Domenico Cassitta, da Calangianus la risposta ad un gas pericoloso. “Difendere e migliorare la qualità della vita: ecco il nostro vero obiettivo”..

Domenico Cassitta  Avere a che fare con la scienza è sempre compito arduo, diventa impossibile se non riesci a darti delle risposte ma soprattutto quando sconnetti la tua attività di scienziato dalle estreme difficoltà che la vita riserva a tutti. Da presupposti simili, da una intuizione, da una scintilla, nascono spesso dei risultati inimmaginabili. Specialmente quando disponi di intelligenza e di una riserva infinità di umiltà che ti può esporre a qualche perdita di credibilità ma ti protegge dalle insidie sciagurate della presunzione. La ricerca scientifica, è sempre soggetta a essere mistificata o scientemente manipolata, ma non quando si fonda su risultati che si traducono in effettivi riscontri di benessere per la collettività.

Questo ed altro è passato per la testa ad un giovane ingegnere di Calangianus, Domenico Cassitta, di cui abbiamo raccolto oltre un anno fa una video intervista su un prototipo che ha, ed avrà sempre più, una ricaduta di benefici per la gente. In quella occasione, ci andammo assieme ad un amico appassionato di radioattività, Giovanni Debidda. Ricordiamo assieme quel momento nel video sottostante che vi approccia all’argomento. Seguirà l’intervista realizzata oggi.   

Domenico ha oggi 41 anni, è figlio di GianPiero a sua volta ingegnere creativo e dedito all’applicazione della sua arte per migliorare la vita delle persone. In Domenico resta scolpito a fuoco rovente la morte di uno zio materno. Quella morte non lo lascia, ne rimane sconvolto perché di cancro al polmone è vero si muore ma si può anche non morire. Come?

Il suo è un lungo viaggio intrapreso circa 7 anni fa assieme ad un pool di colleghi ingegneri, architetti, geologi e altre figure di rigoroso e qualificato pedigree. Bisogna approfondire la conoscenza di un gas presente in forti e rischiose concentrazioni  nel suolo e in altri materiali inerti, il RADON.

C. Lab

Da questo studio allarga, assieme al team nel frattempo creato, anche ad altri paesi dell’hinterland gallurese, poi all’intera isola e infine la mappatura riguarderà l’intera penisola italiana.  Un lavoro immane, che oggi ha trovato la sua concretezza in un prototipo che il C.Lab ha messo a punto con un’altra società sarda che si interessa di innovazioni scientifiche. Nasce in questi laboratori del C.Lab Radoff, un prototipo di strumento capace di annullare la presenza del radon negli ambienti di vita. L’intuizione e il viaggio in questa incredibile avventura, oggi prosegue.

Domenico, quando lo raggiungiamo telefonicamente è fuori sede, come sempre. La sua vita e quella della sua società, sono dinamicità e alacrità, è un continuo moto perpetuo di spostamenti, in città italiane e estere. Una fantastica intrapresa questa scoperta sulle applicazioni di Radoff a scopo di salubrità dell’ambiente e della nostra sanità fisica Gli inviamo delle domande scritte pregandolo, oltre alle risposte, di farci avere anche delle foto attuali del suo lavoro, dell’equipe che ogni giorno studia e applica la tecnologia più avanzata di engineering in questa invenzione.

 

Intervista a Domenico Cassitta

” Grazie Domenico per aver accettato questo nostro invito a darci qualche novità sulle recenti novità della sua attività. La start-up da lei ed altri creata, sta velocemente imponendosi all’attenzione generale. Siete al centro di un lavoro importante, che riguarda la nostra salute. Avete idea che la scienza medica oggi vi guarda con estremo interesse?”

” Grazie a lei per avermela proposta questa intervista. Le rispondo subito. Siamo certamente consci e felici del grande interesse che abbiamo risvegliato nel mondo delle startup italiane, ma anche e soprattutto nel campo della medicina scientifica. Fino a qualche decennio fa la presenza del gas, anche in zone ad elevatissima concentrazione, veniva in qualche modo sottovalutata. I suoi effetti sulla salute erano sottostimati. Oggi, per fortuna, le cose stanno cambiando. C’è maggiore consapevolezza sulle complicazioni che possono insorgere in seguito ad una lunga esposizione.

Le correlazioni tra Radon e le radiazioni ionizzanti.

“Noi di Radoff abbiamo compiuto ricerche importanti sulla correlazione tra le radiazioni ionizzanti derivanti dal decadimento del nucleo di un atomo e diverse patologie.  L’enfisema, la fibrosi polmonare, la polmonite cronica, ma anche tumori e leucemia. Inoltre, abbiamo studiato il rapporto tra Radon e polveri sottili, come le Pm 10 e le Pm 2.5: non dimentichiamo, infatti, che la combinazione di questi due elementi dà molto spesso vita ad un mix potenzialmente nocivo”.

Combattere il gas Radon è la nostra missione

“Combattere il gas Radon è la nostra missione. Per questo motivo collaboriamo attivamente, ormai da diverso tempo, con due organismi importantissimi, quali la SIMA (Società Italiana di Medicina Ambientale) e l’ISS (Istituto Superiore di Sanità). La prima, presieduta dal professor Alessandro Miani, si occupa prevalentemente di inquinamento ambientale (in particolar modo indoor). L’ISS, invece, è la più alta istituzione sulla ricerca medica presente nel nostro Paese ed è un’emanazione diretta dell’Oms (Organizzazione mondiale sanità). Siamo onorati di poter lavorare in sinergia con questi due enti che costituiscono un’eccellenza a livello mondiale. All’interesse nel campo medico, si aggiunge quello nel mondo degli investimenti e dell’imprenditoria, A testimonianza di questo, arriva la nostra partnership con la piattaforma GELLIFY, con la multinazionale BUCCI Industries. In questi giorni, stiamo dialogando con un importante fondo di Venture Capital”.

Radon, veleno per i danni all’apparato respiratorio.

Il radon è al secondo posto dopo il fumo quale causa dei tumori al polmone. Lei si avvicina al problema quando in famiglia ebbe delle morti a causa di quel tumore. La spinta emotiva che ti ha indotto a ricercare una soluzione è comprensibile ma quanto del suo lavoro è frutto di genio e quanto si deve al dramma che hai vissuto?”

“Spesso penso che il dolore, una perdita importante, non rappresentino soltanto una fine, ma può accadere che nella vita diano inizio a qualcosa. Occorre percepire un senso. Nel mio caso questa profonda componente emozionale ha avuto un ruolo importante nella nascita di Radoff. E’ stata come una scintilla che ha innescato la mia intuizione per il primo brevetto di Radoff Life. Ricordo che il tutto è avvenuto in una notte insonne. Da qui si è composto il primordiale team, poi abbiamo creato la prima startup Clab. Poi si sono aggiunte le università, i centri di Ricerca, i partner industriali e infine gli investitori che hanno dato forma ad una newco: Radoff. Ad oggi in Radoff ci sono oltre 40 persone coinvolte”.

Il radon in Sardegna.

“La Regione Sardegna, di recente, ha condotto uno studio sulle zone a rischio radon. Ci sono zone, tra cui il nostro territorio, che hanno livelli esagerati di questo elemento. Come sarà possibile che si intervenga in questa direzione, la stessa che lei e gli altri di Radoff avete tracciato?”.

“Anche la Sardegna, così come il resto d’Italia, è interessata dalla normativa Euratom 2013/59, emanata dal Consiglio Europeo nel 2013. Un documento importantissimo, che stabilisce i criteri fondamentali di sicurezza per proteggersi dai pericoli derivanti dalle radiazioni ionizzanti. La direttiva, una volta recepita, avrà un notevole impatto sulla legislazione relativa all’esposizione al Radon negli ambienti di lavoro. Il problema sta, appunto, nel suo recepimento da parte dell’Italia. Il termine ultimo per poterlo fare è scaduto nel febbraio del 2018, senza che il nostro Paese abbia attivato le opportune procedure. In particolar modo l’articolo 74 della direttiva richiede agli Stati membri di stabilire livelli di riferimento nazionale per le concentrazioni di Radon in ambienti chiusi”.

I livelli di riferimento della concentrazione di radon

“I livelli di riferimento per la media annua della concentrazione non devono essere superiori a 300 Bq/m3. Italia e Sardegna, su questo fronte, sono notevolmente in ritardo, anche se di recente pare che qualcosa si stia muovendo. Ultimamente, ad esempio, Arpas ha eseguito una classificazione delle aree maggiormente esposte.  Sono 49 i Comuni potenzialmente a rischio. E’ chiaro che la questione non può più essere procrastinata, ma va affrontata di petto, in maniera decisa”.

La ricerca di Radoff.

“A che punto stanno oggi le vostre ricerche e se siete riusciti a rendere fruibile il vostro apparecchio ad una larga porzione di popolazione”.

” Qua occorre dire che abbiamo concluso l’industrializzazione e stiamo andando sul mercato. Le nostre ricerche hanno raggiunto una fase estremamente avanzata. Abbiamo inoltre già raggiunto un importante accordo con Consulting Monitoring Group (CMG). Si tratta di un’azienda di Monopoli leader nel campo della sicurezza sul lavoro, a cui abbiamo messo a disposizione i nostri strumenti per la bonifica delle scuole pugliesi. L’innovazione, tuttavia, non si ferma mai. Il nostro team R&S (Ricerca e Sviluppo) è impegnato costantemente in un’opera di perfezionamento della tecnologia targata Radoff. Di recente, in particolar modo, ci stiamo focalizzando sulla realizzazione di device sempre più ‘phygital’. Vengono coniugati  Big Data, intelligenza artificiale e mondo IoT. All’interno di Radoff cerchiamo sempre di anticipare le nuove frontiere della ricerca e di alzare, ogni giorno di più, l’asticella della qualità”.

 

Il Team al lavoro

Radoff e i rapporti con la Regione Autonoma della Sardegna e le altre regioni italiane.

“Allo stato attuale, avete avuto contatti o rapporti con l’amministrazione regionale sarda o di altre regioni italiane? Se si, come si sono intrecciate le strade, la vostra e quella delle istituzioni pubbliche”.

Il dialogo con i principali enti pubblici della Sardegna prosegue ormai da diversi anni in maniera quasi quotidiana. Tra i nostri principali interlocutori ci sono, oltre alla stessa Regione, la provincia di Sassari e il Comune di Calangianus, senza dimenticare Arpas e l’Ordine dei geologi della Sardegna.

Le collaborazioni con istituzioni sarde

Una menzione particolare va a Sardegna Ricerche e al dottor Valter Songini, che ha seguito il nostro percorso fin dall’inizio. Così come l’azienda speciale Promocamera istituita dalla Camera di Commercio di Sassari. Anche il percorso Interreg (un programma del Fondo europeo di sviluppo regionale per la cooperazione tra Regioni dell’Unione Europea) e la Rumundu Accademy. La social innovation school per innovatori sociali e lo sviluppo di progetti sostenibili con un impatto positivo sulla società e il territorio. Quest’ultima  è di un altro sardo, Stefano Cucca, che ora è entrato a far parte del nostro team in qualità di strategic manager.

Il Team

Partnership sarde

Non posso non citare la partnership con Cubact, l’incubatore per startup dell’Università degli Studi di Sassari. Di recente, proprio attraverso il Cubact e il Prof.Mulas dell’università di Sassari, siamo stati selezionati per prendere parte ad un progetto unico nel suo genere. Una eccezionale collaborazione con il Cern di Ginevra e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare”. 

Organismi nazionali e internazionali con cui collabora Radoff-

” il C.Lab è all’avanguardia in Italia e anche a livello internazionale. Avete avuto contatti con altri organismi nazionali ed internazionali?”

” Da diversi mesi, ormai, stiamo dialogando con dei partner di livello internazionale, quali Samsung, Oracle e Telefonica S.A., per distribuire Radoff. Con Telefonica S.A., una delle più grandi compagnie di telecomunicazioni del mondo, la quale opera in un mercato vastissimo come quello della Spagna e dell’America Latina, i colloqui sono ad una fase avanzata. Nelle settimane scorse siamo stati a Madrid, presso la sede della compagnia, per definire le specifiche tecniche con l’obiettivo di adattare i nostri device al progetto di ‘smart city’ promosso da Telefonica”.

“Lo sviluppo di radoff a che punto sta? Costo dell’apparecchio? Avete realizzato anche uno strumento di minori dimensioni?”

” Proprio in questi giorni stiamo ultimando il processo di industrializzazione dei nostri device di punta, che saranno disponibili a partire dall’estate. Il nostro fiore all’occhiello è sicuramente Radoff Life, che noi consideriamo la risposta definitiva al problema del Radon. E’ un dispositivo che coniuga Big Data, intelligenza artificiale, ingegneria e chimica per offrire un sistema di monitoraggio in tempo  reale. Capace però allo stesso di avviare un’azione di bonifica qualora la concentrazione superi i livelli stabiliti dalla normativa. Questa è una vera e propria rivoluzione. A differenza di altri dispositivi già presenti sul mercato, che svolgono solamente un’azione di bonifica o monitoraggio, Life è capace di svolgerle entrambe. Un altro dei vantaggi di Life è rappresentato dal costo, che è particolarmente contenute, soprattutto se paragonato ad altri strumenti. Mi riferisco alle barriere anti – Radon, che rendono necessari interventi di ripavimentazione e ristrutturazione degli edifici estremamente dispendiosi. Parliamo di alcune centinaia di euro contro decine di migliaia di euro. Gli altri due device di riferimento sono

  • Radoff Sense, un sistema intuitivo, rapido e semplice per il monitoraggio del Radon e di altri parametri in ambiente indoor,
  • Radoff City, una tecnologia avanzata pensata appositamente per gli enti pubblici. 

La Radoff Map, una app disponibile gratuitamente su Google Store

“Sulla APP che potrà essere scaricata in tutti gli smartphone, che cosa puo dirci?”

“Radoff Map è un’applicazione sviluppata grazie ai sistemi GIS (Geographic Information System) ed è utilizzabile su qualsiasi browser web. L’App è già disponibile anche per smartphone e può essere scaricata gratuitamente tramite Google Play o Apple Store. Essa è capace di generare una mappa di primo livello del rischio potenziale del gas Radon del pianeta. Geolocalizzandosi, l’utente è in grado di individuare il rischio Radon che gli sta attorno”.

Radoff, premi e riconoscimenti in tutto il mondo.

“In questi due anni avete avuto moltissimi riconoscimenti internazionali. Le fiere, i congressi scientifici, tutte le occasioni nelle quali avete avuto modo di rendere noto il progetto, come vi hanno arricchito e se hanno contribuito ad accrescere il vostro già enorme entusiasmo”.

” Fiere ed eventi non sono soltanto una vetrina importante per la promozione della propria immagine. Sono anche un’occasione di crescita professionale e individuale e di confronto con altre realtà imprenditoriali. In Radoff non siamo abituati a vedere i competitor come dei rivali sui quali prevalere, ma crediamo anzi nel valore della contaminazione e dello scambio di competenze e professionalità. Partecipare ad eventi e fiere del settore è importante per rimanere al passo con i tempi e sapere in quale direzione sta andando il mondo dell’innovazione. Ad ottobre siamo stati selezionati per partecipare al South Summit di Madrid, iniziativa riservata alle più brillanti startup d’Europa, con 640 investitori provenienti da tutto il mondo. A maggio, invece, il nostro strategic manager Stefano Cucca volerà a Sofia, dove prenderà parte, in qualità di speaker, al Webit, il festival della tecnologia. Ci saranno  10mila delegati, 1.500 startup, 500 investitori e 300 media accreditati. Ma Radoff partecipa attivamente anche all’organizzazione di eventi, come il workshop che allestiremo in Puglia nel mese di maggio insieme al nostro partner CMG”.

Un ambiente sicuro e pulito, ecco il  sogno di Domenico Cassitta.

” Cosa chiederebbe lei  e la tua società alle istituzioni regionali in campo ambientale? Cosa potrebbe indirizzare verso una maggiore consapevolezza dei rischi ambientali aldilà dell’incidenza esagerata dei tumori? Infine, cosa si aspetta dal suo futuro di scienziato che sa di avere in mano una rivoluzionaria arma per debellare un fattore di rischio enorme qual’è il radon?”.

“Il mio sogno, sia come ricercatore che come Ceo & Founder di Radoff, è quello di un ambiente sicuro e pulito. Un luogo dove il Radon non rappresenti più una minaccia per la salute delle persone che mi stanno attorno. Per realizzarlo noi di Radoff ce la stiamo mettendo tutta. Non soltanto attraverso i nostri device ma anche tramite campagne di sensibilizzazione e informazione. E’ chiaro, però, che il nostro intervento rappresenta una goccia nell’oceano. Per riuscire a sconfiggere il gas c’è bisogno del supporto di tutti, a cominciare naturalmente dalle istituzioni. Sono loro quelle deputate per titolo.  A koro spetta il benessere dei cittadini che dovrebbe rappresentare una priorità. Ambiente e salute sono senza dubbio due sfide di primaria importanza per il futuro del nostro pianeta e della nostra società. Noi di Radoff abbiamo deciso di mettere in gioco tutti noi stessi. Sia le nostre competenze e professionalità che il nostro tempo e le nostre energie. Vogliamo regalare alle generazioni future degli ambienti in cui vivere in maniera sostenibile e sicura. E’ una missione che va al di là del business e delle semplici logiche aziendali. Si vuole e si deve investire la coscienza di tutti noi, portandoci ad assumere un impegno concreto. L’impegno è  sul piano etico e morale, nei confronti delle persone a cui vogliamo bene. Basta pensare al nostro motto: ‘Radoff is life’ ovvero ‘Radoff è vita’. Difendere e migliorare la qualità della vita: ecco il nostro vero obiettivo”.

 

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