«Ridateci il Natale». La lettera sull’ultima follia del governo.

« Pensando di salvaguardare la salute, stanno abbandonando i sentimenti, il cuore, l'affetto. Facendo vincere la paura piuttosto che l'amore».

«Ridateci il Natale». E’ questo il senso  che viene fuori da questa accorata lettera di una signora. Un grido soffocato e silenzioso che manifesta le perplessità della gente che non potrà spostarsi nemmeno di pochi chilometri dal proprio comune.

«Salve Antonio, mi affido al suo canale come già in precedenza ho fatto poiché tramite lei siamo stati ascoltati, o comunque lei ha sempre una risposta ai nostri dubbi e anche certa della sua discrezione in merito al mio anonimato.
È possibile che per questo Natale non si può fare nulla? Nessuno si muove!

Il Covid ha svuotato le persone dai sentimenti, perché il Natale non è una festività qualunque ma si festeggia la nascita del nostro Salvatore, colui al quale in questo periodo ci siamo affidati.

La sua Nascita è un momento che da anni condividiamo con la nostra famiglia, e anche in questo periodo sarebbe un toccasana per il nostro umore e per il nostro cuore.

Dobbiamo ricordare all’umanità che prima di tutto siamo persone, che non ci possiamo privare dell’affetto dei cari…

Siamo mesi che per il bene di tutti seguiamo regole a volte anche estreme ma “la barzelletta” del 25-26 e 1 chiusi a casa, soli nel proprio comune, proprio non mi capacito.

Ridateci il Natale

Chi ha i parenti nel proprio comune tutto bene e per chi invece è solo… Avrei tanti dubbi, ma non c’è la possibilità almeno per un tot di chilometri dare la possibilità di raggiungere qualche caro, di modo da poter almeno sentire la vicinanza dei nostri?

Non so spiegare quale sia il mio pensiero ora ma ripeto sembra che tutti pensando di salvaguardare la salute stanno abbandonando i sentimenti, il cuore, l’affetto. Facendo vincere la paura piuttosto che l’amore.
Grazie e sicura della sua attenzione». (lettera firmata)

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