Ispiriendi, sabato 1 giugno la presentazione del nuovo CD.

Roberto Diana, Marco Muntoni e Giulia Cartasegna nel nuovo progetto musicale gallurese.

Ispiriendi

Una dolce parola che da il titolo al nuovo progetto musicale di un trio d’eccezione.

Ispiriendi viene suggerito dal vate della poesia gallurese, Gian Franco Garrucciu che con questa parola, che indica osservazione, introspezione, ricerca, guardare lontano, ha dato lo spunto per un prodotto assolutamente nuovo.

Nuovo e originale, seguendo la traccia sempre apprezzabile della fusione tra moderno e antico, senza mai abbandonare la tradizione. La si chiama contaminazione, parola che Roberto Diana, musicista lurese conosciutissimo, ha da sempre usato nel suo lavoro.

La ricerca è anche una caratteristica del lavoro del Coro Gabriel e del suo cantante Marco Muntoni che dona la sua talentuosa voce a questo disco meraviglioso.

Ricerca, contaminazione che sono anche nelle corde del violino di Giulia Cartasegna che crea nei brani un determinante legame,  sempre delicato e armonioso.

Eccolo qui dunque Ispiriendi, un prodotto pensato da qualche tempo, quando lo scorso anno, Roberto e Giulia incrociano i loro strumenti con le magiche voci del Coro Gabriel. Proprio alla  la Stazione Ferroviaria che  fu teatro allora di uno splendido concerto, come anche stavolta lo sarà sabato 1 giugno alle ore 19.00.

Ispiriendi, dodici brani conosciuti e uno inedito

La copertina, disegnata da Giulia, richiama il Limbara, si vuole mantenere le radici che appartengono a questa terra. Brani classici, da No Potho Reposare, a Balistreri, struggente storia che il grande Peppino Sechi scrisse anni fa. Su Bolu e s’astore. Radici che ricorrono sempre, fanno parte dei percorsi musicali di Roberto e di Marco a cui Giulia aggiunge un cemento sonoro dolcissimo. Totale auto produzione, registrato a Luras, con alcuni pezzi “buona la prima”, dopo appena 1 ora. Un afflato che nasce dallo stesso pensiero che li mette assieme,  ricerca e sperimentazione. Dalla comune visione della musica,  ciascuno senza perdere la sua singolarità di artista, esce fuori un lavoro sobrio ma magnifico.  Essenziale,  riferito ai pochi elementi usati, ma ricco di atmosfere tradizionali legate da voce, chitarra, violino, weisseborn, banjo.

Il resto è la poesia armoniosa della musica, delle sue salienti prerogative di immergerti in visioni di serenità, passione ed emozione. Lu tempu, una poesia di Don Gavino Pes, cantata e musicata è l’inedito di Ispiriendi. Una prima volta di mettere in musica una grande poesia con cui si rimpiange la giovinezza. Ebbene, ascoltatela qui e ne assaporerete la struggente e dolce  poesia, diversa e anche più bella.

Sabato 1 giugno, la presentazione di Ispiriendi

La presentazione di Ispiriendi comprenderà anche altri brani non compresi nel disco. Un viaggio, lo definisce Roberto nella intervista che segue questo articolo. Da goderselo sino alla fine, consci che il disco è splendido e che da questi artisti puoi solo attenderti emozioni incredibili. Parola di chi, come me, divora i brani di Roberto e Giulia, che ama il Coro Gabriel e la voce di Marco, specialmente quando  sposano queste felici intuizioni nella quali si esalta la nostra tradizione, la lingua, la sua armoniosa vocalità e ogni prezioso richiamo alla Gallura. 

Avrei voluto che il trio mi regalasse un’anticipazione del concerto di sabato prossimo, un brano da aggiungere a questa intervista che propongo, al solo Roberto Diana. Non hanno accettato perché vogliono che sia una sorpresa tutto il racconto di questo nuovo disco nel live di sabato.

Penso vi basti ascoltare Roberto per intuire quanto sia forte il suo coinvolgimento ed il desiderio che il pubblico lo sappia apprezzare. Della qual cosa, non ho nessun dubbio.

 

 

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