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Criticità del Paolo Dettori, risposte disattese.

Anni che scriviamo e parliamo delle tante criticità del Paolo Dettori. Si moltiplicano appelli e lettere delle autorità ma il gioco al massacro della sanità pubblica, impedisce che arrivinodelle risposte. Il focus è in tutti i reparti ma le lacune più vistose si hanno nella prima linea dell’emergenza, il Pronto Soccorso. La regione non risponde, questa come l’altra amministrazione, si trincerano dietro parole e promesse, ma nessun dato alla fine viene posto alle soluzioni che tutti chiedono. Lo fa l’amministrazione comunale con un’accorata lettera firmata dai sindaci dell’Unione, lo fanno i sanitari  che non ricevono nemmeno uno straccio di risposta al grido disperato di personale.

La linea scelta da questa pessima amministrazione regionale, è evitare la comunicazione, chiudere tutto in un bunker e lasciar trapelare dichiarazioni ufficiali che accendono sempre di più il dissenso della popolazione. Impensabile ribaltare un ordinamento costituito gestito da politici attenti solo a salvare il prestigioso scranno che si sono garantiti.

Una lettera di ieri a firma dei sindaci, indirizzata a presidente, assessori, direttori, commissari, persino al refetto di Sassari, mette in rilievo le criticità del Pronto Soccorso e l’immediata riapertura del Punto Nascita. Ne abbiamo viste tante di istanze in questi anni, tutte cadute nel vuoto. La sanità pubblica deve scomparire perché il disegno privatistico ha la sua determinante importanza. E lo stiamo vedendo in questi ultimi giorni cosa sia l’assistenza privata.

L’esempio del Mater, alle prese con un guscio vuoto riempito solo di soldi arabi prima, ora di quelli della regione, è eclatante. Scelto come Covid Hospital, denota improvvisazione e aggiustaggi che arrivano da medici militari. Per il resto, questa struttura che ha in se l’appoggio incondizionato e trasversale di tutta la classe politica, con qualche eccezione, non produce nulla, ha serie problematiche debitorie e qualche serissima bomba giudiziaria che scoppierà prima o poi.

Le criticità in una lettera del vice sindaco e sostenuta da tutti i sindaci del territorio

Intanto però, scrivono i sindaci,

« La situazione del Pronto Soccorso del “Paolo Dettori”, è diventata insostenibile a causa della mancanza delle figure mediche necessarie alla copertura delle turnazioni. Attualmente, sono presenti solo sei medici, tuttavia problemi di salute che riguardano i sanitari, esentati dai turni notturni, lasciano intravedere una situazione disastrosa nell’imminenza. La dotazione per tali finalità è ridotta a quattro medici e fra 12 mesi a seguito di un pensionamento, il numero chiaramente diminuisce di una unità. Restano disponibili per un anno circa solo 4 medici, che non potranno godere di riposi e ferie. Tutto ciò prospetta, come detto, una condizione rovinosa in quanto, di fatto, non sarà più possibile operare nel servizio di emergenza e la qual cosa comporterà conseguenze inimmaginabili».

I medici degli altri reparti, rifiutano di supplire alle carenze del P.S. e giustamente sostengono una soluzione specifica per il P.S. Non è un rifiuto a priori o di mancanza di empatia con i sanitari del presidio di emergenza, ma la corretta posizione che senza i medici e le altre figure sanitarie, nessun reparto può funzionare. Oggi c’è il P.S. in difficoltà, domani ci potrebbero essere altri. La pediatria, ad esempio, ha di fatto sospeso ricoveri, alla base sempre le stesse ragioni, personale che manca, aperto solo H12. Allo stato attuale delle cose, c’è solo da sperare che a qualche bambino non accada nulla.

Mancano almeno 4 o 5 figure mediche

« E’ poi da sottolineare soprattutto, che in piena emergenza di pandemia COVID-19, già da questo mese di aprile il pronto soccorso non è in grado di ricoprire neanche un turno di lavoro e il mancato e tempestivo intervento delle autorità in indirizzo, comporterà gravissime ripercussioni per la tutela della salute dei cittadini. Per tali gravi e preoccupanti motivazioni si aderisce pienamente alla richiesta del responsabile del P.S., facendola propria, richiedendo il potenziamento di almeno quattro o cinque unità mediche da destinare al pronto soccorso dell’ospedale cittadino, ritenuta unica e non procrastinabile soluzione in grado di garantire il prosieguo dell’attività nel presidio».

« Lettere – dicono al P.S. -, in un anno ne avremo scritte almeno 4. Tutte senza una risposta. Si è solo provveduto a temporanee presenze di personale medico che arrivava da Olbia ma assunzioni di nuovi medici a tempo determinato e per questo compito, non ne abbiamo mai visti». 

I tanti rilievi in questi anni sulle criticità

Quante volte i rilievi sulle criticità sono state portate all’attenzione! Lo hanno fatto i cittadini con un’occupazione di oltre due mesi. Lo hanno detto le migliaia di segnalazioni delle interruzioni di servizi, blocco parto su tutte, l’essersi trovati a cercare qualcosa dove c’è sempre stata e rendersi conto che non esiste più. Sanità pubblica fagocitata, triturata dalla manifesta insensibilità di chi ha governato ma anche dalla direttrice privatistica che profuma di sfascio, voluta e giustificata dal sacrificio sempre di un pezzo di stato sociale.

Sul punto nascita, altro scandalo di un servizio sospeso e non chiuso, due anni che non si nasce più a Tempio, posizioni unanimi della gente su questa scellerata decisione che affonda sempre e solo sui numeri la sua ragion d’essere. Numeri e mercato, non rappresentano i bisogni della popolazione, ne sono esattamente la contrapposizione lampante. Una discesa negli inferi del mercantilismo della salute, esseri umani svenduti come merce, lasciati soli, sospesi come equilibristi tra il nulla e il viaggio della speranza, pellegrini della transumanza sanitaria che è violazione dei diritti e beffa della costituzione, o di quel che ne resta.

La criticità del punto nascita

« Il tragico e recentissimo evento luttuoso di La Maddalena, priva e privata da tempo, al pari di Tempio Pausania, del punto nascite, riapre un gravissimo problema, per noi mai chiuso. In Gallura, infatti, sono state per troppo tempo sottovalutate le peculiarità del sistema viario in un territorio che, oltre a manifestare la straordinaria bellezza, evidenzia in maniera brutale i limiti dei tempi per la sua percorrenza che rendono di fatto intempestivo ogni intervento sanitario. Quando la mancanza di tempestività riguarda le prestazioni sanitarie, è evidente che si sta parlando senza mezzi termini, di salvezza di vite umane».

Il reparto di Ostetricia durante la visita dell’on. Lapia

«Non va sottaciuto, anzi è bene qui rimarcarlo, che l’Unità di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Paolo Dettori è un punto di riferimento per le donne del territorio, comprendente i nove Comuni del distretto sanitario di Tempio (Aggius, Aglientu, Calangianus, Badesi, Bortigianas, Luogosanto, Luras, Santa Teresa Gallura,Tempio Pausania, Trinità d’Agultu e Vignola, Viddalba oltre gli altri che ugualmente fanno riferimento a Tempio).

Si tratta di un presidio che vanta un punto nascite interamente ristrutturato, una vasca per il parto in acqua e sale travaglio nuove e accoglienti, che rappresenta, tra l’altro, un dispendio ingentissimo di risorse a carico dei contribuenti, e che immotivatamente continua a rimanere chiuso, nonostante, come detto, dotato di macchinari all’avanguardia e di personale medico altamente specializzato, rientrato pienamente in servizio a far data dal 29.05.2018».

Si attende una risposta plurima alle criticità segnalate dai sindaci

Alla lunga lettera dei sindaci, segue la richiesta ufficiale di medici per il P.S. e della riapertura del Punto Nascita. 

Gli atti di imperio di questi ultimi anni, sono subire e tacere. La prepotenza, l’ignobile protervia, il silenzio che hanno sempre fatto seguito alle accorate lettere, alle rivendicazioni, manifestazioni popolari, occupazione, sono figli illegittimi del potere e del sistema che lo comanda e gestisce. 

Lo vediamo in queste tre settimane di epidemia, lo stato della nostra sanità sarda. Ospedali appena sfiorati dal dramma che hanno al nord Italia ed emergono tutte le deficienze. Anche lo stato generale della regione, disarmato e confuso, gestito da un odontoiatra che sarà anche bravo nel suo mestiere ma del tutto inutile come assessore.

Un presidente della regione che  mostra self control, solo perché non sa che dire o come giustificare la resa anche di questa ennesima giunta bluff.

Non ci rendiamo conto che non è questo o quel partito che cambieranno il corso del nostro futuro. La sanità resta e resterà in mano a speculatori e faccendieri venduti al dio denaro.

Cacciarli non basta. Bisogna azzerare l’intero sistema e riaprire le tasche per una nuova economia. D dir la verità  c’era  sino a 20 anni fa.

Arrendetevi tutti gli europeisti, il modello sognato da quelli tra voi in buona fede, è fallito. 

 

».