si potrebbe dire che il “genio della relazione”, sovente attribuito alla donna, trova la sorgente in quel modello primordiale di relazione che si stabilisce con la naturale ospitalità del figlio sotto il cuore della mamma.

A ben guardare ogni autentica relazione di cura (si pensi ai malati, ai disabili, agli anziani) rimanda a quell’accoglienza gratuita e a quel dono di sé che fa appello alla donna quando si annuncia il figlio che vive dentro di lei.

La meditazione sulla maternità e sulla gravidanza indica come traguardo del moto di liberazione della donna la capacità tutta femminile di imprimere sull’umanità il segno dell’amore, il quale suppone, a sua volta, il riconoscimento del conce-pito come la meraviglia delle meraviglie, il risulta-to della creazione in atto, una freccia di speranza lanciata verso il futuro, uno di noi. Ecco perché il prendersi cura dell’altro attinge energie e risorse al modello della maternità.

Buon lavoro!

Marina Casini Bandini Presidente del Movimento per la Vita Italiano.

Alessio Solinas

Da tre anni il concorso annualmente indetto dal Movimento per la Vita Italiano e rivolto agli studenti del triennio delle scuole superiori e delle università, è intitolato alla memoria di Alessio Solinas.

Scomparso il 24 luglio 2016.

Per ricordare Alessio, amico indimenticabile dei giovani del Movimento e fratello insostituibile dei ragazzi dell’Equipe nazionale Giovani, non poteva esserci strumento migliore di questo.

Il concorso crea un’occasione di incontro tra tanti ragazzi italiani e concede loro la grande opportunità di riflettere sul dono più grande che abbiano tra le mani, la loro stessa esistenza.

La voce energica dei giovani a levarsi forte per difenderlo.

In particolare, Alessio amava parlare con i ragazzi che incontravamo e lasciava che la sua storia e il suo sorriso testimoniassero la strategia migliore per tutelare la dignità della vita umana:

amarla, in ogni sua sfumatura, da quelle più vivaci e gioiose a quelle più buie e indecifrabili.

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