«Salute mentale e patologie croniche». Assl informa.

L’appuntamento è fissato per mercoledi’ 09 ottobre 2019, alle ore 08.30, nella sala Conferenze del Museo Archeologico di Olbia.

Il diabete e la depressione saranno i temi  affrontati nel convegno “Salute mentale e patologie croniche”. L’incontro, aperto al pubblico, è organizzato dalla Ats Assl Olbia. Accade in occasione della Giornata mondiale della salute mentale, e in programma a Olbia mercoledì 9 ottobre.

 Numerosi studi scientifici hanno evidenziato una correlazione tra diabete e depressione, ma non è chiaro quale delle due patologie si manifesti prima.

Nel 1674 Tomas Willis scopritore del diabete scrisse:

“Le afflizioni, la malinconia protratta, la depressione favoriscono questa diatesi malsana”. A tutt’oggi non è chiaro se compare prima la depressione e successivamente il diabete o viceversa.

Partendo da questa enunciazione, mercoledì 09 ottobre (con inizio dei lavori 08.30), nella sala convegni del Museo Archeologico di Olbia, si affronta il tema del diabete e delle sue complicanze. Gli aspetti nutrizionali e psicologici della patologia, con una particolare attenzione rivolta alle donne e alla gravidanza e quindi al diabete gestazionale.

Le patologie croniche, e in primis il diabete, condizionano l’intera esistenza del paziente e possono creare dei problemi a livello psichico. Basti pensare che i pazienti diabetici presentano livelli di ansia e depressione maggiori rispetto ai pazienti non diabetici. E il sesso femminile è più colpito rispetto a quello maschile.

Le sane abitudini nelle patologie croniche

“In quest’ottica è importante motivare i pazienti nell’aderenza al trattamento della patologia diabetica. Diffondere una cultura che stimoli l’acquisizione di comportamenti atti a migliorare la qualità della vita. Evitare condotte quali la sedentarietà, cattiva alimentazione, fumo, alcool”,. Lo  spiega Giancarlo Tonolo, direttore del Servizio di Diabetologia della Ats Assl Olbia, e insieme alla psichiatra Maria Efisia Meloni, responsabili scientifici dell’evento.

“La cronicità, e nello specifico, l’impegno che la patologia diabetica impone, impatta negativamente con lo stile di vita del paziente. Occorre sostenere nel tempo il cambiamento con tutti gli atti volti al controllo della patologia. Il diabete necessita di un continuo sostegno motivante che porti i pazienti ad avere fiducia che la loro qualità di vita possa essere sensibilmente migliorata. E tutti noi siamo impegnati per evitare l’abbandono delle cure dei nostri pazienti. I dati a livello mondiale ci indicano che molto spesso i pazienti diabetici abbandonano il percorso terapeutico. Facendo ciò,  si espongono a rischi che talvolta si rivelano irrimediabili e fortemente invalidanti”, aggiunge Tonolo.

 

 

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