In città, impietoso il crollo della sinistra. Il 63,5% dell’elettorato premia Solinas e le liste a lui collegate.

Il crollo della sinistra. Paga le scelte sbagliate in ogni settore strategico dell’isola.

Il dato regionale parla di circa il 15% di forbice tra Christian Solinas e Massimo Zedda, un risultato alla vigilia insperato dopo la pubblicazione degli exit poll.

Smentiti, dunque, questi sistemi di rilevamento a campione che, tra le altre cose, costano tanti soldi e valgono sempre poco. Non poco però per i sostenitori di Zedda che, alla viglia dello spoglio, già pregustavano un testa a testa che non c’è mai stato.

Netta, addirittura schiacciante la vittoria della corazzata di centro destra che ha vinto ovunque, anche nei piccoli centri sardi. Persino a Nuoro, roccaforte storica della sinistra, ha rischiato di vincere la coalizione di CD, di appena 200  voti la differenza.

Di significativa, ma non c’erano dubbi al riguardo, la sconfitta di Luigi Arru che ha perso clamorosamente il suo duello contro il pari contendente di destra. Certo non è stata solo la scelta di avere Arru tra le fila della coalizione la ragione della sconfitta della sinistra. Pesano tutti e 5 agli anni di una politica che ha solo fatto pagare lacrime e sangue alla Sardegna, in tutti i settori strategici della economia sarda. 

Ritornando a Tempio, è del 63,5% la percentuale della coalizione Solinas rispetto allo scarso 25,52% di Zedda. Inesistente il peso dei 5 Stelle che stanno iniziando a conoscere una impietosa discesa di consenso generale, appena 291 voti totali (alle amministrative 2015 erano stati oltre 400) ed una percentuale del 4,79%. Sorprende il 7.65 della lega Salvini, con  465 voti, il 4° partito più votato in città.

Impietoso il crollo della sinistra, con Vindice Lecis che ottiene solo 117 voti in tutto, 104 dei quali dal suo capolista Luciano. Appena 1,92% il totale percentuale della coalizione della sinistra sarda con i comunisti italiani e rifondazione

 

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