Tempio Pausania, 21 nov. 2017-
Qualcuno ha detto: “si è riconciliato col mondo“. Ha finito così le sue sofferenze terrene Paolo Dettori, tra pochi giorni 42 anni. Sono pochi 42 anni, eppure Paolo ha dato già il suo saluto alle tante, troppe peripezie della sua breve esistenza. Era da giorni ricoverato nella Hospice di Mantelli, quella che alcuni dicono sia l’anticamera dell’estremo saluto alla vita, per altri un modo dolce di smettere di far rumoreggiare il cuore e metterlo a riposo.
Non siamo giudici, né ci hanno proclamato detentori di così elevata moralità per decidere come sia o non sia lecito vivere la nostra vita. Solo la morte, implacabile livella, ci accomuna tutti, nel dolore, nelle lacrime, nella rassegnazione. quella dei fratelli, della mamma, nella memoria del padre Dino, l’amato ricordo che lega tutti noi di mezza età ai suoi fantastici dolci e alle paste che ancora ci sentiamo nel palato, come alcuni dei momenti più belli della gioventù.
Paolo ed i fratelli Angelo e Matteo stavano ripercorrendo il sentiero del loro padre, abili pasticcieri, avevano anche aperto un’attività in via Roma che è durata poco, troppo poco per capire se quella poteva essere la “strada” da percorrere. La madre Agostina che ha sofferto molto, ma pare non ancora abbastanza, oggi piange un figlio, una radice che si stacca dal suo albero che è stato in questi anni una fortezza, una maestosa roccia.
Gli amici, i suoi vecchi compagni di scuola ne ricordano la «grande bontà e simpatia. Un ragazzo che sapeva essere amico e che non dimenticheremo mai»
I funerali di Paolo si svolgeranno domani giovedì 23 novembre con partenza alle ore 10.10 dall’Hospice di Mantelli per la chiesa di San Giuseppe.
Sono nuvole e strade queste vie, infinite trame di memoria e dolore, dipanano matasse di filo spinato, e recidono giugulari ansanti di risposte. Giocare col sole tardivo e oscuro, quando appare quel viso angelico e sereno, è stridente il mio sorriso senza denti. In esso vidi il mio destino, come una minaccia di imminenza e caducità …conobbi le dissonanze estreme dell’evanescenza e le direzioni di strade curve e tortuose. Come pane me ne alimentai perverso, come acqua ne bevvi ansioso.
Antonio Masoni